mercoledì 23 luglio 2014

LITE TRA SPATARO E IL CLAN BOCCASSINI ? UNA GODURIA CHE MANCO MASTERCARD


Quanto è bello quando litigano tra di loro. Mi riferisco ai pm, e stavolta a quelli "eccellenti", per fama se non per merito : Ilda Boccassini e Armando Spataro. Veramente l'imbarazzo della scelta, per arroganza e antipatia...
La notizia la leggo su Libero (on line), ma in realtà nasce su Repubblica, che, raccolti i rumors delle segrete stanze milanesi, ha proposto la tesi complottista : la sentenza d'assoluzione del Cav, nel processo Ruby, sarebbe figlia dell'indebolimento della Procura di Milano da parte del CSM proprio alla vigilia della decisione. 
Spataro, un altro mastino delle toghe rosse, s'adonta e sbraita in difesa dell'onorabilità dell'organo di autogoverno della magistratura.  In effetti, nel caso di specie, quello che il CSM poteva fare per salvare capra e cavoli, mettendo la mordacchia, per quanto possibile, ai relatori del caso Robledo- Bruti Liberati, l'ha fatto eccome. Nessun trasferimento per incompatibilità, nessun biasimo...Manco Pilato !!
Non è colpa di quelli di Palazzo Marescialli, se poi l'aggiunto ha continuato a depositare esposti contro il suo capo, e a dargli manforte è pure arrivato il PG Minale, come riportavamo nel link : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/07/procura-di-milano-senza-pace-ora-e-il.html. Insomma l'indebolimento della roccaforte ambrosiana è nato dall'interno...si chiama "fuoco amico ".
Ma a prescindere tra chi ha torto o ragione (credo Spataro stavolta), è proprio questa rissa continua che ti apre il cuore.
Altro che Mastercard !




Dopo la sentenza

Ruby, rissa in procura a Milano: Armando Spataro contro Ilda Boccassini


Ilda Boccassini

L'assoluzione di Silvio Berlusconi nel secondo grado del processo Ruby ha gettato nello sconforto la procura di Milano. O almeno parte della procura, che sulla vittoria del Cav ufficialmente non commenta, anche se tra i corridoi di palazzo di Giustizia si parla soltanto di quello. E se ne parla anche nella mailing list di categoria, con toni molto, molto accesi. Infatti il fronte uscito con le ossa rotte dalla sentenza, ossia quello che fa riferimento alla grande accusatrice Ilda Boccassini e al suo "capo", Edmondo Bruti Liberati, è partito un missile diretto contro il Consiglio superiore della magistratura. L'accusa rivolta all'organo di autocontrollo delle toghe è quella di aver indebolito il pool di Milano alla vigilia della sentenza, avviando il procedimento disciplinare contro Boccassini e Bruti in seguito agli esposti presentati da Alfredo Robledo.
Botta e risposta - Un'accusa che viene accolta con sdegno dal fronte opposto. Portavoce dei malumori è Armando Spataro, nuovo procuratore di Torino, da sempre in aspra antitesi con Ilda la rossa. Ad innescare la sua rabbia non solo la mailing list, ma anche un articolo comparso su Repubblica in cui, citando fonti anonime, si scriveva della tesi complottista: "Chi sta con Bruti e Boccassini - scriveva il quotidiano diretto da Ezio Mauro - è convinto che a Roma non sarebbe andata come è andata (la sanzione disciplinare, ndr) se non ci fosse stata la voglia di colpire Milano proprio alla vigilia della sentenza Ruby". Durissimo il commento di Spataro: "Penso che quell'affermazione sia semplicemente ridicola, forse più della teoria che vuole le Twin Towers abbattute dalla Cia. La mia solidarietà dunque per queste anonime offese sia a tutti i componenti del Csm sia ai componenti della Corte di Milano che hanno emesso la sentenza".
Orecchie che soffiano - Una dura replica, quella di Spataro, palesemente rivolta all'entourage-Boccassini, se non a Ilda la rossa stessa. La giornalista di Repubblica - che, come detto, citava fonti anonime - chiamata in causa da Spataro non ha però voluto rivelare da chi arrivasse la soffiata complottista. Una circostanza che ha fatto ulteriormente inalberare Spataro, che ha messo nuovamente nel mirino la parte della Procura che getta fango sul Csm: "Quando certi politici parlavano di giustizia a orologeria noi potevamo denunciarne la strumentale aggressione. Ma sempre noi, diversi da loro, possiamo definire ad orologeria le decisioni del Csm. Da non crederci!", chiosa Spataro. E alla Boccassini, che vive probabilmente il momento più difficile della sua carriera, soffiano le orecchie...

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