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sabato 8 settembre 2012

DIECI DOMANDE A RENZI

Antonio Polito, cogliendo l'occasione dell'annunciata discesa in campo di Renzi e con la dichiarata intenzione di prendere la cosa sul serio, vale a dire che il Sindaco di Firenze possa veramente vincere le primarie di sinistra ed essere il candidato premier della stessa per le elezioni del 2013, gli rivolge dalla prima pagina del Corriera della Sera 10 domande assolutamente pertinenti. Ovvio che nel leggerle, il pensiero corre anche agli altri leader politici, primo tra tutti proprio Bersani. segretario del PD e sfidato da Renzi.
In particolare mi piacerebbe sapere la risposta del buon Pierluigi alle domande 1 (Europa), 5(NO TAV e lavori pubblici),7 (Disciplina legale delle Intercettazioni). Le altre risposte un po' si sanno , e non sono granché positive...
Piccola annotazione. A differenza di quanto io penso, e scritto (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/08/renzi-e-le-primarie-il-perche-di-una.html ), la candidatura di Renzi non sarebbe senza speranza. I sondaggi lo danno in crescita... Io francamente resto perplesso, perché la mia percezione è che con Bersani, il PD abbia abbandonato il progetto "democrat" della nascita, per riscivolare verso un socialismo riformista, con molte venature "nostalgiche" e filo sindacaliste. Per cui Renzi in quanti lo voterebbero? Certo, potrebbe esserci il rischio che una candidatura di Vendola e/o altri, disperdano il voto degli attivisti e iscritti rendendo più forte la posizione alternativa dei "renziani".
Tanto è vero che pare che Vendola abbia deciso di ritirare la sua candidatura.
Nella parte non di sinistra, c'è chi auspica una "conversione" sulla via di Damasco di Renzi , che questo capisca che la sua idea d'Italia si sposi di più con delle riforme liberali che non socialiste, e diventi leader dell'altro campo. Una conversione ovviamente spregiudicata e rischiosa, ma è un fatto che Renzi può avere dalla sua i Liberal, i Progressisti , i cattolici giovani e non conservatori. Non i socialisti di stampo statalista, e tanto meno gli ex comunisti.
Vedremo
Intanto, Buona Lettura.


RENZI E LA SFIDA NEL PD
Domande scomode per un candidato

Matteo Renzi va preso sul serio. Perché se lo merita, ma anche perché si è candidato a fare il presidente del Consiglio nei prossimi cinque anni. Chiedergli come intenderebbe governare, cosa che non si può ovviamente dedurre dalla sua breve esperienza alla Provincia e al Comune di Firenze, non è dunque provocatorio: è anzi il modo migliore di prenderlo sul serio. Finora infatti Renzi ci ha detto con chiarezza che farebbe del Pd: manderebbe a casa tutti i «vecchi», proposito che comprensibilmente riscuote parecchio successo. Ma non ci ha ancora detto che farebbe dell’Italia.

Le ultime proposte programmatiche, le Cento Idee della Leopolda, risalgono ormai a un anno fa. Molte sono buone, alcune sono scadute, tutte sono da precisare. Tra pochi giorni Renzi presenterà formalmente la sua candidatura. È dunque forse arrivato il momento per rivolgergli qualche domanda alla quale, se vorrà, potrà dare risposta.

1. Tra le Cento Idee non ce n’è una sull’Europa. Da capo del governo Renzi accetterà nuove cessioni di sovranità e maggiori controlli esterni sui nostri conti, in cambio di un’Unione politica e di bilancio più stretta? Sottoscriverebbe prima delle elezioni un memorandum di intese con l’Europa che vincoli anche il futuro governo, nel caso Monti sia costretto a chiedere un aiuto anti-spread?

2. Renzi si propone di «portare il rapporto debito/ Pil al 100% in tre anni». Si tratterebbe di un’impresa titanica: 400 miliardi di euro da restituire in 36 mesi, a un ritmo più che doppio rispetto a quello che ci impone il Fiscal Compact europeo. Quale parte del patrimonio dello Stato intende vendere e quale parte del patrimonio degli italiani intende tassare, per riuscirci?

3. Sull’articolo 18 Renzi dichiarò: «Non me ne può fregare di meno». Vuol dire che una volta al governo non cambierà la riforma Fornero o che la cambierà? Lascerebbe intatta anche la riforma delle pensioni o la modificherebbe, come propone il suo partito, a favore dei cosiddetti «esodati»?

4. Conferma la proposta di dare un bonus di 4.000 euro l’anno per due anni a tutte le famiglie che abbiano un secondo o un terzo figlio e un bonus di 2.000 euro a tutti i laureati con 110 e lode? Con quale copertura finanziaria?

5. Renzi promette di rivedere il piano delle infrastrutture «scegliendo le grandi opere che servono davvero». Vi è compresa la Tav Torino-Lione?

6. Mantiene la sua proposta di un’«amnistia condizionata » per i politici corrotti?

7. Da presidente del Consiglio Renzi favorirà una legge che limiti il ricorso alle intercettazioni e ne proibisca la pubblicazione quando riguardino soggetti non indagati?

8. Renzi si è dichiarato a favore di una «regolamentazione delle unioni civili». Più di recente ha parlato di «civil partnership» per gli omosessuali. Vuol dire che è contrario al matrimonio gay e alle adozioni?

9. Una domanda di «vecchia politica»: se vincerà le primarie, proporrà a Udc e Sel un governo comune, come fa Bersani, o ha altre idee?

Infine, dopo nove domande rivolte all’aspirante premier, una mezza domanda finale nell’ipotesi che invece Renzi non vinca le primarie: darà vita anche lui a un’altra «componente» del Pd, come hanno finora fatto tutti i candidati sconfitti, da Franceschini a Letta, da Bindi a Marino?

2 commenti:

  1. Sull’articolo 18 Renzi dichiarò: «Non me ne può fregare di meno».

    Personalmente preferirei un premier a cui non fregasse nulla delle "civil partnership" (che pure restano un punto da sistemare, intendiamoci!)

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  2. OGNI volta che mi capita al ber di vedere (più che vedere, sentire) : MATTEO RENZI-... uno scilinguagnolo forbito più del cavaliere , mi fà venire in mente "Sussi e Biribissi" che volevano arrivare al centro della terra, attraverso le fogne Fiorentine.!!! Auguri .

    (non te la prendere; io sono Nonno vicino ai 90... Non mi sento un rottamato)

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