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mercoledì 7 settembre 2011

LA FAVOLA DELL'EVASIONE

Oggi leggo sul sito del Movimento Libertario un articolo dedicato al mantra comunista della lotta all'evasione fiscale. Parliamoci chiaro, non è che io non abbia assistito e non sappia delle ingiustizie che si perpetrano attraverso l'evasione fiscale. A 19 anni, appena iscritto all'Università, volli provare a dare seguito alla mia "passione" per la politica e divenni cittadino "esperto" per la scuola della mia circoscrizione (oggi si chiama Municipio, in genere le riforma si arrestano ai nomi...) per il Partito Liberale. Entrai per questo e far parte della commissione che doveva formulare i criteri di compilazione delle graduatorie per l'ammissione agli asili pubblici. E li vidi che i più poveri erano i commercianti.... Allora....ti difendi dal fisco vampiresco ? ok....lo posso capire, lo puoi fare, ci puoi provare, fallo...ma DOPO non partecipare alle graduatorie dei servizi pubblici , approfittando delle tue false dichiarazioni dei redditi. Separati : tu da una parte, finché puoi farlo ovvio , e lo stato dall'altra. Ma per coerenza, e anche per non rubare il posto a chi ne ha veramente bisogno per carenza di mezzi, non richiedere questo tipo di servizi, pagati l'asilo privato.

Accanto a questi casi, molti bisogna ammetterlo, ci sono migliaia di quelli che senza evasione NON vivrebbero...non avrebbero un'attività dalla quale tirare fuori un reddito per sé e la famiglia (mica lo Stato può impiegare tutti no? ci ha anche provato ma pare proprio che non si possa !) . E questo mica lo dicono solo quelli di destra, lo diceva con altre parole Massimo D'Alema segretario dei DS nel 1997 (!!!).

" Lo so che nel meridione ci sono due milioni di italiani che lavorano in nero, ma non sono sicuro che sia solo un problema di polizia e di ispettori del lavoro...Non sono sicuro che se li scopriamo avremo 7000 miliardi (di lire) in più; temo che, se li scopriamo, alcuni pagheranno le tasse ma altri chiuderanno, avremo un milione di disoccupati in più. Dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori e negoziare quel salario per migliorarlo, anziché stare fuori dalle fabbriche con in mano una copia del contratto nazionale . Dobbiamo avere il coraggio di un rinnovamento. La mobilità e la flessibilità sono un dato della realtà, e corrisponde, nella nuova generazione, ad un modo diverso di guardare al lavoro. ..." Vabbé te credo che alle feste del PD D'Alema lo fischino.....a quelli va bene la CAmusso che s'è inventata lo sciopero generale "preventivo"...fallito.

Fatte queste premesse e anche digressioni, torno all'articolo di cui condivido la sostanza economica e anche etica.

La pressione fiscale è da sempre uno strumento vessatorio che però, fino alla invenzione delle democrazie occidentali, era riconosciuto come tale, poi è stato abbellito delle parole socialiste di "solidarietà" "servizi" "assistenza". Non che non siano valori, e appunto per quello vengono usate per mascherare ALTRO: Statalismo, Burocrazia, Corruzione, Parassitismo. I poveri, i deboli, vanno aiutati, non ci sono dubbi...ma quanti  poveri e deboli ci sono in una delle dieci economie più grandi del mondo? Qua sembrano 20 milioni!!!!!

Buona Lettura

Stamattina, un collega, commentando la crisi economica afferma:

“Eh, se tutti pagassero le tasse..”, corredato dal solito giornale in cui un finto giornalista economista spiegava come i proventi generati dal contrasto all’evasione fiscale potessero “salvare il paese”.

Credo che il giornale fosse “Repubblica”, ma poco importa. Una corbelleria è una corbelleria. Sempre e comunque, a prescindere da chi la scriva.

Non gli ho risposto perché non avevo sufficiente confidenza, ma avrei voluto urlargli in faccia:

“Se tutti pagassero le tasse COSA?”

“Cosa cambierebbe? Arriveremmo a fine mese? I politici smetterebbero di rubare? Le fabbriche non chiuderebbero? Scajola pagherebbe la sua casa e D’Alema non avrebbe più appartamenti ad equo canone? L’inflazione scomparirebbe?”

Se tutti pagassero le tasse, ci troveremmo nella stessa identica situazione di adesso. E vi spiego anche il perché.

Prima di tutto si può obbiettare che non si conosce veramente l’entità della produzione sommersa
In secondo luogo, i proventi generati in nero, sono guadagni proprio perché esenti da tassazione. La maggior parte delle attività in nero, portate alla luce non sarebbero convenienti e quindi non verrebbero svolte. Questo inficia ancor di più la stima dell’entità di ciò che verrebbe “recuperato"
In terzo luogo si è ancora convinti che la spesa pubblica abbia un budget che poi viene ripartito. In realtà invece, la spesa pubblica è legata alla tassazione secondo una legge matematica di proporzionalità diretta. Se aumenta la tassazione aumenta la spesa pubblica. E siccome la spesa pubblica ha una percentuale diversa da zero di sprechi, parimenti con l’aumento della tassazione, aumenta pure lo spreco.
L’aumento della tassazione effettiva deprime immancabilmente il privato. A maggior ragione sopra una certa soglia si tratta di furto. Soglia che l’Italia e l’Europa hanno superato da diversi lustri. Quindi viene depressa la base imponibile e l’effetto probabilmente è addirittura l’inverso: più combatti l’evasione fiscale (che tra l’altro ha un costo notevole), meno incassi come Stato

Supponiamo per assurdo che in Italia si arrivi ad evasione zero. Siccome evasione o meno, il politico continuerà a rubare e le strutture pubbliche a funzionare male, il malcontento sarà uguale, se non maggiore per via delle minori risorse private possedute.

Di fronte al malcontento il politico potrebbe trasformarsi in politico onesto e smettere di rubare, organizzare in maniera efficiente il sistema pubblico, andare a cena con Superman e Spiderman e sposarsi con Wonder Woman. E lo farebbe sul serio, ma purtroppo, per sua sfortuna, Superman, Spiderman e Wonder Woman non esistono e quindi questa soluzione è impraticabile.

Evitando perifrasi e metafore, la suddetta soluzione sappiamo tutti che non può avvenire. Del resto, se fosse possibile, sarebbe già avvenuta.

Quindi il politico cosa farà?

Semplicemente riesumerà lo stesso capro espiatorio. L’evasione fiscale.

Già, perché il fatto che l’evasione sia ad un certo livello, è una congettura non supportata da dati di fatto e non verificabile. Quindi chi ci assicura che anche in assenza di una effettiva evasione fiscale, la politica non ci dica il contrario?

Quel che succederebbe è che il politico paga un istituto di ricerca a caso per dire che l’evasione c’è ed è altissima, i giornalisti sovvenzionati pubblicherebbero sui giornali gli stessi dati che abbiamo adesso e il mantra del “non funziona nulla per colpa dell’evasore”, sarebbe identico a prima.

Solo con il livello di tassazione effettiva già traslato verso l’alto.

Non cambierebbe proprio una virgola dal punto di vista delle inefficienze e delle ruberie di Stato.

Soltanto noi saremmo più poveri.

Ma credete veramente che la politica accetti di riversare su di sé le colpe del fallimento Statale?

Non succederà mai.

L’evasione fiscale, al pari dello Speculatore, del Goldstein e del Palla di Neve di Orwelliana memoria, non scompariranno mai, fino a che non scomparirà il potere politico.

Come non scompariva la lotta tra Eurasia, Oceania ed Estasia.

Il capro espiatorio deve esistere sempre."
Personalmente continuo a chiedermi....esattamente come l'autore dell'articolo....ma come la calcola l'Agenzia delle Entrate l'evasione fiscale ? 120 miliardi !!!!! Poi però se stabiliscono le misure antievasione che prevedono ? in due anni gettiti di 2 miliardi...forse.....
Ma dai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

5 commenti:

  1. BLA--BLA----BLA--- bella questa apologia dell'evasione - sai che ti dico? io sono una cogliona che le tasse le pago e le ho sempre pagate e mi girano leggermente le scatole che ci siano persone che vivono alle mie spalle - che hanno lo sconto all'asilo nido, che pagano meno la mensa dei figli, che hanno sconti sulle prestazioni sanitarie ecc..ecc.. poi girano con macchine da 80mila euro e si fanno anche due o tre viaggetti all'anno - e tutto questo con la benedizione di quella massa di delinquenti che sono al parlamento- Dio gli mandi un accidente a tutti politici e evasori

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  2. Alla lettrice sfugge evidentemente la premessa dove denunciavo il pessimo andazzo per il quale coloro che hanno dichiarazioni ben poco attendibili poi fruiscono dei servizi sociali. Dopodiché sarebbe curioso sapere che professione la lettrice svolge, Se fosse per esempio un'impiegata statale potrebbe stare ben sicura che con le sue tasse non ci si pagano nemmeno i SUOI di servizi, figurarsi quelli degli altri.

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  3. Forse non con le sue tasse non paga nemmeno i SUOI servizi sociali, ma la sua contribuzione è pari alla SUA capacità contributiva... in ogni caso paga e non gira con il macchinone da 80.000 Euro. So solo che se è vero che il 75% dell'Irpef proviene dal lavoro dipendente a me viene da vomitare e piantatela di difendere le imprese che senza nero non potrebbero sopravvivere, ne abbiamo viste troppe...

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  4. L'Irpef, l'imposta sulle persone fisiche, non è l'unica voce delle entrate fiscali dello stato. C'è l'IRPEG, le tasse pagate dalle aziende. TUTTE, piccole, medie e grandi. Doveste pensare che le entrate dello stato siano date principalmente dalle tasse degli stipendi degli statali e parenti... Non è così. E domandatevi : se nei paesi dove i cittadini sono più virtuosi, dove l'evasione è combattuta seriamente ( e dove le tasse sono più BASSE), che so, Germani GB, USA, il problema , drammatico, è comune al nostro, e cioè il DEBITO PUBBLICO, ma vi viene il dubbio che il problema non sia li ? Solo il dubbio.

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  5. Giacomo Zucco ha scritto :
    "Purtroppo è difficile ragionare su alcuni temi perchè c'è una fortissima componente emotiva! Lo vedo anche in famiglia: quando parlo di tasse con mio zio lui a un certo punto del dialogo si blocca perchè dice: "mi stai dicendo che io che ho pagato ogni centesimo per tutta la mia vita...sono stato truffato, e ho pagato principalmente sprechi, parassitismo, mafie e clientele??". Da una parte, per chi ha sempre pagato le tasse, ammettere che il sistema è irrazionale e ingiusto significa ammettere di aver subito un'ingiustizia senza averlo mai realizzato e senza essersi mai opposti. Fa sentire ingenui e sprovveduti...ed è una sensazione che giustamente non piace provare. Poi c'è anche la faccenda (tipicamente umana...ma ANCORA più tipicamente italiana) dell'invidia...l'applicazione del detto: "mal comune mezzo gaudio", per il quale posso accettare di subire un'ingiustizia PURCHE' la subisca anche qualcun altro.

    Comunque hai toccato secondo me il punto decisivo: lo stato non poteva difendere all'infinito i propri privilegi sulla scorta di argomentazioni facilmente confutabili come: "le tasse servono per i tuoi servizi" o peggio ancora "le tasse servono per i poveri"...e allora ha spostato il discorso su: "non chiederti a cosa servono le tasse...chiediti perchè tu le paghi e quello no!". Guerra tra capponi, che si beccano a vicenda ignorando che sarà un altro a tirare il collo a tutti loro. Divide et impera.

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