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lunedì 28 maggio 2012

ROBERTA RAGUSA E IL CATTIVO GIORNALISMO

Il gruppo di amiche con i cartelli 'cerchiamo Roberta Ragusa'Io credo che se la crisi dell'editoria proseguirà e i giornali dovessero ridurre ulteriormente il personale, Goffredo Buccini non avrà problemi: un posto al mercato di frutta e verdura di Colli Albani mia madre glielo trova di sicuro!!!
E' sempre bene avere un piano B, una exit strategy, specie se si fa così male il proprio lavoro.
Oddio, la cosa è relativa. Sono certo che tante mie amiche sottoscriverebbero riga per riga l'articolo che di seguito riporto, ispirato alla vicenda di Roberta Ragusa.
Il nostro non scrive nulla di nuovo, NON una sola notizia. Fa un po' il punto della situazione...accarezzando abilmente la pancia di un certo pubblico.
DI fondo, l'articolista fa capire chiaramente che anche per lui, come per le amiche e le donne tradite di tutto il mondo (tante lo ammetto), Logli, il marito, è il responsabile della scomparsa della compagna.
Troppe cose non tornano!!
Quella se ne va di notte e nessuno se ne accorge!! ( evidentemente Buccini di notte VEGLIA, non dorme).
Se ne va senza prendere le chiavi, in pigiama, senza soldi  o documenti...Convengo che è strano, ma un comportamento strano si spiega solo con un omicidio? Roberta era depressa, sconvolta forse dall'aver scoperto che l'amante del marito fosse proprio quella giovane ragazza, Sara, accolta come una sorella più piccola per far da baby sitter ai figli...Chi può escludere che, esasperata dall'ennesimo litigio, da una vita che stava andando in pezzi, sia crollata e uscita di casa per farla finita? Il suicidio è un'ipotesi che qualcuno degli osservatori, specie in campo psicologico - psichiatrico, fa.
Ma Buccini ormai è schierato, anche se formalmente esorta alla "cautela".
E meno male!!! Non ha nemmeno il corpo di Roberta!! E in 5 mesi contro Logli, che è l'unico indagato, gli inquirenti non hanno trovato NULLA.
I sospetti su di lui nascono solo e soltanto dal fatto che aveva un'amante.
Stop.
Ho già osservato , e non solo io, che i purtroppo numerosi omicidi di donne che negli ultimi anni si registrano ad opera di mariti, compagni e soprattutto ex, NON hanno quasi mai la gelosia come movente. E poi, in questo caso, la gelosia semmai sarebbe quella di Lei, visto che il traditore era lui.
Nessuno uccide la moglie per poter vivere liberamente la propria nuova storia. Si divorzia.
A forza di farla, questa obiezione ha cominciato a penetrare anche le menti più ostinate, e allora si è adombrato un altro movente, quello ECONOMICO.
Roberta avrebbe minacciato il marito di una separazione patrimonialmente devastante, con la chiusura della società comune (che gestiva un'agenzia di pratiche auto), l'estromissione dalla casa e via così.
ECCO, questo già sarebbe un motivo serio. Però è una situazione che capita spessissimo, una separazione economicamente assai svantaggiosa per il marito, e per fortuna la stragrande maggioranza degli uomini magari sbraita, minaccia pure, ma NON uccide!
Buccini chiude il suo articolo scrivendo che per le "mamme la sentenza è già scritta".
Si credesse che si tratti di una cosa da paese civile? E poi, quanto cronisti ruffiani come lui contribuiscono a una deriva forcaiola come questa?
Questo il pessimo articolo




SAN GIULIANO TERME (Pisa) - Giardinetti di via Abba, alle cinque della sera l'orrore sembra lontano. Bambini che strillano indemoniati, madri che chiocciano nei paraggi. Lei, quell'ultimo sms letto e riletto dai carabinieri, ce l'ha ancora in memoria sul cellulare: « Ciao Robi, come stai dentro e fuori? ». Gliel'ha spedito sabato 14 gennaio: a quell'ora la sua amica Roberta Ragusa era già sparita, forse già morta. E questa parrebbe una storia semplice, con un filo.

Seguendo quel filo, mamme testarde cercano una mamma inghiottita dal nulla in una notte d'inverno, a dieci minuti di macchina da queste aiuole e da questi scivoli; svanita verso la mezzanotte di venerdì 13 gennaio, mentre al Giglio s'arenava la Costa Concordia; dissolta come neve al sole dalla sua casa di via Ulisse Dini, sotto il naso del marito, dei figli, dei suoceri, dei cognati, tutti addormentati - dicono - in quel compound di quattro palazzine e campi annessi alle porte di Pisa che è il possedimento della famiglia, la roba. Aveva addosso solo un pigiamone rosa, niente soldi né documenti: nessuno va via così. Sicché in questa storia semplice c'è un sospettato naturale, l'unico indagato per omicidio e occultamento di cadavere, il marito, Antonio Logli, detto lo Stempiato , copione banale di mezza età: matrimonio in crisi, amante ventottenne, Sara, carina, emotiva, torchiata dagli investigatori; racconto zoppicante, quello di Antonio: si sveglia alle sette meno un quarto del mattino e, puf, scopre che la moglie non è a letto. Ma i copioni banali e i racconti zoppicanti vanno guardati con cautela, si fa presto a dare del mostro a chi non ci è simpatico.

Le mamme di Pisa l'hanno già bell'e condannato, il Logli. Lei, la testimone dei giardinetti, è una di loro. In città molti sanno chi è, ma in tv è apparsa schermata, chiede discrezione, spiega che il Logli «aveva i suoi impiccini », insomma, «un interesse economico». In questa storia semplice c'è una coincidenza che mette i brividi. Martedì 10, moglie e marito s'arrampicano su una scala per riporre nel soppalco gli addobbi di Natale. Lui le cade addosso, quasi l'ammazza, lei batte la testa, si fa medicare un grosso ematoma. Di quel giorno scriverà sul diario una parola eccessiva per un incidente domestico: « tragedia! ». Alle amiche fa capire che forse Antonio le è caduto addosso di proposito. «Era molto arrabbiata con lui, s'è sfogata», dice ancora la mamma di via Abba; da qui quel « come stai dentro e fuori? » nel messaggino. Quando sabato 14 Antonio denuncia la sparizione della moglie, mette bene in evidenza la caduta e la botta in testa di quattro giorni prima: certo, Roberta poteva essere ancora confusa, essere uscita in trance da casa, essere caduta in uno dei cento crepacci che circondano Gello, la frazioncina di San Giuliano Terme dove vivono i Logli. Nessuno ci crede. Peggio: la spiegazione del marito apre la porta a sospetti ulteriori. Premeditava il delitto? O la falsa caduta era addirittura già un tentativo di omicidio?

Cautela, ci vuole ancora una volta cautela. Di sicuro qui c'è da raccontare la storia di una moglie umiliata, il resto è tutto da dimostrare. Certo Roberta Ragusa sapeva ormai molto delle infedeltà di Antonio, Sara non era l'unica: «Io gli sto addosso, non mi fido più. Lui me le fa sotto il naso. Dovrei stare pure zitta?». Così si lasciava andare con le amiche. Quelle che hanno fatto fiaccolate per lei. Mamme che adesso animano l'associazione Per Roberta , di cui è presidentessa Benedetta Partini, con lo scopo di tenere alta l'attenzione sul caso. «Roberta aveva capito, soffriva da mesi», dicono. «Si sentiva inadeguata per non essere riuscita a tenere unita la famiglia, non se lo perdonava», aggiungono, tuttavia. E questo potrebbe lasciare campo all'ipotesi del suicidio. Ma quanti suicidi si preoccupano di far sparire il proprio corpo?
Si torna dunque sempre quaggiù, nel piccolo borgo di Gello raggrumato attorno al nulla di via Dini. La cittadella dei Logli è protetta da mura bianche e inferriate. Il patriarca, Valdemaro, papà di Antonio, ha a lungo sostenuto di attendere «il ritorno di Roberta». Per capire quanto contino le donne di casa, basta guardare il citofono: i nomi degli uomini in maiuscolo, quelli delle mogli sotto, quasi invisibili in corpo tre. Eppure Roberta, bella e tosta, contava. Vent'anni prima era entrata da cliente nell'autoscuola di famiglia, la Futura , che sta nell'ultima palazzina del compound . Sposando Antonio, ne era diventata mezza padrona, metà delle quote erano sue e, pare, anche la casa le era stata intestata forse per ragioni fiscali. Per molti, scoperta l'infedeltà, aveva minacciato un divorzio economicamente doloroso.
L'amante, Sara, era entrata in casa sette anni prima come babysitter, poi Antonio gliel'aveva piazzata accanto in autoscuola: lui la chiamava tutte le sere, l'ultima telefonata di quella sera maledetta è di mezzanotte e undici minuti. Roberta l'aveva sorpreso in un momento sbagliato? Congetture. Come i graffi sul collo che Roberta aveva qualche settimana prima di sparire. Chi glieli aveva fatti? C'erano altri problemi precedenti in famiglia? Due figli minori, un ragazzo di 15 anni e una bambina di 11, impongono ulteriore prudenza e riserbo: parole vuote, quando una storia finisce nel circo mediatico dei gialli tv. Sull'onda della suggestione, ogni settimana avvistano Roberta ovunque, l'ultimo abbaglio è a Miami. Sull'onda della logica, i carabinieri continuano a ronzare attorno a casa Logli. Quando, giorni fa, hanno rovistato di nuovo nel pozzo e nei campi di famiglia, la gente di Gello faceva il tifo. La sentenza, per le mamme di qui, è già scritta.
Goffredo Buccini

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