Pagine

mercoledì 9 maggio 2012

LA (TERZA) STELLA CHE OFFUSCA LO SCUDETTO APPENA VINTO


La questione della terza stella incendia la rete e toglie luce allo scudetto appena conquistato.
Peccato perché era tanto che (quasi) tutti stavolta erano d'accordo sul fatto che lo avevamo pienamente meritato, giocando meglio di tutti gli altri, Milan compreso che pure indubbiamente vantava una rosa più forte e soprattutto un antipatico ma stratosferico Ibrahimovic.
Fossi stato in Agnelli e Marotta, avrei rimandato la questione, proprio per lasciare ancora per un po' le prime pagine sportive ai complimenti a Conte e ai suoi giovanotti.
Così non è stato, e questo riprova che Andrea è figlio di Umberto e non di Gianni.
Due signori entrambi, ma uno era più duro, l'altro, notoriamente, una sorte di principe rinascimentale.
Altra leggerezza e altra classe.
Espressa la mia personalissima opinione sulla tempestività della società che pure prediligo, mi cimento nella questione confessandomi subito incerto.
Mi sembra chiaro che , allo stato, da un punto di vista formale la Juventus non debba fregiarsi sulla maglia della terza stella. Per la Federazione gioco calcio, a cui la Juventus è iscritta, gli scudetti assegnati sono 28 e quindi, siccome fino ad ora la stella era rappresentazione dei titoli vinti e legalmente riconosciuti, la Juventus dovrebbe astenersi.
Immagino che Agnelli per essere così sicuro di sé abbia fatto studiare la questione dai suoi legali esperti in materia regolamentare e avrà trovato che non ci sia in realtà una norma   specifica e di questo si vorrà avvalere. Ma a quel punto, come osservano molti, tutti potranno cucire di tutto. Non so, la Roma uno scudetto con la data 1981 (l'anno del gol di Turone, il quale poveraccio ha giustamente detto di essere stufo di essere tirato in ballo sempre per questo gol, ma d'altro canto, rifletta, chi lo ricorderebbe più il suo nome?). L'Inter, che non ha ancora smesso di piangere, quello dell'anno 2006 per il mancato rigore su Ronaldo (che peraltro avrebbe significato pareggio, e la Juventus sarebbe rimasta in testa ma vabbé non è questo che oggi ci interessa) , la Juve quello del 2000, perso a Perugia dopo una partita sospesa per 74 minuti e poi fatta incredibilmente riprendere dall'ineffabile Collina. Ma l'elenco sarebbe sterminato.
QUALCUNO SI E' SCORDATO QUESTA IMMAGINE ? 
Di ingiustizie il calcio, e, dico una banalità di cui mi scuso in anticipo, la vita, è pieno.
Alle persone piace lo stesso, e chissà, forse anche per questa sua "maramalderia", questa caratteristica meno sportiva ma molto umana dove non è per forza il più forte a vincere e quindi anche quello inferiore può scendere in campo e sperare di farla franca per un autogol, un palo, e, appunto, un errore dell'arbitro.
Ai tifosi va bene tutto. Quello che conta E' IL RISULTATO.
A me Calciopoli non è piaciuto ma i miei lettori mi daranno atto che NON poteva piacermi a prescindere dalla mia fede juventina: da sempre combatto il giustizialismo, la presunzione di colpevolezza, i processi sommari e per cose ben più importanti del calcio.
Quindi figuratevi se poteva andarmi bene il ducetto Guido Rossi (impagabile uno striscione visto a piazza San Carlo : ROSSI ADESSO TOGLICI ANCHE QUESTO!!).
La giustizia sportiva lavorò presto e male.
All'Inter , arrivata terza a 15 punti dalla Juventus e dietro anche il Milan, fu assegnato lo scudetto 2005. Nel processo penale è poi emerso che gli "onesti" non erano poi tanto tali e il procuratore Palazzi della FIGC ha affermato che quanto emerso in quel giudizio (uno VERO, non quelli stile URSS o DDR ante Muro voluti dal citato Rossi) avrebbe comportato severe sanzioni per la società di Moratti, ma gli illeciti erano ormai prescritti. Il che in campo giuridico conta assolutamente, in quello etico un pochino meno.
Sempre nel processo VERO, Moggi è stato condannato ma la Juventus società NON è stata ritenuta responsabile e le richieste risarcitorie delle parti civili costituite contro la Signora sono state rigettate. Di più, nella motivazione della sentenza emerge che NESSUNA partita del campionato 2005 risultò alterata.
Il 2006, lo scudetto, pur vinto dalla Juve, non fu assegnato nonostante che quel campionato non fosse stato oggetto di nessuna indagine. Non sono particolari direi.
C'è l'appello, vedremo se le cose cambieranno.
E' evidente che se ci fosse un rovesciamento totale in secondo grado e anche Moggi fosse assolto, bé mi pare evidente che le sentenze sportive andrebbero revisionate  e gli scudetti restituiti.
Se venisse confermato il comportamento illecito di Moggi ma anche la NON alterazione dei risultati del campo,  allora la questione sarebbe più delicata, ma anche in questo caso io privilegerei il risultato sportivo.
Moggi telefonava ai caporioni degli arbitri, come tanti altri. Non si deve fare. Bene. Ma se poi da questa attività NON è seguita l'alterazione del risultato sportivo di specifiche partite, perché deve esserlo quello finale del campionato?
Allo stato delle cose, con giudizi ancora in corso, le cose devono formalmente  restare come sono e  la terza stella la esibirei a casa mia, quello sì, allo Juventus Stadium, nella mia bacheca dei trofei, perché sento di averli vinti a prescindere da quello che dicono gli altri. Ma quando partecipo a campionati e incontri ufficiali, accetto di sottostare a delle regole, e se anche ho subito un'ingiustizia, fino a quando non sono riuscito a sovvertirla, così deve essere.
A malincuore,  amici di fede, credetemi,  io penso sia questa la cosa giusta.

Nessun commento:

Posta un commento