venerdì 18 luglio 2014

STAVOLTA POSSIAMO DIRE : L'AVEVAMO DETTO. BERLUSCONI ASSOLTO IN APPELLO NEL PROCESSO RUBY


Stavolta c'eravamo sbilanciati, e ieri avevamo pubblicato un post titolato " Ecco perché la Corte d'Appello di Milano assolverà Berlusconi" ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/07/ecco-perche-domani-la-corte-dappello.html).. Due i motivi di questa convinzione : 1) fin dall'inizio della vicenda Ruby avevamo avuto netta la sensazione che stavolta la procura di Milano avesse esagerato. Lo scrivemmo in un post che fu per molto tempo il più letto e commentato (anche molto criticamente) del blog appena nato ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/06/ragazze-ingenue.html ).  Schierare gli assi della pubblica accusa ambrosiana, tra cui la Boccassini, per un processo di sfruttamento della prostituzione, di una poi come Ruby !! La concussione parimenti sembrò una grande forzatura. 2) le argomentazioni difensive di Dinacci e Coppi, pur sinteticamente riportate da Ferrarella nell'articolo del Corriere che dava conto delle arringhe finali, sembravano assai più convincenti del teorema dell'accusa.
Così alla fine è stato. Certo, c'è la Cassazione, ma non riaccadrà, sono piuttosto convinto, quanto occorso la sventurata estate 2013.
Berlusconi resta il "colpevole più perseguitato della storia", come lo definì felicemente non so quale giornalista, però veramente il caso Ruby è la prova provata che l'accanimento giudiziario contro di lui sia una realtà della storia del nostro Paese. 
La notizia di cronaca è ripresa da La Stampa .it

Processo Ruby, Berlusconi assolto


I giudici della Corte d’Appello ribaltano la sentenza di primo grado
con cui l’ex premier era stato condannato a 7 anni: «Nessun reato»


ANSA
Un fermo immagine tratto da SkyTg24 mostra l’abbraccio dei difensori di Silvio Berlusconi al termine della lettura della sentenza di appello che ha assolto l’ex premier e leader di Forza Italia.



milano

Assoluzione secca, senza se e senza ma: Silvio Berlusconi secondo i giudici della seconda corte d’Appello di Milano, telefonando al funzionario della questura la sera del 28 maggio 2010 per chiedere che Ruby venisse rilasciata al più presto in quanto “nipote di Mubarak” non commise alcun reato. Non costrinse i funzionari della polizia ad obbedire a un suo ordine: il fatto non sussiste, concludono i giudici. E se anche ebbe rapporti sessuali con Ruby, all’epoca ancora minorenne, non era consapevole della sua giovane età. Il fatto, in questo caso, non costituisce reato. 
VITTORIA COMPLETA  
È davvero clamorosa la decisione - coraggiosa bisogna dirlo - che i giudici d’appello, presidente Tranfa,comunicano a un’aula gremita di giornalisti poco dopo le 13. Clamorosa perché chiude il cerchio in realtà di due processi (e di un’inchiesta ancora in itinere) che si erano conclusi entrambi sfavorevolmente per l’ex premier. Quello in cui era stato condannato a sette anni di reclusione, e di cui oggi c’è stata una completa riforma, e quello in cui erano stati condannati i suoi “complici”, ovvero Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti. Sarà interessante infatti vedere adesso come si regoleranno i giudici di secondo grado per questa vicenda parallela. Ma intanto Silvio Belusconi ottiene una vittoria completa, assoluta. Ha vinto non solo la logica stringente dei suoi avvocati che nell’ultima arringa avevano chiesto esattamente l’assoluzione piena («ma - confessa dopo il verdetto il professor Coppi - mi sarebbe andata bene anche l’insufficienza di prove...») ma anche l’atteggiamento complessivo della difesa e dello stesso imputati nei confronti dei giudici: pacatezza, fair play, assenza di polemiche.  
LA “BUGIA COLOSSALE”? ERA CREDIBILE  
Dunque Ruby poteva davvero essere scambiata per la nipote di Mubarak? Era una bugia che va rivalutata? «La storia della nipote di Mubarak era una balla colossale che però fino a un certo punto ha retto - spiega ancora Coppi - Tutto ciò che venne fatto quella sera era per non creare un pandemonio...senza mettere di mezzo ambasciata...». Un “ghe pensi mi” di Berlusconi che, secondo i giudici dunque, era sinceramente convinto di trovarsi di fronte a una parente del presidente egiziano. Non è detto. Per capire, come sempre, bisognerà attendere la motivazione della sentenza che verrà depositata ad ottobre. Nel frattempo Berlusconi si può godere questa vittoria guardando con più serenità anche al suo futuro di “detenuto” affidato ai servizi sociali. Le polemiche non mancheranno. La procura generale, ovviamente, farà appello in Cassazione.  
LE REAZIONI  
È una sentenza «che va oltre le più rosee previsioni», esulta Coppi. Berlusconi negli stessi minuti della lettura del verdetto lsciava la Sacra Famiglia di Cesano Boscone (dove è assegnato ai servizi sociali per la condanna definitiva a 4 anni per i diritti tv Mediaset) senza parlare. Ha solo fatto fermare l’auto, abbassando il finestrino, per salutare la “pasionaria”, la sua sostenitrice cui ha stretto la mano ringraziandola. Forza Italia canta vittoria: «Finalmente giustizia», «c’è un giudice a Berlino», «speriamo che sia la fine di una persecuzione giudiziaria», esultano gli azzurri. 

1 commento:

  1. Nessuno20-
    GradireI avere un chiarimento .!:
    Chi è in carcere , già giudicato o da giudicare . come chi è ai domiciliari. , Basta affermare; NON lo sapevo . Come B. e forse anche Scaloia.per essere assolti.? -
    ALLORA E' PROPRIO VERO ; "LA LEGGE NON PERMETTE IGNORANZA" = SOLO I LADRI DI POLLI- NON POSSONO NEGARE - SAPEVANO QUELLO CHE FACEVANO.!!!

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