Pagine

giovedì 6 settembre 2012

FISCO: QUANDO GLI" ACCERTAMENTI" SONO ACCUSE E LA LEGGE NON HA PIÙ SENSO

Da qualche giorno Libero dedica molto spazio alla questione dell'oppressione fiscale. Lodevole.
Servizi, testimonianze, statistiche e ora anche uno sportello on line titolato fisco@liberoquotidiano.it al quale rivolgere domande e rappresentare disavventure che verranno girate al Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che continua a promettere un fisco umano.
Belpietro ha anche indirizzato una lettera a Befera, alla quale il Direttore, molto attento alle Pubbliche Relazioni, ha garbatamente risposto.
Questo l'incipit della lettera di Befera:
 "Caro Direttore, ho letto con profondo interesse la lettera che ha voluto indirizzarmi attraverso le pagine di Libero. Le sue parole mi offrono l’opportunità di ricordare che il nostro Paese è stato afflitto per anni da una scarsa cultura fiscale. Troppi cittadini hanno disatteso il patto con lo Stato, pagando assai meno di quanto avrebbero dovuto, a scapito dei contribuenti onesti e delle imprese sane, e in assenza di una condanna forte da parte della società. Oramai da qualche anno, però, è cresciuta la consapevolezza che solo un pieno rispetto delle regole, anche fiscali, possa riportare il Paese sulla giusta strada. Una parte di questo difficile compito è affidato all’Agenzia delle Entrate, che lavora ogni giorno per garantire la legalità fiscale, un’applicazione equa e intelligente delle norme tributarie, nonché un rapporto di fiducia con i contribuenti. Sarebbe miope  da parte mia, però, pensare che i contribuenti possano cambiare se non è prima l’Amministrazione finanziaria a farlo"...
E quindi il Direttore ha ammesso che errori ne capitano (lui dice non troppi, in considerazione della mole dei controlli. Io non direi che siano pochi e vedremo perché), che lui si spende molto perché il rapporto tra uomini del fisco e contribuenti sia migliore e in effetti restano famose un paio di lettere da lui mandate poco più di un anno fa, con le quali esortava il personale di Agenzia ed Equitalia a trattare le persone come loro stessi vorrebbero essere trattati dall'Amm.ne Pubblica o da qualunque altro gestore di servizi (ampi stralci li ritrovate qui : http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/05/befera-avvertiva-i-suoi-nel-2010.html).
Infine, che è vero che la semplificazione fiscale è un'assoluta necessità, e che il dedalo infernale di norme, regolamenti e circolari rendono comprensibili errori nelle interpretazioni e nelle dichiarazioni.
Lui questo lo fa presente continuamente , però alla fine è il legislatore che decide....
Il che è vero, però c'è anche da dire che quello stesso legislatore gli dà retta quando si tratta di accontentarlo nell'emanare provvedimenti vessatori tipo la reintroduzione di un solve et repete mascherato,  un "prima paga e poi si vede " che la Corte Costituzionale aveva bocciato negli anni 60 e che si è dovuto annacquare per provare a riproporlo,  l'estensione del cd. "abuso di diritto" , l'uso di presunzioni a tappeto, con inversioni di principi di diritto assoluti, come la presunzione d'innocenza e l'onere della prova che grava su chi accusa. Tutto questo e altro Befera ha chiesto per la "lotta agli evasori" e lo ha ottenuto. Come mai rimane inascoltato quando si tratta di misure volte invece a semplificare la vita del contribuente?
Senza contare lo scandalo degli aggi di Equitalia, le percentuali sul ricavato dagli accertamenti. Intanto chiariamo un punto importante, perché anche le parole hanno un peso: l'ACCERTAMENTO da parte del Fisco, non consiste in qualcosa di CERTO, come la parola erroneamente e subdolamente impiegata fa supporre. E' la loro ACCUSA, la loro IPOTESI. Di ACCERTATO NON C'E' NULLA. Giusto sarebbe chiamarla CONTESTAZIONE. Che diventerà CERTA nel caso in cui un Giudice, a cui il contribuente può fare ricorso, l'avrà dichiarata tale.
E questo riporta all'affermazione di Befera che sostiene che gli errori ci sono ma sono relativamente pochi. NON è così. Come si fa a ritenere pochi gli sbagli del Fisco quando circa il 40% dei ricorsi vengono vinti dal contribuente ? TOTALMENTE . Percentuale che sale oltre la metà se calcoliamo i ricorsi accolti parzialmente. Quindi, più di una volta su due il Fisco SBAGLIA (del tutto, o in parte ). Senza contare tutte quelle cartelle che vengono pagate solo perché il contribuente spenderebbe di più a contestarle !!
Una percentuale del genere sarebbe inaccettabile per qualsiasi contenzioso privato, figuriamoci quando una delle due parti rappresenta lo STATO!
Cogliendo l'assist offerto dal buon Befera (ricordate il Vampiro triste? Brad Pitt e il suo Louis de Pointe du Lac, contrapposto al cinico Lestat, alias Tom Cruise, nel memorabile "Intervista col Vampiro" del 1994? così appare Befera. Ci soffoca ma è tanto dispiaciuto di farlo...) , ridiamo un'occhiata ad una legge rimasta lettera morta nonostante sia in vigore dal 2000 senza che nessuno l'abbia abrogata : la 212, il cd. Statuto dei contribuenti. Voleva essere una norma liberale che stabilisse dei patti chiari, onesti, tra Stato e contribuenti nel campo fiscale, stabilendo alcuni principi base quali la NON retroattività delle norme in materia di fisco (com'è di quelle penali), limiti precisi a modi e tempi dei cd. "accertamenti", più propriamente "contestazioni", da parte dell'amministrazione, la possibilità di compensazione tra debiti e crediti (come prevista in ogni altro campo del diritto civile), l'opponibilità della Forza Maggiore a giustificare il momentaneo inadempimento. Ragione per cui se dichiaro il dovuto e NON lo verso perché NON ho soldi per farlo (avete presente lo STATO che non paga le imprese perché NON ha soldi? ecco quello), sarò comunque tenuto a pagare, quando potrò, il debito, ma senza sanzioni e tassi da usura!
E altre bellissime cose del genere. Beh, in dodici anni le deroghe alla legge - che volutamente NON si volle costituzionale per evitare di avere le mani legate in un settore, quello della CASSA, vitale per uno Stato pantagruelico come il nostro - non si contano , approfittando oltretutto che la stessa è rimasta a livello di scheletro, di impianto, necessitando di specifiche, più cogenti norme attuative dei suoi principi che i nostri governanti e legislatori non hanno mai trovato il tempo di fare. E ti credo!! occupati com'erano a far lievitare la spesa pubblica e quindi necessitando di sempre più denari non attingibili solo dal debito!!!
Troppi punti esclamativi. Avete ragione. Però è dura sapere queste cose e poi doversi sentire uomini di governo, politici e commis di stato dire senza arrossire: perché le tasse calino bisogna che le paghino tutti. BISOGNA CHE SMETTIATE DI SPENDERE (e anche di sprecare a anche rubare va!!).
Semplificazione fiscale. Era dettata anche dalla legge 212/2000. Sapete quante correzioni normative in materia sono state fatte solo nel 2011? 650 . E le leggi fiscali in vigore? 1.869!!!!! Nel 1988 venne partorito il Testo Unico delle imposte , un tomo due volte la Bibbia, che ha visto dalla sua nascita 1.086 modifiche.
270 ( DUECENTOSETTANTA) le forme di prelievo in vigore.
Ma vorrete vergognarvi sì o no???!!!
"La moltitudine odierna delle leggi nuove , regolamenti, ordini, hanno fatto si che la parola legge non abbia più alcun senso , che la legge è divenuta un arbitrio, che la legge non è più norma generale applicabile in modo duraturo a tutti , ma una regola arbitraria, creata di volta in volta per il caso singolo ; la legge non è più ordine , certezza di vita, ma disordine, fermento d'incertezza".
Lo scrisse un cretino, quando le cose erano meno peggio di oggi.
Si chiamava Luigi Einaudi.
 




7 commenti:

  1. Rafael Marin
    Condivido in pieno!!

    RispondiElimina
  2. RAFFAELLA
    che dire: bravo, Stefano... come sempre [ma questa volta di più!!!]

    RispondiElimina
  3. Giorgio Tommasi
    Grande articolo! Sottoscrivo dalla prima all'ultima riga.


    RispondiElimina
  4. Davide Galeotti

    Verissimo

    RispondiElimina
  5. Ringrazio ovviamente gli amici per l'apprezzamento, e allo stesso tempo resto amareggiato. Perché il fatto che le cose scritte siano ahimè vere, è cosa grave, e la consapevolezza diffusa rende ancor più insopportabile lo stato di cose che subiamo.

    RispondiElimina
  6. Giacomo Zucco

    Già. Non sempre è piacevole avere ragione.

    RispondiElimina
  7. al tempo del ventennio : (lasciamo a parte le porcherie del fascismo )

    La Società : quello che non è concesso è vietato.

    oggi che siamo liberi . democratici ... in libera concorrenza .-

    La Società : quello che non è vietato è concesso. !!!

    Puoi orinare e alla porta del vicino . se non c'è la legge lo puoi fare...

    Una franchigia assoluta per avvocati alle loro argomentazioni.-!!!

    La polizia li mette in carcere e l'avvocato per mancamnza della legge li fà mettere fuori. !!!

    RispondiElimina