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lunedì 7 maggio 2012

JUVENTUS: PERCHé IL SOGNO CONTINUI SI DOVRA' CAMBIARE. E NON SARA' FACILE.

Per fortuna l'inciampo contro il Lecce si è appunto rilevato solo tale e la Juventus , con una giornata di anticipo, è tornata a fregiarsi del titolo di Campione d'Italia.
Meritatamente dicono quasi tutti oggi, anche perché la batosta subita nel derby dal Milan allontana anche le ombre del famoso gol di Muntari. Con 4 punti di vantaggio la Juventus oggi sarebbe prima anche senza quel gol,senza contare che in un campionato è abbastanza improbabile, per non dire pretestuoso, incentrare tutta l'attenzione su una partita. Bisognerebbe allora parlare dei 10 rigori  fruiti dal Milan, qualcuno dei quali, come quello di ieri per esempio, del tutto inventati, o di quelli non dati ai bianconeri, che nonostante siano in area avversaria forse anche più dei milanisti, di rigori ne hanno avuti solo (e nessuno decisivo).
In realtà il Milan quest'anno è stato tenuto in piedi dal solo Ibrahimovic, autore di ben 28 gol!! E poi c'è stata la sorpresa Nocerino, preso a gennaio dal Palermo, che in 4 mesi ha segnato tanti gol quanti in tutta la carriera.
Sono mancati tutti gli altri: Pato, in primis, perenne infortunato, Robinho, poi Cassano, che comunque Allegri fa giocare poco, Boateng, anche lui con molti infortuni. E anche Seedorf, un fuoriclasse assoluto, sembra arrivato al passo d'addio (come il 36enne Nesta).
Tutta gente che la scorsa stagione diede un contributo decisivo e che invece quest'anno è mancata totalmente o quasi. Se poi aggiungiamo che, anche per una scelta rivelatasi disgraziata del mister, è venuto meno nel finale anche l'asso della difesa, Thiago Silva, ecco che il Milan ha fatto anche troppo in questo campionato.
In questo probabilmente ci sta che il nostro è un torneo dove gli assi, le stelle, sono sempre meno, e quindi uno che ha un fuoriclasse come Ibra può lottare e sperare di vincere anche in un annata non eccezionale sul piano del gioco, perché poi, spesso, ci pensa lui a fare la differenza.
La Juventus non è questo.
Anche perché l'unico campionissimo che ormai ha in campo è Pirlo, sul quale si regge il gioco ma che i gol li fa fare, non li fa. E la differenza c'è. Tutti gli altri, forse compreso Buffon che resta un grandissimo portiere ma non è più quello di Berlino (mentre Pirlo SI ) , hanno fatto una stagione esaltante, ma chissà se sapranno ripetersi a questo incredibile livello.
37 partite senza sconfitte, possibilità di chiudere un campionato a 20 squadre imbattuti, difesa blindata, con soli 19 gol al passivo, praticamente uno ogni due partite (il Milan ne ha incassati 32 ), secondo attacco del campionato con 65 gol, contro i 72 dei rossoneri, ma con sette rigori in meno e con un solo giocatore a doppia cifra : Matri, che ha fatto 10 gol, quanti Nocerino....Questi numeri dicono tante cose ma soprattutto due :
1) la Juventus ha prevalso col GIOCO. Io che ho vissuto 16 dei 30 scudetti juventini, posso dire di non avere mai visto una squadra con una fisionomia così netta e collettiva. Probabilmente questo è accaduto anche e proprio per la mancanza di giocatori ASSOLUTI, di cui la Juventus in passato era ricca Parlando solo degli stranieri, la Juve del Trap aveva Platini e Boniek, quella di Lippi gente come Davids Deschamps, Zidane Thuram, Trezeguet, Camoranesi, Nevdev quella di Capello , oltre a diversi di quelli già citati, Emerson, Vieira e, appunto, Ibrahimovic. La Juve di Conte ha Vucinic e Vidal. Bravi, per carità, ma insomma... Quello che mancava dunque in genialità ed eccellenza è stato compensato con applicazione, determinazione, dedizione. Non a caso la Juve è stata la squadra preferita da Sacchi, che ha sempre amato  l'orchestra più dei solisti  (pur avendone avuti di strepitosi, ma che seppe convincere a "suonare" tutti insieme)
2) Questa stagione NON si ripeterà. Ricordate Berlino? Molti di quei giocatori , di cui alcuni  già bravi e famosi, toccarono in quel mese il TOP della loro carriera. Parlo evidentemente di Buffon, assolutamente imbattibile se non su rigore o autorete (una , Zaccardo), Gattuso, sempre in trance agonistica, Cannavaro, che arrivò a prendere il pallone d'oro (ancorché super Gigi lo meritasse senz'altro più di lui). Ma anche Zambrotta, Camoranesi, De Rossi, furono bravissimi, per non parlare di gente come  Perrotta, Materazzi e soprattutto Del Grosso, giocatori veramente toccata dagli Dei per il tempo di una estate.  Ecco, io credo che atleti come Pepe, Marchisio, Barzagli, Giaccherini, ma temo anche Chiellini, Vidal, non ripeteranno la stessa annata che, in certi momenti, è stata strabiliante. Ricordate Pepe e Marchisio dell'andata? Bé al ritorno non si sono visti sugli stessi eccezionali livelli. Vidal e Vucinic hanno fatto il contrario. E Pirlo? Che si è tolto una soddisfazione grandissima, vincendo lo scudetto  proprio davanti alla sua ex squadra che aveva dimostrato di non credere più in lui, e rivelandosi il protagonista principe di tale vittoria. Ebbene, Pirlo, che è e resterà un Campione,  siamo sicuri giocherà ancora agli stessi livelli stratosferici di quest'anno?? Con l'impegno della Champions?
No, non ricapiteranno tutte queste cose. Non accadrà ancora che 18 giocatori andranno in gol, con tre centrocampisti capaci di farne insieme ben 22, cioè un TERZO del totale, mentre 5 attaccanti ne hanno fatti 26!! (cioè meno di Ibra da solo). Non capiterà di non perdere mai, e, impegnati su due fronti, si spera il più a lungo possibile, potersi allenare adeguatamente risparmiando energie e evitando infortuni.
Tutto questo non è per sminuire una vittoria bellissima e strameritata. Non c'entra la fortuna, se non nella misura in cui il Fato bacia i predestinati.
Questo era l'anno di Conte e dei suoi giovani leoni. Nessuno lo sapeva e nessuno se lo aspettava.
Sarebbe un errore pensare che si avesse un tesoro in casa , di cui non ci eravamo accorti e  adesso basta quello con qualche ritocco.
C'è invece un gruppo importante, che ha avuto entusiasmo e lo ha ridato alle fedeli e rabbiose masse bianconere, convinte di aver subito una giustizia quanto meno sommaria e molto molto strabica.
Una squadra che ci ha resi di nuovo orgogliosi ma che andrà adeguatamente rafforzata se si vuole che veramente il sogno, ieri ripreso, possa continuare.

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