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domenica 2 ottobre 2011

ALLEVIARE IL DOLORE ? NO, COSTA TROPPO. LO SCANDALO DI UNA CLINICA DI PALERMO

Ci s'indigna molto nel nostro paese. S'indignano le donne del "se non ora quando?" che hanno festeggiato il ritrovarsi in una bella giornata di sole come ai bei tempi del decennio 68-78.... S'indigna il popolo viola, l'erede dei girotondi, e avviato a fine ancora più precoce dei primi. Tra un po', dategli il tempo di sgranchirsi dalle vacanze estive, s'indigneranno gli studenti pronti per un'occupazione pre natalizia. Strano che ancora non si siano organizzati gli indignados simil Madrid a Puerta del Sol....questo mi stupisce molto. Eppure le piazze belle e spaziose in Italia e a Roma non mancano. Troppo scomoda la tenda?
Io , lo confesso, non ho l'indignazione facile, se no dopo 25 anni nelle aule di cosiddetta giustizia da mò che avevo avuto un travaso di bile...
Però, a volte, quando leggo determinate cose, mi stupisco ancora. E non ci credo.
Perché NON ci voglio credere.
Va bene lo scetticismo, va bene non credere più nei valori ecc. ecc.
Ma un minimo di UMANITA' dovremmo averla tutti, pare che anche Riina sia un buon marito e un buon padre...
Parlo della vicenda della clinica privata di Palermo,  dove una delle titolari , dalle solite intercettazioni  (allora sono utili ? certo che possono esserlo, quando si perseguono i reati seri, e sempre che si proceda per verificarli e per perseguirli , NON per Scovarli) , tale Maria Teresa Latteri, dava disposizione ai suoi medici di non comminare il farmaco disintossicante, chiamato TAD, ai malati di tumore che avevano svolto un ciclo di chemioterapia. A una dottoressa che si ribellava - ma non troppo però visto che poi la cosa continuava - a questa disposizione la Latteri rispondeva che c'erano esigenze ECONOMICHE. Per i pazienti ricoverati in day-service (immagino cioè ancora in grado di svolgere la chemio e poi tornarsene a casa propria) il servizio sanitario rimborsava solo 100 euro mentre il medicinale in questione ne costava più del doppio (250). Evidente la diseconomia che la "brava" amministratrice ripudiava. Ovviamente i malati, già sofferenti per il tumore, finivano per stare peggio anche in conseguenza della non corretta terapia (sappiamo tutti che la chemio è altamente tossica) .
«Allora non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica duecentocinquanta euro e quello mi dà cento euro»....Non si può fare, non si può fare. Continuo a dire che non si può fare così (…) Perché dobbiamo spendere soldi ».
La politica del risparmio sulle medicine non riguardava pare solo il TAD . Vi è un'altra intercettazione dove tale d.ssa Federica Latteri, immagino parente della titolare, si rivolge a quest'ultima mostrandosi molto più diligente della sprovveduta collega che insisteva per somministrare il disintossicante, e spiega: "Siccome per dire questa sta facendo albumina, io non gli faccio altri 10 giorni di albumina che si spendono un putiferio di soldi a matula tradotto, inutilmente)». L’interlocutrice rispose: «Nooo, infatti.  Loro (i parenti) sperano che muoia»
Ora, io non conosco il sistema delle convenzioni alle cliniche private, non so se queste, per avere la convenzione debbano accettare un protocollo particolare e quindi assicurare anche i trattamenti terapeutici in "perdita" (che però immagino a quel punto compensati da altri). Non so nemmeno cosa questi pseudo medici abbiano risposto all'autorità che avrà loro contestato quanto accaduto. Magari spiegheranno che le intercettazioni sono estrapolate da un più ampio contesto, che c'è una diversa spiegazione...ME LO AUGURO. Senza ironia. Perché, in caso contrario, QUESTI sono i veri mostri, perché sono persone NORMALI. Gente con una vita ordinaria, tranquillamente nostri vicini, conoscenti, magari amici. E di cui non immagineremmo mai un'anima così nera.
Ho letto che qualche politico,  richiesto di un commento, avrebbe detto che "questa è la conseguenza della politica dei tagli".
Che faccio? M'indigno anche per questa vergognosa risposta?

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