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martedì 30 agosto 2011

LA NUOVA MANOVRA : LA SOLITA FURBATA. CHISSA' IN EUROPA COME SARANNO CONTENTI


DI SEGUITO RIPORTO LA SINTESI DELLA MANOVRA COME RIPORTATA STAMANE SUL CORRIERE.IT.
Rispetto a quella iniziale le differenze non sono poche e c'è da domandarsi se avessero bevuto quelli del governo per poi discostarsi così significativamente rispetto alla prima stesura. L'unica cosa che rimane assolutamente identica è l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie portata dal 12,5% al 20%. Ma questo era facile . Quelli di sinistra sono d'accordo e a quelli di destra è facile obiettare che avevamo il livello di tassazione più bassa in Europa. Oltre tutto, in periodi di ristrettezze, è ovvio che già solo la parola "rendita" suona male.
Via il contributo di solidarietà, che tanto aveva fatto strillare i titolari di buoni stipendi, no alla sostituzione di questo con l'IVA (che verrà aumentata più in là statene certi) o con una patrimoniale incentrata sugli immobili. No alla dismissione di parte del patrimonio pubblico (suggerita ma mai presa in considerazione) e solita ritirata sulle province , ancorché mascherata da qualcosa da realizzare con decreto costituzionale . Idem per la diminuzione dei parlamentari.(campa cavallo !!).
Ci piace molto l'idea della eliminazione delle agevolazioni fiscali alla cooperative . Premesso che non conosco bene il sistema cooperativo (difeso dalla sinistra ma molto caro al fascismo, voglio ricordare..., il che non vuol dire che sia male, ma semmai che le cose, TUTTE le cose, vanno poi viste in sé , senza pregiudizi) , una cosa a logica mi sembra evidente : o la cooperativa è una unione di persone che si uniscono per realizzare un obiettivo comune altrimenti difficile da raggiungere individualmente, senza scopo di lucro (l'esempio più tipico sono le cooperative edilizie, per costruirsi una casa), e allora diciamo che , come ci sta l'edilizia pubblica ci può stare il sostegno - tramite mutui e fiscalità agevolate . da parte dello Stato (personalmente sono contrario, lo stato per me dovrebbe ridurre assai le sue sfere di intervento) oppure le cooperative sono unioni di persone o piccole aziende che si coordinano per meglio competere sul mercato. In questo secondo caso non vedo la ragione di agevolazioni fiscali di cui invece da decenni le stesse fruiscono. ). Insomma, se creo una cooperativa per agevolare i soci nella produzione e nel consumo...non è un sistema che approvo ma lo posso comprendere . Ma se diventa un escamotage per stare sul mercato valendomi nella competizione di agevolazioni fiscali....è chiaro che non può andare bene.
Per quanto riguarda il discorso della abrogazione della riscattabilità degli anni del servizio militare e dell'università ai fini pensionistici, immagino che soprattutto coloro che hanno versato bei soldi (non era gratis la cosa, anzi !) per questo tipo di finalità non staranno zitti e ricorreranno per la solita questione dei "diritti acquisiti".
Ad ogni modo è ancora un pour parler...senza fiducia, la manovra sarà sottoposta al fuoco incrociato delle opposizioni (che già l'hanno bocciata) e, c'è da scommettersi , anche da parte di quei parlamentari della maggioranza che si faranno difensori degli interessi toccati.
Perché questo è il ben triste spettacolo che l'Italia ha dato ancora una volta, ben sottolineato da diversi osservatori di professione (parlo di Ainis sul Corriere e Ricolfi sulla Stampa di lunedì) : la totale disunità. TUTTI, ma proprio TUTTI a strillare IO NO, tocca agli ALTRI. E invece la criticità della situazione era buona per fare NO CASSA, per tamponare l'ennesima falla, ma per provare a RISTRUTTURARE la casa !.
E quindi io avrei toccato tutto il toccabile , proprio perché non ci fosse qualcuno che potesse dire " e gli altri ?".  Magari , in questo modo, avremmo raggiunto anche traguardi economici più ambiziosi, con prelievi e tagli MONSTRE che però ci rimettevano sul binario giusto.
E quindi si al prelievo straordinario, estendendolo anche ai redditi da lavoro autonomo sotto i 90.000 euro nella misura di un 3% (l'avevo immaginato per i professionisti, quindi me compreso ), Si alla patrimoniale sulle seconde case, in percentuale sul valore. Si alla dismissione del patrimonio pubblico, ottenendo sia soldi sia la ritirata dello stato dall'economia (non ci dovevamo vendere il Colosseo, ma palazzi , caserme non più utilizzate dall'esercito, buona parte del demanio , e poi la RAI, Finmeccanica, Poste...) . Si all'intervento sulle pensioni di anzianità. SI all'abolizione IMMEDIATA delle province. TUTTE. Si alla riduzione dei parlamentari e la riduzione delle loro retribuzioni con riferimento alla media europea (sai che salassi poveracci !!). Si all'abolizione di tutta una serie di privilegi dell'impiego pubblico (come permessi, aspettative e compagnia bella). Si al controllo rigoroso della sussistenza dei requisiti per fruire degli aiuti di stato come le pensioni di invalidità, la pensione sociale, l'assegnazione di alloggi popolari. Si allo "Spesometro", come strumento per la coerenza tra dichiarazione dei redditi e tenore di vita. 
Insomma una vera RIVOLUZIONE, approfittando del fatto che l'Europa sta li con la pistola spianata.
Invece no. Pannicelli che scotteranno qualcuno, che strillerà tanto, e gli altri a tirare il sospiro di sollievo....
Ammesso che a Bruxelles questa cosa piaccia....
Magari qualcuno se l'è scordato, ma nemmeno 3 settimane fa eravamo nei guai perché si erano messi a vendere milioni e milioni di titoli di stato italiani....e se non c'era la Banca Europea a comprarli, fermando da un lato le vendite e dall'altro il rialzo dei tassi,,,,stavamo TUTTI ai piedi di Pilato.
Bene, per ottenere quell'intervento ci siamo inventati in un we il decretone, ma SENZA la fiducia. Ora di quel decreto resta ben poco.
Vediamo come la prendono oltralpe.
 

MANOVRA, ACCORDO AD ARCORE: VIA LE PROVINCE CON MODIFICA COSTITUZIONALE
Manovra, interventi sulle pensioni
L'Iva non si tocca, via il super-prelievo
Oggi in Senato. Pagano gli uomini nati prima del 1986 (via il recupero del servizio militare) e laureati/e: per l'età pensionabile non contano gli anni di università.

MILANO - Via il contributo di solidarietà (che viene applicato soltanto ai parlamentari) , niente aumenti dell'Iva e risparmi da interventi sulle pensioni che riguardano il recupero di anni da militare e laurea. Il vertice di Arcore fra Pdl e Lega cambia così il decreto sulla manovra. La manovra arriva in Senato martedì, poche ore dopo le decisioni prese nel vertice. Sono già stati presentati dalle opposizioni oltre 600 emendamenti e mancano ancora quelli del Pd oltre a quelli della maggioranza, necessari ad attuare i cambiamenti decisi lunedì pomeriggio. I saldi, ovvero l'ammontare complessivo dell'intervento, deve rimanere pari ai circa 25 miliardi di euro entro il 2012 previsti dal decreto originario. La maggioranza assicura che sarà così, anche se forti dubbi sono stati espressi dalle opposizioni. Ma per il ministro dell'Economia, Tremonti, il nuovo accordo raggiunto nella maggioranza va «molto bene».
PENSIONI: LAUREA E MILITARE - L'intervento principale per i risparmi immediati da ottenere arriva dalle pensioni. Senza introiti da aumenti dell'Iva, senza contributi di solidarietà e senza modifiche sull'età pensionabile delle donne rispetto alle recenti novità (progressivo innalzamento dell'età pensionabile in tempi lunghi) pagano invece gli uomini nati prima del 1985, che da oggi (se passerà l'emendamento) devono lavorare un anno o anche un anno e mezzo in più per arrivare all'età pensionabile. Non vale più, infatti, il recupero del servizio militare. La leva obbligatoria è terminata nel 2005 e l'utima chiamata ha riguardato i nati nell'86. Va detto tra l'atro che per i più anziani l'annulla mento del recupero pesa per ben 18 mesi, non un anno, visto che il servizio di leva era in precedenza di un anno e mezzo. Pagano anche i laureati (donne e uomini, in questo caso): per l'età pensionabile non contano più gli anni di università, che sono stati finora recuperabili attraverso un versamento, spesso anche sostanzioso, a copertura dei contributi. Il calcolo infatti sarà effettuato soltanto in base agli «effettivi anni di lavoro». Il raggiungimento degli anni di anzianità non terrà più conto quindi degli anni di servizi militare prestato e degli anni universitari che «verranno scorporati» mantenendo immutato l'attuale regime previdenziale. Gli anni in questione, quindi, verranno computati per il calcolo dell'ammontare della pensione, mano non hanno più alcun valore per il calcolo dell'età pensionabile.
PROVINCE E PARLAMENTARI - Si fa molto lunga e in salita la strada per l'abbattimento dei costi della politica. La maggioranza si è accordata per cancellare tutte le province ma l'abolizione potrà essere fatta solo per via costituzionale, con i tempi che comporta. Lo stesso vale per il dimezzamento del numero dei parlamentari. Sono stati salvati i piccoli comuni ai quali verrebbe chiesto tuttavia di accorpare i servizi.
STRETTA SULLE SOCIETA' DI COMODO - Contrariamente alle attese, l'Iva non sarà aumentata Il provvedimento presentato a Ferragosto dal ministro Tremonti mantiene la Robin Tax e ci sarà poi «una stretta sulle società di comodo». Il contributo di solidarietà, è stato annunciato, sarà sostituito da «nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonchè riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative»
«FRONDISTI» SODDISFATTI - I critici della maggioranza«sembra che abbiano ottenuto qualcosa» ha commentato il deputato Pdl Guido Crosetto per il quale «le notizie uscite dal vertice sembrano positive. È stato utile aprire un dialogo, anche duro, all'interno della maggioranza e del governo. Forse non è tutto ciò che tutti noi avremmo voluto, ma è altrettanto importante mantenere solida la maggioranza».
CALDEROLI, «FINITA LA PACCHIA» - «È finita la pacchia per chi utilizza società di comodo o trust per non pagare le tasse. la prima volta che qualcuno prova a far fuori le società di comodo» ha detto il ministro Roberto Calderoli annunciando «le norme che riguardano le persone fisiche nella legge delega di riforma del fisco».
BERSANI, I CONTI NON QUADRANO - «Dalle cose sentite fino a qui siamo alla confusione, la quadra non c'è, non vedo come possano quadrare questi conti» ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. «Nell'insieme mi sembra una soluzione debole - ha aggiunto - spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo». Quanto al confronto maggioranza-opposizione, Bersani ha suggerito: «invece di discutere ad Arcore di cose che non si capiscono, vengano a discutere le cose che abbiamo scritto noi, questo è un consiglio che mi sento di dare».
CGIL, PAGANO SEMPRE I LAVORATORI - «Ad una prima lettura» delle notizie emerse dal vertice della maggioranza si commenta in serata nella sede della Cgil «l'unica cosa che si capisce è che per tagliare la sovrattassa sui redditi superiori a 150 mila euro si costringono tante persone, che magari fanno anche lavori faticosi, a lavorare almeno un anno in più».

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