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domenica 2 ottobre 2011

ATENE ROMA - QUI E ORA.

DISORDINI AD ATENE
Ministeri occupati, scioperi, disobbedienti...è il presente della Grecia. Sarebbe bello che non fosse il futuro dell'Italia.
Diverse volte, in passato, avevo scritto come, leggendo gli articoli dedicati alla Grecia, i vizi di quello stato ma anche di quel popolo, mi ero trovato a riandare ad inizio pagina per rassicurarmi, per avere la conferma che non si stava parlando di NOI, degli italiani.
Allora i giornali parlavano dei PIGS (Homen nomen), dalle iniziali dei paesi in crisi e non virtuosi: Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. Noi eravamo fuori....ma si paventava che non lo saremmo stati per molto...
Ed infatti, eccoci, e non è raro leggere da qualche parte l'aggiunta della I di Italia: PIIGS.
Tempo fa, per consolarci, dicevamo - ma dicevano anche gli osservatori esteri, magari i più benevoli - che 1)L'Italia è TROPPO grande per fallire. L'Europa non se lo può permettere (e a mio avviso questa cosa, pur vera, non è poi così decisiva) 2) l'Italia ha un debito pubblico gravosissimo (famoso 120%) ma un rapporto deficit PIL migliore rispetto a quelli di tanti paesi occidentali, compresi i maggiori, e cioè Germania, Francia e G.B. Per fare un esempio che spero possa aiutare, prendiamo una famiglia....il debito sono i soldi che deve restituire ad una banca, che so, per il mutuo di casa, e in questo caso il guaio è dato che il debito (120) è SUPERIORE al valore della casa (100), il che ovviamente non va bene. 
Oddio sarebbe un guaio anche un rapporto alla pari, secondo gli accordi europei dovrebbe essere max 60, la META'...Il rapporto deficit PIL è la differenza invece tra quanto la famiglia guadagna (PIL) e quanto spende (deficit). Nel nostro caso noi spendiamo PIU' di quello che guadagnamo, cosa che però in occidente fanno QUASI tutti , e soprattutto i paesi grandi come noi, e lo fanno in misura MAGGIORE.
Quindi in questo TUTTORA siamo migliori, o meno peggiori.
Questo criterio, che andava bene ancora 4 mesi fa, adesso non va più bene: tutta l'attenzione si è spostata sul debito pubblico e lì invece siamo i peggiori al MONDO, dopo Giappone e, appunto, GRECIA.
Ed ecco la lettera del 5 agosto della BCE, con l'avallo di Draghi , che ci "esorta" al pareggio di bilancio e ci dice come. Per il momento il come lo abbiamo per lo più ignorato, e la cosa non è piaciuta ma tant'è, aspetteranno ancora un po' prima della prossima esortazione. In fondo basta poco: smettono di comprare i nostri BOT e, o ci vendiamo ai cinesi, o ci piegheremo.
Come fa la Grecia GOVERNO. Col cappello in mano a Berlino, a Parigi, e poi, ottenuto il placet dei potenti d'Europa, Merkel in testa, a Bruxelles.
Hanno avuto 110 miliardi di euro la prima volta, da restituire in 7 anni e mezzo, ad un tasso del 4.5% (laddove i loro  titoli i Greci per farseli comprare sul mercato veleggiano su tassi quasi 5 volte superiori !!!), e altrettanti ne stanno chiedendo adesso. Per inciso, pare che uno dei nodi da risolvere per questa seconda tranches sia la richiesta che gli attuali creditori privati (immagino siano le banche principalmente, greche e NON solo)  accettino di partecipare al salvataggio con perdite di circa il 20% del loro credito laddove invece ci stanno guadagnando!!!. Chiederò lumi ai miei amici Giacomo Zucco e Nicola Esse, brillanti menti economiche conosciute su FB, se quanto ho intuito sia giusto ma credo si tratti di questo: gli investitori hanno comprato titoli greci allettati dai buoni tassi di rendimento. Adesso il rischio concreto è che la Grecia dichiari, esattamente come l'Argentina non molti anni fa, che NON è in grado di pagare il suo debito e i creditori, molte banche, francesi e tedesche in primis, si scotterebbero assai le mani. L'Europa è lì che cerca di evitarlo. Ok. A voi non sembra giusto che chi ha fatto un investimento ne corra i rischi? Specie se NON si tratta del piccolo risparmiatore ignaro (all'epoca !!! Oggi chi è che non sa come sta messa la Greci?!?!) ma di una BANCA??? A me pare giustissimo.
Termino descrivendo quanto accade ad Atene e nei centri urbani (in periferia una maggiore sobrietà dei costumi e la rete di soccorso familiare regge meglio). I tagli sono feroci, 30.000 dipendenti pubblici ricevono il 60% dello stipendio e saranno posti in "moblità", anticamera del LICENZIAMENTO.
Per i pensionati con oltre 1.200 euro al mese, l'assegno dimagrirà del 20%. A livello privato le imprese, qualsiasi dimensione abbiano, se non ce la fanno semplicemente CHIUDONO, e i dipendenti a spasso.
Un anno fa i giovani (indignados di tutto il mondo, date un'occhiata attenta) si lamentavano di essere la generazione 700 euro ( da noi ci hanno fatto un film, e gli euro erano 1000), OGGI SAREBBERO CONTENTI DI RICEVERE ALTRETTANTO PER UN POSTO PIU' O MENO SICURO.
Non parliamo poi dei tassisti, che scioperano in via permanente per via della liberalizzazione delle licenze. Come se senza taxi vivere non si possa....
Il quadro è drammatico, e propone un'equazione apparentemente irrisolvibil: trovare il punto di equilibrio tra le draconiane misure decise dal governo e la capacità della gente di sopportarle .
Leggo sul Corriere, non quindi un fogliaccio scandalistico votato al terrorismo mediatico, che aumenta il numero di coloro che chiede l'elemosina per strada, quelli che di notte rovistano nei cassonetti dell'immondizia, addirittura i suicidi. Uno scenario apocalittico.
Non so se il Governo, la politica, riesca a reggere tutto questo.
Un conto è perdere  un livello di vita sovradimensionato (da noi si fanno i prestiti per andare in VACANZA...i miei nonni si rivolteranno nella tomba), non dare più per dovuti gadget rastrellati dai ribelli londinesi - tv al plasma, pc , Iphone, Ipad...-  avere tre auto per famiglia...tutte cose belle, che se si può benissimo, ma che se NON si può non si sciopera, non si manifesta, peggio NON si ruba.
E questo ridimensionamento i Greci oggi, ma noi appena DOMANI, dovremo accettarlo.
Un conto è non avere il necessario VERO.
Io credo che chi chiede l'elemosina non lo faccia perché si vuole comprare il cell nuovo....anche se qualche dubbio ogni tanto mi viene quando leggo di bambine di 12-13 anni che commerciano loro foto svestite per 10 euro dai compagni di scuola...
Ieri il timore di diventare come loro era una sorta di spauracchio, invocare l'"uomo nero" per sperare in ravvedimenti operosi. Oggi ATENE ROMA sono QUI e ORA.
Caro Presidente Napolitano, sono QUESTI i casi in cui le istituzioni entrano in pericolo...e non basta invocare i carabinieri per esorcizzare scenari estremi.

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