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sabato 4 giugno 2011

UN PAESE DI BUFFAROLI

  






Giovanni Sartori è un bravo e e anche ameno docente universitario che per diventare celebre, come tanti, si è messo a criticare Berlusconi. Tanta gente ha fatto così ed è diventata ricca, e sono in molti a predire che quando il Caimano si tirerà da parte (ormai non più lontano questo momento, anche in relazione ai 75 anni di età) tanta gente brinderà triste per il venir meno del tanto, ma tanto utile nemico.

Ciò premesso, quando non deve per forza spendere il suo sarcasmo sul Berlusca, l'uomo è di spessore e dice autorevolmente cose risapute ma scomode. Oggi sul Corriere della Sera scriveva :
"...negli ultimi decenni gli italiani hanno speso di più di quanto abbiano prodotto e guadagnato. Insomma siamo vissuti a debiti. Accumulando debiti. Beninteso non è successo solo a noi . Negli anni sessanta molti intellettuali , e poi i baldi sessantottini della rivoluzione studentesca , hanno promesso "aspettative crescenti" , un'idea che a tutt'oggi eccita gli economisti. Al contempo i sociologi osannavano l'avvento di una "società post industriale" che sarebbe poi stata la società dei servizi. E così per alcuni anni siamo andati allegramente incamerando disoccupazione post industriale in una ipertrofia di servizi parassitari , e confidando in una crescita infinita" .
Sartori continuava ricordando che PAesi che hanno fatto come noi stanno sull'orlo del fallimento (la Grecia, ma anche POrtogallo e Irlanda salvate solo da massicci prestiti europei) e gli italiani si salvano perché hanno ancora una buona dose di risparmio privato non tanto dovuto alla virtuosità antica (gli italiani oggi s'indebitano per andare in VACANZA !!!!! ) quanto alla massiccia presenza di risorse sommerse e quindi sottratte alla (feroce) tassazione.
L'idea di abbassare le tasse , per quanto fausta anche a livello di rilancio dei consumi e del respiro delle imprese, non è percorribile se non a fronte del taglio degli sprechi e della riduzione dell'evasione. Mentre aumentare il debito pubblico ulteriormente non si può , già abbiamo il peggiore del mondo (dopo il Giappone credo) e anzi dobbiamo scendere . 
Come si fa ?
E' un mistero, direbbe Philip Henslowe, l'esilarante impresario di William nel l delizioso film "Shakespeare in love".....

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