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lunedì 22 ottobre 2012

LA SINISTRA CHE VINCE PER ABBANDONO



Io leggo sempre le note politiche del Prof. Panebianco sul Corriere e condivido le sue analisi. A volte capita che anche seguendo il filo del ragionamento e pure approvandone diversi passaggi, poi però non sia d'accordo con le conclusioni. Accade raramente, e oggi è una di quelle volte.
Nel prendere in esame i vari schieramenti politici ormai in campagna elettorale Panebianco osserva correttamente :
1) Se per la vittoria di Bersani saranno determinanti i voti di Vendola, sarà la certificazione ufficiale che ci troviamo di fronte ad un partito di SOLA sinistra. Solo Renzi, appoggiato dai liberal del PD, come Morando, Tonini, Ichino, ancora dà  fiato e speranza a chi nega la metamorfosi ormai completata e la regressione del partito democratico al vecchio PDS ( lo scrivevamo nell'estate del 2011 ! http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2011/08/delusione-bersani-ridate-la-s-al-pd.html ).
Scioccamente qualcuno obietterà cosa interessi ad un liberale doc l'evoluzione (involuzione, meglio) della sinistra. Rispondo osservando che è lo stesso motivo per cui quelli di sinistra moderni, intelligenti, scrivono ed  auspicano una destra liberale e moderata anziché populista o peggio. Viviamo nello stesso paese, e pur pensando cose diverse su come lo stesso debba vivere e possibilmente progredire, nessuno può augurarsi una contrapposizione  muro contro muro, una spaccatura verticale tra due italie. Non solo, ma come succede in altre nazioni, e anche da noi nelle realtà locali, di fronte a leader e programmi migliori è assolutamente possibile che gli elettori scelgano di disertare la propria "chiesa" di origine, tanto più che gli steccati ideologici storici si sono molto indeboliti (mio padre, liberal-repubblicano, pretore a Mirandola, votava tranquillamente il sindaco comunista, e a Roma sia Rutelli che Veltroni).  Come già detto, con l'attuale situazione di disfacimento del centro destra, io guardo con qualche speranza a Renzi, che appunto individuo come un Liberal, un Democratico all'americana, non certo un socialista sindacalizzato. Per questo lo voterò alle primarie e , coerentemente, se vincesse - cosa che non credo assolutamente - , lo voterei anche alle politiche. Sono d'accordo con lui quando dice che , candidato al posto di Bersani, sarebbe in grado di avere molti più voti per il PD. Non so se il 40% ma senz'altro più del 26/27% dal quale non schioda oggi il partito. Ma alla sinistra dura e pura non piace quel 40% perché non lo sente proprio, vede la peccaminosa commistione con persone che non hanno la visione social-egualitarista ottocentesca che li contraddistingue, e quindi preferisce provare a vincere con meno voti, approfittando della dispersione degli avversari e del ricco premio di maggioranza del rivalutato Porcellum ( come si possa dire tutto il peggio possibile contro una legge elettorale, per ANNI, e poi di fatto difenderla con le unghie e con i denti, questo solo i mediocrissimi politici italiani sono capaci di farlo senza un minimo di vergogna ). 
2) Un PD completamente identificabile con la Sinistra - Sinistra, potrebbe realizzare il miracolo del 1994 e vedere la formazione data per vincente dai sondaggi per tutto il periodo pre elettorale uscire sconfitta dalle urne. Ricordo che non accadde solo nel 1994, ma si ripete' praticamente nel 2006, quando Prodi solo grazie al Porcellum (di nuovo ! ) ebbe la maggioranza a Montecitorio ( nonostante uno scarto di poche migliaia di voti a livello NAZIONALE ), ma NON a Palazzo Madama . Di qui un biennio scarso di governo che fu un'agonia permanente.
3) Anche vincendo, un PD + SEL difficilmente avrebbe una maggioranza consistente in Parlamento (specie in Senato), e quindi si riproporrebbe il problema di Prodi sopra accennato , in peggio. Perché sarebbe palese che quella che governa, grazie all'artificio elettorale, sarebbe comunque minoranza nel paese, e già questo non renderebbe semplice una politica di riforme contrastate dalla maggioranza effettiva dei cittadini. Ma questo potrebbe anche essere un problema superabile, c'è di più : il vincolo esterno di Bruxelles. A Bersani, Fassina e co. piace richiamarsi a Hollande, ai socialisti francesi, dimenticando   che la Francia ancora non sta messa come l'Italia, il suo spread è attorno a  quota 200, grazie al nucleare ha autonomia energetica, il suo debito è inferiore al nostro e gode di un rating da tripla A (immeritata ma intanto ce l'ha). Conclusione,   al momento almeno, fanno meno fatica di noi a rifinanziarsi sul mercato. Bersani si dice europeista convinto, ma la politica economica di Vendola e CGIL, nonché di Fassina e i suoi giovani turchi, non è per nulla in linea con quella richiesta dall'Europa. Ce ne vogliamo fregare ? Va bene, ma poi i soldi per pagare i dipendenti pubblici cari alla sinistra (hanno sostituito in pratica la classe operaia...) , insegnanti in testa (poveretti, li vogliono far lavorare 24 ore anziché 18....una tragedia ! ) , da chi li prendiamo ? Dai ricchi ? Dalla lotta all'evasione ? Davvero pensano questo ?
Queste le riflessioni di Panebianco, e fin qui, come detto, le condivido.
Poi però lui, nel considerare il marasma che c'è nel centro destra, lo descrive come quasi un vulnus democratico...il venir meno di una alternativa valida per gli elettori che non vogliono la sinistra, perché non lo sono e perché il ticket Bersani - Vendola ( e vedrete se a questo punto non imbarcheranno anche Di Pietro , visto il completo abbandono dell'agenda Monti ) è assolutamente indigesto, sarebbe un limite democratico.  
E su questo non sono d'accordo. E' vero che le cose stanno così, però se il campo di Bramante è , a pochi mesi dal voto, così confuso e indeterminato, l'altro non lo è. Il PD litiga, fa delle primarie finalmente vere dove ormai i colpi sotto la cintura si sprecano, però è lì, il suo cartello è esposto, i sondaggi lo premiano come primo partito, sia pure senza percentuali esaltanti. Se gli altri,  i moderati e i liberali, non troveranno una valida sintesi da contrapporre, è giusto che perdano. Mi rode, ma non lo vedo uno scandalo, anzi, mi pare una cosa molto normale.
Se poi invece il discorso è che il nostro sia un paese a basso livello di cultura politica e democratica, allora questo è verissimo, ma non da oggi. Per 45 anni la DC ha conservato il potere più per il suo essere CONTRO il comunismo che per una coerente proposta di sviluppo del paese ( ad essere onesti, questo più dalla metà degli anni 60, i primi 20 anni furono decisamente  migliori, grazie anche a uomini come De Gasperi, Einaudi, De Nicola ) . E la seconda repubblica ha riproposto stolidamente  la contrapposizione ottusa tra berlusconiani e anti, senza che i programmi di governo avessero effettivo peso. Infatti si formavano cartelli per vincere le elezioni, senza che fosse poi possibile governare. Nella sinistra questo era più evidente, essendo più chiara la disomogeneità assoluta  di alleanze che andavano dai comunisti di Bertinotti ai popolari della Margherita e poi ancora più a "destra", a  Dini e Mastella. Ma anche nel centro destra le liti tra Lega e UDC e poi anche coi Finiani, hanno portato a governi di corto respiro riformista.
Stavolta, se non altro, si candida a vincere una SINISTRA a 360 gradi, che ha come programma la Patrimoniale (più di una anzi ), l'alleggerimento della riforma previdenziale montiana, con la reintroduzione delle pensioni di anzianità (chissà, magari non per i 50enni) , l'abolizione della riforma del lavoro, con il ripristino e magari l'ampliamento dell'articolo 18, una caccia all'evasione con sistemi ispirati ai regimi dell'est sovietico. Non è un'esagerazione. Questo sarà, e lo dicono.
A quel punto solo l'Europa e i Mercati, facendo venire meno il DENARO, potrebbero limitarli.
Però se così non fosse,  e loro provassero a creare il Paese Socialista che sognano, sarà GIUSTO, perché avranno vinto, e avranno ottenuto il diritto popolare di farlo.
Certo, se la maggioranza liberal-moderata avesse nelle proprie corde i sistemi CGIL, sarebbe assai difficile , anche con la maggioranza parlamentare, realizzarle simili riforme.
Ma si sa, la "maggioranza silenziosa" non fa caciara (se non che silenzio sarebbe il suo ? ...) , non è compatta e mobilitabile , e quindi predisposta congenitamente a subire.
Mauro Gargaglione , un amico del TPI di FB, osservava giustamente a suo tempo che anche senza la sinistra eravamo riusciti ad avere un paese statalista e fiscalmente oppressivo. Ha ragione. Assolutamente. Però questo non vuol dire che LORO, quelli che detengono il "brevetto" delle politiche di ispirazione comunista, non potranno fare peggio. Europa permettendo.





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