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giovedì 30 giugno 2011

STORIE DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

AMANDA KNOX
Dunque Amanda non è colpevole. O almeno se lo è, nonsulla base delle prove poste alla base della condanna di primo grado.
Gli americani non erano stati teneri con la Procura di Perugia, non erano affatto convinti del modo di procedere degli inquirenti nostrani, però in ballo c'era una loro concittadina, magari erano di parte (a qualcuno fischieranno le orecchie). E invece erano solo obiettivamente critici , ancorché il loro interesse OVVIAMENTE , e giustamente, era determinato dal fatto che la galera la rischiava una di loro ( e se no starebbero freschi con le ultime performance italiche!).
Cosa è accaduto ? Pare, stando alla cronaca di queste ore, che i periti della Corte d'Appello abbiano smentito in modo netto i risultati delle perizi di primo grado definite "inattendibili" . Il guaio è che Amanda è stata condannata sulla base di QUELLE.  Dopo tre anni vanno rifatte, seguendo stavolta, speriamo, la corretta procedura . Sembrerebbe infatti che esista un "protocollo" per procedere all'esame di tracce di DNA che da noi però viene spesso trascurato. Non ignorato, questo no, ma diciamo seguito in modo "casareccio", non del tutto ortodosso. Si salta qualche passaggio via. E così però si possono falsare i risultati. Conseguenza, NON è detto che gli esiti della perizia siano sbagliati, ma la stessa non è più attendibile, affidabile.
"Ci sono altre prove" dicono gli accusatori. Vedremo. Questa, che sembrava la prova regina, PUFF, non c'è più.
Magari a qualcuno viene in mente l'omicidio di Garlasco ? Alberto Stasi , colpevole fino a quando a qualcuno non è venuto in mente che "i tempi non coincidevano" e lui è stato prosciolto. Ad oggi Chiara Poggi non si sa da chi sia stata uccisa e questo è grave. Se un innocente era oggi in prigione per quell'omicidio, era ancora PIU' GRAVE.
Ecco, questo è il principio che si vuole rammentare. Quello di noi dileggiati "garantisti", tradotto nel criticato "meglio 10 colpevoli liberi che un innocente in prigione" e che la nostra Costituzione ha sostanzialmente recepito con la "presunzione d'innocenza" (  articolo 27, comma 2   «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva»)  e con la colpevolezza da dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio.  Tutte cose  troppo spesso pare rimaste fuori dalle porte dei  luoghi dove invece dovevano trovare la massima applicazione : i Palazzi di Giustizia (sui giornali e in tv non è pretendibile, non fa audience).
Per consolare i nostri inquirenti di oggi , ricordiamo un caso clamoroso degli anni '50.
ALBERTO STASI
Salvatore GAllo fu condannato all'ergastolo per l'omicidio del fratello. Il corpo non si era trovato ma niente paura, ecco 14 anni al figlio Sebastiano per occultamento di cadavere. 
Passano sette anni e si scopre che il fratello è vivo e vegeto.
Prudenza signori della Corte, prudenza.

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