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sabato 18 febbraio 2012

MANI PULITE, QUANTA POLVERE SUGLI EROI DI ALLORA

Nel ventennale di Mani Pulite, i giornali sono pieni di ricostruzioni e commemorazioni.
Mi fa piacere vedere che prevalgono le critiche. A me Tangentopoli mi lasciavo perplesso allora, quando il favore di cui godeva era massimo, figuriamoci oggi che leggo che la Corte dei Conti denuncia che la corruzione non è mai stata così elevata come oggi, e inficia l'economia con costi aggiuntivi e illegali quantificati (mai che si riuscisse a capire COME li fanno questi conti!?) in 60 miliardi.
Questo è il risveglio delle coscienze procurato dalla "rivoluzione giudiziaria" del pool di Milano?
Non mi pare un risultatone.
Hanno eliminato il finanziamento illecito dei partiti ? Non mi pare proprio (400 indagati solo nel partito degli onesti, il PD, figuriamoci!). In compenso hanno aumentato i costi della politica. E sì perché comunque quanto rivelato da Craxi, e cioè che la politica COSTA (molto simile alla constatazione fanciullesca de: "il re è nudo") e che per questo TUTTI i partiti erano ricorsi a questo mezzo di finanziamento, si è tradotto con le leggi sui rimborsi elettorali...dove abbiamo constatato che a fronte di spesa 100, al partito viene poi restituito anche 200 o 300....strano concetto di rimborso.
Quindi la classe imprenditoriale e quella politica non sono usciti "trasformati" e "rigenerati". Semplicemente, come spiegano gli ex giudici del pool, il sistema è diventato più sofisticato, meno ruspante di allora, quando si andava in giro con le valigette piene di contanti.
Badate, io non sono uno che rimpiange la prima repubblica, e, a differenza di Facci o della Maglie, non sono un estimatore di Craxi. Anzi, ricordo benissimo come mi sembrasse prova del fallimento del nostro sistema elettorale (proporzionale puro senza alcuna soglia si sbarramento e nessun premio di maggioranza) il fatto che il leader di un partito che nel suo momento MIGLIORE avrà sfiorato il 12% dei voti, potesse avere un potere così condizionante e pretendere ministeri importanti arrivando fino alla presidenza del Consiglio.
E anche Sigonella, che viene sempre portata ad esempio della schiena dritta di Craxi, del suo senso dello Stato e della dignità nazionale non prona ai voleri americani, la ricordo in ben altro modo (e dai documenti autentici emersi a distanza di 20 anni mi sembra di aver ragione io... http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/09/sigonella-perche-esserne-orgogliosi.html).
Però quella giustizia stile giacobino non la trovavo giusta, fin da allora. Né nella procura, con il carcere cautelare eletto a sistema per arrivare all'estorsione delle confessioni (una BARBARIE), né nelle piazze, dove, causa anche la crisi economica, la rabbia per la politica corrotta era tracimante.
Di Pietro divenne l'eroe di tanti, perché osava toccare i "potenti"... Quanto questo eroe fosse opaco ormai l'hanno capito in molti, anche se una sua masnada di seguaci l'ha conservata...per fortuna niente a che vedere col fanatismo di allora. In fondo un 8% tra manettari, forcaioli e ingenui....non è nemmeno una percentuale intollerabile (purtroppo gli amanti della "giustizia sommaria"  non militano solo nell'IDV...).
Io ho avuto un parente ammaliato da DI Pietro...il "campione" di Mani Pulite...l'onesto che restituiva l'orgoglio di essere onesti....Io ero piuttosto colpito da questo entusiasmo ideale, che  francamente non attribuivo a questa persona di famiglia....Di lì a qualche tempo poi me lo ritrovai a studio che con un certo imbarazzo mi confessava di essere preoccupato per essere rimasto coinvolto in un furto di FAGIANI !!
L'aneddoto personale riporta ad un bell'editoriale di Scalfari ( ne ha scritti...inutile negarlo ) che pure abbiamo riportato : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/02/un-morto-sulla-coscienza-del-paese.html.
Ebbene nel suo fondo il fondatore di Repubblica ricordava agli smemorati che quei partiti, alla cui demolizione ora si inneggiava, non erano stati al governo per un colpo di stato, ma perché il 70% degli italiani li aveva costantemente votati!
E ricordava anche che nessun fine giustifica mai i mezzi, per cui la garanzie processuali degli indagati e imputati andavano rispettate, anche per mantenere alto il valore etico di questa "rifondazione nazionale".
E questo invece a Milano NON accadeva.
Un vizio preso allora, e poi mai più perso. Non solo, il cattivo esempio si è poi propagato.
Questa è l'unica VERA eredità di Mani Pulite che io vedo.
Lo stravolgimento del codice di procedura penale pure riformato nel 1989 (con grande dolore di certa magistratura), l'insofferenza per delle norme che sottraevano (cercavano) potere all'inquirente per equilibrare la sua posizione col difensore (come avviene in tutte le democrazie occidentali).
Giudici di valore come Saverio Borrelli, Gherardo Colombo, Davigo..si prestarono a questa cosa...dimenticando di essere servitori della Legge e pensando di essere chiamati dalla Storia ad essere Alfieri di Giustizia e anche di Moralizzatori della Nazione.
Non fu così. NON E' MAI COSI'.
Della loro rivoluzione resta la colpa della decapitazione "non pulita" della classe politica di allora, con la sola esclusione del PCI-PDS e, come detto, il vulnus tuttora sanguinante ad un sistema processuale che Costituzione e Legislatore vogliono GARANTISTA e che troppo spesso nella traduzione pratica finisce per non esserlo.
La corruzione, Corte dei Conti docet, c'era e oggi ce n'è di più, a riprova che la repressione è sistema efficace , nelle democrazie, solo se il sistema è fondamentalmente SANO e il marcio è fenomeno ristretto.
Quando invece assurge a regola , allora bisogna cambiare la STRUTTURA (per esempio allontanando la politica dagli affari....) .
Oppure si diventa dittature. In fondo il prefetto Mori, incendiando e rastrellando paesi, con arresti di massa, fu l'unico uomo a ottenere per un po' di tempo dei risultati efficienti contro la mafia siciliana.
In fondo, si tratta di scelte.

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