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domenica 7 agosto 2011

IL PROFETA

Oggi, dall'Umbria, riesco ancora scrivere. Da martedì sarò sulle Dolomiti e chissà.
Nel leggere i quotidiani odierni sono stato un po' orgoglioso di me per aver anticipato di un giorno i temi caldi trattati dai giornali veri.
Mi riferisco al declassamento degli USA , la perdita della tripla A , di cui si parlava come ormai scontata nell'articolo dell'esperto di finanza Fugnoni a cui il Camerlengo fa da mgafono ormai da tempo.
Secondo argomento trattato con 24 ore di "vantaggio" è stato l'evidente dimensione di paese a sovranità limitata ormai caratterizzante l'Italia (ma anche numerosi altri paesi europei), con Berlusconi che un giorno va alle camere a riferire che noi ce la caveremo e quello che si doveva fare era stato fatto e due giorni dopo, bacchettato da Trichet Markel e chissà chi altro , convoca una conferenza stampa dicendo che no, non era del tutto esatto quanto dichiarato in Parlamento e che bisognerà anticipare il pareggio di bilancio di un anno.
Che detto così sembra facile, ma in realtà vuol dire non solo farlo prima ma farlo anche in modo più doloroso
Come ? Aspettiamo la rpossima telefonata dall'Europa.
Intanto prendiamo atto che i tedeschi adesso dicono di noi le stesse cose che dicevano dei greci : avete cantato fino a mo', adesso vedete un po' di cavarvela da soli. Poi non andrà del tutto così, se faremo i bravi una mano ce la daranno.
Infine il commento sulla partenza di Ruffini.
Saviano, Fazio e altri si stracciano le vesti e ci sta : va via il Padrino, colui che li ha voluti e protetti. Ma gli altri ? Possibile che veramente qualcuno pensa che senza Ruffini la RAI sarà professionalmente più povera ?
Già Antonio DI Bella io lo vedo incommensurabilmente più serio, dignitoso e anche preparato del compianto in partenza.

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