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sabato 26 maggio 2012

MONTI FISCHIATO A BERGAMO: CHE SI PENSAVA?


Che la luna di miele tra Monti e gli italiani fosse finita si sapeva da un po', e infatti il "nostro" aveva ridotto le sue comparse "In piazza": meglio le occasioni ufficiali, nei palazzi e con invitati selezionati.
Oggi il Premier ha fatto eccezione ed è andato a Bergamo, e, all'aperto, ha rivolto un discorso di saluto ai cadetti della Guardia di Finanza in procinto di giurare fedeltà alla Repubblica.
Chissà, magari il capo del governo, nell'accettare la trasferta in una delle roccaforti della Lega aveva pensato che, in questo momento, i verdi hanno da leccarsi le loro ferite piuttosto che stare a pensare a lui.
Calcolo sbagliato, perché un nutrito gruppo di manifestanti non ha mancato di rumoreggiare, scandire slogan di protesta, far sentire appunto a Super Mario che l'epoca del consenso ampio è tramontata definitivamente.
Anche un bell'aeroplanino ha sorvolato il palco delle autorità con su scritto: Basta TASSE.
Il Professore come sempre si stizzisce, e rilancia il suo motto preferito e bugiardo: le tasse sono alte perché c'è chi evade. Uno slogan penoso, specie se elargito da un professore di economia. Lo Stato italiano ha quasi 2000 miliardi di debito, di cui circa 800 miliardi di spesa pubblica. Incassa meno di 400 miliardi dall'erario. L'evasione fiscale viene apoditticamente (nessuno ha mai spiegato né come viene fatto questo calcolo, né in che misura incide l'economia "criminale" in questa voce) quantificata in 120 miliardi.
Ci spieghi il Premier : recuperando tutta l'evasione - quindi facendo battere gli scontrini anche alle varie mafie (sto aspettando che i nostri eroici agenti e militi del fisco vadano a stanare camorristi e mafiosi) - l'entrate dell'erario arriverebbero a circa 500 miliardi....ne mancherebbero all'appello 300.....
Pinocchio ...non è che per caso dobbiamo spendere di meno??
MA tassare è molto più semplice che ridurre la spesa, tagliare il settore pubblico, sburocratizzare lo stato e ridurre i privilegi.
Ecco la cronaca della giornata faticosa di Mr. Monti


Durante il discorso del presidente del Consiglio platea distratta dai contestatori in Porta Nuova: fumogeni, insulti e cori contro il professore. E spunta un aeroplano: «Basta Monti, basta tasse», firmato dalla Lega

Il corteo dei manifestantiLa cronaca della visita del premier Mario Monti in città per il giuramento dei cadetti della Guardia di Finanza
Ore 8: da un'ora il centro città è chiuso al traffico e i varchi sono sorvegliati dalla polizia locale
Ore 9: Iniziato il raduno del comitato Adesso Basta nel piazzale della stazione. Ci sono il centro sociale Paci Paciana, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Movimento studentesco
Ore 9.15: la cerimonia comincia, i cadetti in piazza veneto rendono onore ai caduti. Poi si sposteranno in piazza pontida per iniziare la sfilata
Il corteo dei manifestanti
Ore 9.45: cadetti sono schierati. I generali rendono onore alla bandiera. In platea il sindaco, i parlamentari pdl, pd, idv
Ore 9.50: parte il corteo contro Monti. Schieramento imponente della polizia
Ore 10 : manifestanti si schierano davanti alla polizia prima di svoltare in via Maj
Ore 10: arrivato monti. Qualche fischio da pubblico, ma anche applausi
Ore 10.10: sopra la città un aereo con lo striscione, firmato dalla Lega: «Basta Monti, basta tasse»
Ore 10.15: corteo in via Madonna della Neve. Fischi allo striscione della Lega che vola nel cielo
Il cordone delle forze dell'ordine
Ore 10.30: la questura dice che i manifestanti sono 300
Ore 10.35: inizia a parlare Monti
Ore 10.35: Monti: «Nel 1993 e nel 2000 sono già intervenuto alla cerimonia qui a Bergamo», le prime parole del premier che poi elogia l'Accademia: «Sono molto onorato di essere qui con questa veste. Come uomo di Università avverto il profondo significato e la carica di queste cerimonie. Come presidente del Consiglio apprezzo l'alto valore del contributo della Guardia di Finanza che sta dando alla vita del nostro Paese». «Siamo legati da un vincolo tra i più intensi e solenni. il vincolo di essere fedeli alla Repubblica e servire con onore l'interesse pubblico. Non è un obiettivo individuale, è il vincolo ha promuovere e proteggere l'interesse di tutti, anche coloro che non hanno la forza di far sentire la propria voce». Monti interrotto dagli applausi, continua: «E' questa la missione più alta della vita civile. Concorriamo a costruire qualcosa che rimane nel tempo. è la gratitudine della memoria della collettività e che oggi tributiamo a tutti coloro che lo hanno assolto come lo hanno fatto pochi giorni fa per i magistrati Falcone e Borsellino». E nel ricordo di quelle vittime lo Stato ha saputo moltiplicare gli sforzi ed oggi tutti i principali capi della Mafia si trovano all'ergastolo».
Ore 10.40: uova contro la sede di Confindustria in via Camozzi da parte dei manifestanti
Ore 10.45: il corteo si avvicina a Porta Nuova, che è blindata da un numero elevato di polizia, carabinieri e guardia di finanza
Ore 10.45: Monti continua il discorso, in lontananza si sentono i fischi dei manifestanti. Intanto alcuni contestatori hanno cercato di irrompere nella zona, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine.
Ore 10.50: «La guardia di Finanza è fondamentale per la lotta all'evasione fiscale che non si fa con gesti di protesta o con parole al vento. L'evasione è non solo la violazione nel rapporto con lo Stato, ma è un fattore di ostacolo per le stesse imprese, di aumento della pressione fiscale. Lo sappiamo bene noi cittadini dell'Italia settentrionale, noi cittadini lombardi che siamo ostacolati da queste sacche di evasione. Ecco perché l'attività della Gdf è necessaria per le zone più sviluppate del paese che pensano di risolvere i problemi del Paese con il separatismo».
Ore 10.52: fumogeni in Porta Nuova. Si urla contro Monti: «Vogliamo vederti scappare in elicottero». I partecipanti alla cerimonia dei cadetti in parte si voltano verso Porta Nuova
Ore 10.55Monti termina il discorso: «Viva la Guardia di Finanza, viva l'Italia, viva l'Italia unita»
Ore 11.05: Monti abbandona la cerimonia
Il cordone delle forze dell'ordine

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