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martedì 3 aprile 2012

MA QUANTO E' NERVOSO IL MISTER ALLEGRI!!

Sono un simpatizzante della Juventus. A suo tempo anche tifoso. Poi un po' l'età, un po' il cambiamento del calcio italiano, gli eccessi di vario tipo (tifosi in primis, con stadi presidiati come fortini dalle forze dell'ordine, trasferte proibite perché diventate occasioni di saccheggio di treni e autogrill, senza voler speculare sui rari morti che pure a volte ci scappano), l'affarismo e la cultura del sospetto sempre contro di noi e mai a favore....mi hanno disamorato e seguo molto molto meno. Diciamo che più che amore per la Juve, che ovviamente c'è - pare che gli italiani siano fedeli per tutta la vita solo alla propria squadra, non alla patria, non al partito, figuriamoci ad una donna! - ma come detto molto intiepidito, mi è rimasta qualche robusta antipatia. Da sempre per la Roma, e dai tempi di calciopoli per l'Inter (che comunque mai mi è stata simpatica).
Al contrario, ho sempre avuto viva simpatia per il MILAN.
Perché ritengo sia la squadra che in Italia più delle altre abbia  perseguito il progetto del gioco d'attacco. E quindi il Milan del bravissimo Rivera (che schierava in attacco gente come Sormani, Prati, Hamrin ) , per non parlare di quello stellare di Sacchi e degli olandesi volanti.
Ecco, quel Milan stregò veramente molti italiani ancorché NON milanisti. E quando mai si era vista una squadra italiana andare al Santiago Bernabeu, contro il Real Madrid, e dominare il campo????
Noi abituati al santo catenaccio, ai tempi del mago Herrera, ma poi della juve trapattoniana che in trasferta puntava sempre a non perdere, mai a vincere, e un 1-2 al passivo veniva salutato come un trionfo confidando nel golletto che valeva doppio per superare il turno...vedevamo in tv questo Milan che non solo aveva questi tre fenomeni stranieri - Van Basten, Gullit e Rijkard - ma altri fior di giocatori capaci di offendere a prescindere dal ruolo : Baresi, Maldini, Donadoni, gli stessi Ancellotti e Tassotti.
Una squadra stellare che vinse poco in Italia, un solo scudetto, ma molto in Europa e nel mondo : due Champions e due Intercontinentali. Con Capello le cose cambiarono, ma poi con Ancellotti il Milan tornò la squadra brillante e votata all'attacco, ancorché non magica come quella Sacchiana che resterà negli annali del Calcio Mondiale (come oggi il Barcellona, ancora più stratosferico forse, di Messi).
Con Ancellotti il Milan aveva in panchina oltre che un bravo tecnico, una persona spiritosa e serena. Io francamente faccio fatica a ricordare una polemica di Carletto. Sopportava col sorriso le stramberie del padrone (Berlusconi è più presuntuoso di Mourinho e in più è il Capo, figuratevi che pacchia per gli allenatori...), cercava utili compromessi, consapevole di avere dei campionissimi si, ma sul viale del tramonto.
Stimato e rispettato da tutti. Suoi giocatori e avversari.
Allegri, al di là del nome, di sereno non ha nulla. E nemmeno mi pare di "stellare". Solo lui poteva salutare come un "successo" la sconfitta contro l'Arsenal per 3-0, con il Milan travolto per un tempo e ad un soffio dall'eliminazione. E infatti Ibra gliel'ha cantate, senza contare Mexes che rispondendo ad un cronista ha detto "bene per il passaggio del turno, ma non c'è proprio nient'altro da festeggiare". Quindi l'ultimo arrivato, e nemmeno titolare, ha più spirito Milan dell'allenatore del ritorno allo scudetto...
Vogliamo parlare delle polemiche di campionato? Ecco paragonate Allegri prima e dopo Milan - Juventus, e Ancellotti dopo il nubifragio di Perugia, dove gli scipparono veramente uno scudetto già vinto, o dopo il meschino esonero dalla Juventus, con la triade prona alla volontà del  peggior tifo, o dopo la serata incubo di Istanbul, dove il Milan andò negli spogliatoi con la Champions vinta (3-0 contro il Liverpool) per poi perderla ai rigori....
Avrete uno che ha avuto un passato da calciatore mediocre, e l'altro da campionissimo, uno che da tecnico finora non ha fatto vedere nulla di che, capace alla fine solo di sfruttare uno straordinario Ibrahimovic, che da solo vale mezzo scudetto per tutte le squadre in cui ha giocato (poi non si capisce perché cali così tanto in coppa!).e l'altro che ha saputo , con una squadra in decadenza, far vedere, specie in campo internazionale, tratti di grande Milan.
Io spero che non sia Mourinho che abbia fatto scuola...perché francamente vedere gli allenatori delle grandi squadre lamentarsi tanto degli arbitraggi (e il Milan credo che finora abbia avuto 7 od 8 rigori ) lascia perplessi. In modo poi così "scomposto", rabbioso...( e Nicchi dice che il pallone di Rubinho NON era gol!). Voi parlerete di Conte, che infatti io NON cito ad esempio. Parlo di altri grandi mister del Milan del passato, e in particolare dell'ultimo.
Allora, se Allegri ha il complesso di Mourinho, si rassegni : le copie saranno sempre tali, e quindi sbiadite rispetto all'originale.
Se invece il problema è che ha capito che il Capo si è stufato di lui e non lo ritiene all'altezza del Milan internazionale, la rassegnazione dovrà essere doppia, perché è semplicemente la VERITA'.

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