lunedì 18 dicembre 2017

150.000 LEGGI ? ABBASTANZA PER UNA "CORRUPTISSIMA RE PUBLICA"

Risultati immagini per troppe leggi in italia

O alla Stampa hanno problemi di spazio, oppure la rubrica di Mattia Feltri non ha molto successo, perché da quotidiana qual era , con pausa la sola domenica, sta diventando saltuaria.
La ragione potrebbe in questo ultimo caso che l'autore, rispetto al suo predecessore, il non rimpianto amico di Fazio, Gramellini, passato al Corsera, è meno garbato nella polemica, più urticante.
E poi, non ha gli amici giusti, non va in televisione e manco è di sinistra ( nemmeno di destra..., e detesta i grillini !) . 
Insomma, poco popolare per una rubrica giornaliera. 
Peccato, perché a me piace abbastanza, ancorché non condivida tutte le sue idee (e ci mancherebbe !).
Per esempio non sono con lui sullo Ius Soli, che mi pare di capire il giornalista vorrebbe all'americana : sei nato in Italia, allora sei italiano. Troppo. 
Di Feltri invece mi piacciono le posizioni sulla giustizia, essendo lui un solido garantista. 
E' anche un fiero avversario della burocrazia, nelle sue forme dolose (mala fede dei vari commis di stato) o colpose (negligenza, pigrizia, stupidità). 
Di conseguenza, non poteva anche lui non rilevare la mostruosità italica delle decine e decina di migliaia di leggi che azzannano la vita dei sudditi (che fintamente vengono definiti "cittadini"). 
150.000 tuona Feltri, e il numero fa impallidire. Ma no, osservano quelli che minimizzano sempre, sono la metà...
A parte che non è vero, ma anche fossero 75.000 vi sembrano poche ? In Gran Bretagna ne contano 3000, in Germania meno di 6000 e i cugini francesi, più noiosi e pedanti rispetto ai nordici, 7000. Noi più di 10 volte tanto !!
Ora, signori miei, spiegatemi : come si fa a obbedire a una siffatta orda di norme ? Come non incappare, anche solo per mera incoscienza, in un cassetto della legge ? Infatti è previsto, e si aggiunge subito che "la legge non ammette ignoranza". Ma l'anima di chi v'è muorto !!!
 Senza vergogna vengono partorite leggi come quella che Feltri descrive, sul pane...
Gli aforismi contro questa mania di legiferare, che da noi ha toccato livelli da incubo diurno, si sprecano nei secoli.
Feltri cita Tacito, che spiegava nei suoi Annales come Corruptissima re publica plurimae leges  : moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto.
Ma ce ne sono infinite altre : 

Dove troverai le leggi più numerose, lì troverai anche le più grandi ingiustizie.
(Re Agesilao II)
In fuga dalle leggi della giungla, si è imbattuto nella giungla delle leggi.
(Nicolae Petrescu Redi)
Ci sono dei casi in cui la giustizia e la legge sono dei cugini così lontani che neanche si parlano.
(Elis Râpeanu) 
Una proliferazione di nuove leggi crea una proliferazione di nuove scappatoie.
(Arthur Bloch)

Se esistono diecimila norme si distrugge ogni rispetto per la legge
(Winston Churchill)
L'ultima la condivido ancora più delle altre, pure giuste. 

Non sono invece d'accordo sulla chiosa di Feltri - il "Nostro" questo vizio cerchiobottista un po' ce l'ha..." che sostiene come questo assurdo florilegio nasca dalla disperazione dello Stato per la natura umana. Si fanno troppe leggi perché l'uomo, per sua natura, tende a sfuggirle. 
Non contesto il pessimismo sulla natura umana, per carità, ma non credo proprio che lo Stato sia innocente per questo e soprattutto trovo che la soluzione - soffocare gli individui di norme - sia peggiore del male, rendendoci schiavi.
Le leggi, per essere rispettate, devono essere poche, senza la pretesa di regolare ogni istante e ogni fiato dell'esistenza umana. 



  Fesso chi Legge


di MATTIA FELTRI
Risultati immagini per troppe leggi in italia

L’ultimo disegno di legge depositato, il settemilanovecentoventiduesimo (7922°) di questa legislatura, è in materia di produzione e vendita del pane. In sedici articoli e 17.695 caratteri (più di dodici volte la lunghezza di questa rubrica) si stabiliscono le differenze fra pane, pane fresco, pane di giornata, pane di pasta madre, pane parzialmente cotto, pane surgelato e poi si definisce il lievito («un organismo unicellulare, tassonomicamente appartenente, non limitatamente, alla specie Saccharomyces cerevisiae...») e lo si distingue fra lievito fresco, compatto, liquido, secco e così via. È severamente vietato fare una cosa o quell’altra, non abbiamo ben capito. Ogni giorno - diceva un’inchiesta del Sole24Ore di un paio d’anni fa - vengono prodotte ventuno pagine di nuove leggi. Soltanto quelle del 2014 impegnavano 14.2 milioni di caratteri (oltre il quadruplo di Guerra e Pace). 
  

A oggi non sappiamo quante leggi regolino la nostra vita, 150 o 160 mila. Eppure mattina e sera c’è qualche illuminato che propone un’altra legge, un’altra aggravante, una variante, un’aggiunta, un regolamento più stringente, più capillare, immemore che un paio di millenni fa un uomo saggio disse che è caratteristico dello Stato molto corrotto produrre un eccesso di leggi. 
Ma se già state armandovi contro la casta maledetta, sappiate che parecchi secoli dopo un uomo altrettanto saggio disse che ogni legge nasce dalla disperazione per la natura umana. Noi ci siamo arresi allo Stato perché lo Stato si è arreso a noi  

Nessun commento:

Posta un commento