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venerdì 5 agosto 2011

SOCIALMENTE PERICOLOSO....MA CHI DEI DUE ?

 
Ricordate la brutta storia dell'anziano signore socialmente pericoloso che è tuttora in prigione per aver investito un giovanotto in moto dopo una lite stradale ? L'uomo in scooter ha perso la vita e l'automobilista è in carcere con l'accusa di omicidio volontario.
Leggendo la notizia avevo espresso le mie perplessità in ordine alla motivazione della conferma dell'arresto : "socialmente pericoloso". Non conosco ovviamente le persona ma dei dati mi inquietavano : 71 anni, pensionato, ex impiegato direttivo, nessun precedente penale. Insomma questo personaggio pericoloso era riuscito a celare  la sua antisocialità per tutta la vita e poi , un giorno , ha gettato la maschera e si è rivelato nella sua vera dimensione criminale...
Mah....
Oggi appare sul giornale la conferma dei miei dubbi . Quest'uomo per 71 anni veramente è stata una persona onesta e inoffensiva, apprezzata dai suoi dipendenti e colleghi , dai vicini, semplici conoscenti che smentiscono recisamente il ritratto fatto nell'ordinanza di conferma della misura cautelare fatta da un giudice che ha visto e parlato con  l'imputato per UN'ORA !
Nell'intervista rilasciata dall'involontario (secondo la sua difesa, abbiamo già detto dell'accusa) omicida, questi non si dà pace per quanto accaduto, stravolto all'idea di essere stato in ogni caso l'artefice della morte di un uomo, padre di una bambina di appena tre anni.
Pentimento di comodo ? Falsa disperazione ? Non c'è un modo per misurare con certezza le emozioni di un essere umano. Ci provano, con esiti mediocri, gli specialisti della mente e dell'anima, psichiatri e psicologi. Non hanno questa competenza i giudici  ma se l'attribuiscono e bollano "socialmente pericoloso" un uomo visto per una sola ora, basandosi su  mezzora di  corto circuito mentale e ignorando sprezzantemente 71 anni di vita.
Ah, ad abundantiam, il soggetto pericoloso soffre di cuore e ha tre by pass...
Ora, nulla esclude che al processo le tesi difensive crolleranno, che non si tratterà di omicidio colposo o preterintenzionale ma volontario, come sostiene l'accusa. Può essere.
Ma appunto ci sarà un processo a stabilirlo.
DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO
Al momento questa persona sta in carcere per anticipata punizione. Che è qualcosa di accettabile come reazione dell'uomo della strada ., che non conosce la legge, non sufficientemente almeno, e non è chiamato ad applicarla . Ma un GIUDICE SA che non è questo che prevede il diritto, sa che non esiste il concetto di punizione anticipata, ed è per questo che ricorre a figure diverse, in questo caso : "socialmente pericoloso".
Personalmente, non mi sentirei in pericolo se quell'uomo tornasse libero di circolare, non più almeno di quanto non mi ci senta andando tutti i giorni in scooter nel traffico di Roma dove i "vaffa" e "li mejo mortacci..." sono la regola verbale che ogni tanto degenera in violenza.
Viceversa la diffusione a macchia d'olio di QUEL tipo di giudici che lasciano in carcere un 71enne  incensurato e sofferente di cuore, QUELLA SI, mi fa sentire in pericolo.

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