Pagine

venerdì 6 gennaio 2012

LE IDI DI MARZO. BELLO MA VIETATO AGLI IPOCRITI E AI CUORI PURI.

Piccola recensione cinematografica. Volevo andare a vedere il film diretto e anche interpretato da Clooney - non da protagonista però -  le IDI DI MARZO.
Il fatto che fosse piaciuto al nostro amato Presidente Napolitano mi aveva fatto venire qualche dubbio sulla bontà della pellicola ma non mi sono voluto far vincere dal pregiudizio e oggi sono andato.
In effetti il film è BELLO. Gli attori bravi, dal protagonista, Ryan Gosling, a Paul Giamatti ( favoloso in  "La versione di Berney"), Philip Seymor Hoffman (oscar nel 2005 come miglior attore protagonista in "Truman Capote") e naturalmente il bel George.
Il film ha come sfondo la campagna elettorale americana, la scelta del candidato alla Presidenza per il partito democratico. L'addetto stampa del candidato è giovane ma già molto bravo. Ambiziosissimo, però anche "idealista": crede nel suo candidato e nella volontà di cambiamento che questo propone. Non si illude che la politica sia un gioco di mammole, però nella validità del suo uomo (Clooney), si. E' anche molto amico del suo Mentore, il capo della campagna elettorale di Clooney, interpretato da Hoffman, che ne ha intuito le grandi potenzilità e ne ha fatto il suo "vice".
Ad un certo punto l'abile e lanciato giovanotto viene tentato dal leader del comitato elettorale dell'avversario di Clooney, ( Paul Giamatti): "vinceremo noi, tu sei bravo, passa dalla nostra parte".
Tentenna solo un attimo, poi decide di rimanere fedele e rivela tutto al suo capo. Che non gli perdona l'"esitazione".  In un mondo di squali, di colpi bassi, di nefandezze, la debolezza di Gosling viene giudicata "sleale"....
Il film finisce BENE. Il giovanotto , come detto, è in gamba, e IMPARA PRESTO IL GIOCO.
E rende pan per focaccia a tutti...
Il resto ve lo lascio vedere.
Avvertimento. Il Lieto fine nessuno di VOI lo giudicherà tale.
Perché in fondo la morale è che NON ESISTE MORALE IN POLITICA.
Solo che io l'ho sempre saputo e i moralismi che hanno imperversato in Italia soprattutto negli ultimi anni mi hanno dato il voltastomaco.
Quelli che invece, magari in buona fede, ci credono al fatto che si possa arare il campo senza sterco....bé ci rimarranno molto male.
Massimo Giannini, il vicedirettore azzimato di Repubblica, sarebbe tra questi, se fosse autentico solo la metà del moralismo che da anni spaccia sul suo giornale.
Ma siccome non lo è, dentro di se sorriderà pensando che anche lui il gioco lo conosce molto ma molto bene...
Ma il film merita.

Nessun commento:

Posta un commento