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lunedì 22 ottobre 2012

SENTENZA DI CONDANNA PER IL TERREMOTO. "IL DANNO C'E'". QUINDI QUALCUNO DEVE PAGARE




"ER DANNO C'E'!  E' una frase tipica dei periti romani che per professione si occupano di risarcimenti danni da responsabilità civile. In genere siamo nel campo degli incidenti stradali, da circolazione di autoveicoli. Ma anche buche stradali, macchie d'olio. Basta che qualcuno si faccia male. Se molto, ancora meglio.
Mi è venuto in mente questa frase nel leggere la notizia del dispositivo della sentenza del Tribunale di Bazzano, che ha deciso in primo grado sulla colpevolezza della Commissione Grandi Rischi che "rassicurò" la popolazione aquilana sulla forte improbabilità di un fenomeno sismico grave, quale quello che invece poi si verificò.
Un tempo, ormai lontano, la questione che si affrontava nelle aule giudiziarie era l'esistenza della penale responsabilità. Adesso la lente si è spostata appunto sulla gravità del fatto, sulle sue conseguenze. Più sono grandi, più è indispensabile una condanna. Se no il popolo s'arrabbia.
Come sempre si dice in questi casi, si leggeranno con attenzione le motivazioni della decisione. Nel frattempo io sono fiducioso che in appello questa sentenza NON reggerà. Un giudice giovane, solo, ha preso questa decisione andando addirittura OLTRE le richieste della Pubblica Accusa. Sei anni anziché quattro. Nemmeno piccolo l'inasprimento. Si parla di sentenza storica..pare che fiocchino in questo periodo, e sono tutte di CONDANNA. In questo caso il precedente farà giurisprudenza nel MONDO. Dopodiché , chi si prenderà più responsabilità del genere ? Chi, parandosi le terga, non preferirà seguire la rotta dell'allarmismo più conveniente ? Male che vada, sarai deriso, come recentemente il servizio Meteo che aveva annunciato disastri a Roma per l'arrivo di "Cleopatra", una sorta di nubifragio che avrebbe devastato la città, mettendo a rischio cose e persone. Un brutto temporale, di due ore. Meglio così, e pazienza per quella parte di città, ampia pare, che è rimasta serrata in casa per timore del peggio.
In questo caso bastava restare a casa. All'Aquila si sarebbe dovuto evacuare. In quante altre occasioni ?
E chi si prenderebbe la responsabilità di consentire il ritorno a casa ?
Ora, che le persone debbano fare con serietà il proprio mestiere, è una banalità. E lo è dieci volte di più dirla nel caso, come questo, di professioni delicate, dove c'è di mezzo la sicurezza e l'incolumità pubblica.
In questo caso la Commissione di Sicurezza ha sbagliato perché ha smentito chi gridava l'allarme , contestandogli che non vi poteva essere alcuna certezza di un fenomeno sismico rovinoso ?
Se è questo, si sono limitati a ripetere quello che , prima e dopo, tutti gli esperti mondiali asseriscono.
NON SI PUO' prevedere se , quando e come un sisma si potrà manifestare.
Se invece si sono espressi con messaggi troppo rassicuranti, smentendo se stessi (una certezza non ci può essere né in un senso né in un altro ) allora avranno sbagliato, ma è questo il caso ?
Oppure si sono pronunciati esprimendo una PROBABILITA' ?
Nel primo e nel terzo caso è evidente che una sentenza di condanna è un obbrobrio giuridico.
Nel secondo, bisognerà esaminare con molta accuratezza cosa effettivamente è stato  detto dagli ma anche quale responsabilità penale ne può derivare. Non erano certo loro che potevano adottare provvedimenti di sicurezza. In questo senso vanno date delle certezze, e bisogna farlo col senno di PRIMA, non con quello del poi che è troppo facile.
Mia personalissima sensazione, come accennato all'inizio,  è che quando il "danno c'è", per gli imputati la condanna è assai probabile, perché si diventa più "severi", intransigenti. Comprensibile per la gente normale, dovrebbe esserlo meno per un giudice.
Spero ovviamente di sbagliarmi. Sono morte centinaia di persone, è successo anche dopo in Emilia (per fortuna con meno vittime) , molti anni fa in Irpinia, in Friuli...Sono morti evitabili ? Nel caso dell'Aquila un piccolo, giovane giudice ha detto di sì.
Una Corte più esperta e auspicabilmente meno emotiva sarà chiamata a confermare o meno questa sentenza.
Nel frattempo, come detto, nessun scienziato si fiderà di "rassicurare".
Almeno, non in Italia.
Equilibrata a mio avviso la posizione espressa da esperti internazionali consultati prima della sentenza che si erano detti contrari ad una condanna.

 Ai sette imputati, ricordavano correttamente, viene rimproverato  di aver rassicurato troppo la popolazione, escludendo che lo sciame sismico in atto preannunciasse una scossa distruttiva.
Le rassicurazioni eccessive possono indurre la gente ad adottare comportamenti rischiosi, restando in casa quando sente la terra tremare. Ma può un errore di comunicazione valere una condanna per omicidio colposo? «Noi crediamo di no», rispondono al Corriere gli americani Peter Sandman e Jody Lanard, veterani della comunicazione del rischio, che in passato hanno aiutato istituzioni e industrie a gestire ogni tipo di emergenza. Sarebbe la prima volta che un tribunale si spinge a tanto ed è per questo che sull'Aquila sono puntati gli occhi della comunità scientifica internazionale. «Se questi scienziati saranno dichiarati colpevoli, potremmo finire in mano ai ciarlatani», ha dichiarato Willy Aspinall a Science.
 Il tecnico Gioacchino Giuliani profetizzava un terremoto imminente. E gli esperti della Commissione, indignati per quella previsione infondata, nella riunione del 31 marzo e nella successiva conferenza stampa potrebbero aver esagerato in senso contrario. «Hanno confutato la sua quasi certezza con un'altra quasi certezza, prevedendo che una forte scossa fosse quasi certamente non imminente», notano Sandman e Lanard. Il rischio zero non esiste e la sicurezza assoluta neppure. Se non capiamo questo non troveremo mai un punto di equilibrio tra negligenza e allarmismo, fra il disastro dell'Aquila e il falso allarme meteo di Roma: un temporale è stato trattato come un evento estremo e poi deriso. 


Questa la notizia di cronaca sul Corriere on line


  
Processo l'Aquila, condannati tutti i membri della commissione «Grandi rischi»
Sei anni per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose: rassicurazioni circa l'improbabilità di una forte scossa


Storica condanna per i membri della commissione Grandi rischi: sei anni di reclusione per tutti gli imputati, sei esperti e il vice direttore della protezione civile, Bernardo De Bernardinis. È questa la decisione del giudice unico Marco Billi che ha condannato i componenti della commissione Grandi rischi, in carica nel 2009. I sette avevano rassicurato gli aquilani circa l'improbabilità di una forte scossa sismica che invece si verificò alle 3.32 del 6 aprile 2009.
L'ACCUSA - L'accusa nei loro confronti era di omicidio colposo, disastro e lesioni gravi, per aver fornito rassicurazioni alla popolazione aquilana, in una riunione avvenuta solo una settimana prima del sisma. I pm hanno chiesto per loro la condanna a quattro anni di carcere, mentre i legali degli imputati hanno chiesto per tutti la piena assoluzione. Grande era l'attesa all'Aquila sulle sorti degli imputati. La sentenza è stata letta dal giudice unico Marco Billi alle 17 circa, dopo quattro ore di camera di consiglio. A intervenire per ultimo l'avvocato difensore Antonio Pallotta, legale di Giulio Selvaggi. Sette gli esperti e scienziati imputati, accusati di aver dato ai residenti avvertimenti insufficienti del rischio sismico. Precisamente si contesta loro di aver dato «informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie» sulla pericolosità delle scosse registrate nei sei mesi precedenti al 6 aprile 2009. La difesa ha puntato sulla impossibilità di prevedere i terremoti, posizione sostenuta da ricercatori internazionali. Tutta la comunità scientifica si interroga ora su un punto: le rassicurazioni eccessive possono indurre la gente ad adottare comportamenti rischiosi, ma può un errore di comunicazione valere una condanna per omicidio colposo?

LA SENTENZA - Il giudice ha ritenuto i sette membri della commissione tutti colpevoli di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. A Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Claudio Eva e Gianmichele Calvi sono state concesse le attenuanti generiche. Oltre alla condanna a sei anni, sono stati condannati anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. È «una sentenza sbalorditiva e incomprensibile in diritto e nella valutazione dei fatti» ha commentato l'avvocato Marcello Petrelli, difensore di Franco Barberi. «Una sentenza che - ha aggiunto - non potrà che essere oggetto di profonda valutazione in appello».
                      
LE REAZIONI - Si è detto «avvilito, disperato» Enzo Boschi, ex presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). «Pensavo di essere assolto - ha aggiunto - ancora non capisco di cosa sono accusato». «Mi ritengo innocente di fronte a Dio e agli uomini» ha aggiunto Bernardo De Bernardinis, ex vicecapo della Protezione civile e attuale presidente dell'Ispra. «La mia vita da domani cambierà, ma se saranno dimostrate le mie responsabilità in tutti i gradi di giudizio - ha aggiunto - le accetterò fino in fondo».
Levata di scudi, sulla sentenza, da parte dei professori del mondo scientifico: «È la morte del servizio prestato dai professori e dai professionisti allo Stato - ha detto il fisico Luciano Maiani, attuale presidente della commissione Grandi rischi - non è possibile fornire una consulenza in termini sereni, professionali e disinteressati sotto questa folle pressione giudiziaria e mediatica. Questo non accade in nessun altro Paese al mondo». 



7 commenti:

  1. Stupidaggini, basta leggere bene le carte. Il punto è molto semplice. Un terremoto si può prevedere o non si può prevedere? A posteriori tutti hanno detto che non si può prevedere, giusto. Allora quella commissione grandi rischi, prima del terremoto come a fatto a prevedere che non c' era pericolo? Si contraddicono? Si sono sbagliati? Hanno detto una cazzata tanto per rassicurare quella popolazione noiosa che chiedeva cosa fare? Ha dato un decalogo di consigli su come stare preparati nel caso in cui, che non si può prevedere ma le scosse ci sono, arrivi la botta grossa? No, hanno detto: state tranquilli e bevetevi un bel montepulciano. E per questo, con le conseguenze che ci sono state, non mi sembra una sentenza eccessiva. Basta conoscere il principio di non contraddizione e a questo ci arriva anche un giudice. Se giovane, meglio.

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  2. Vedremo, gentile lettrice. Io , a differenza di lei, certezze non ne ho. E ho fatto tre ipotesi. In due di queste è evidente che i membri della commissione sono assolutamente non responsabili. Nella seconda, che è quella che tratteggia lei, la questione credo sia più TECNICA, giuridica. Vale a dire che responsabilità la legge assegna a questi PARERI e quindi la loro valenza. Un medico negligente OPERA, quindi la responsabilità + senza dubbio SUA. In questo caso la commissione DECIDE il da farsi ? Non credo. La gente si è affidata, d'accordo. Questo determina una responsabilità morale. Anche giuridica ? Deve essere la legge a stabilirlo, non i nostri umori. Questo giudice ha stabilito di sì. Io dei dubbi continuo ad averli, e aspetto la decisione di quelli più anziani. Potrò vero ?

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  3. PAOLO CAVUTO

    Stefano, anche io sono d'accordo sul giudizio che complessivamente dai della sentenza, ma apprezzo molto l'equilibrio generale del tuo articolo, rispetto alla gravita' di quello che e' successo: ho studiato 8 anni a L'Aquila, ho amici che hanno vissuto quei momenti, e che mi confermano che la situazione prima del "grande" sisma era davvero anomala: uno sciame sismico che durava da settimane, con eventi ripetuti del quarto grado richter (cioe' forti), che avevano spinto molte persone a dormire fuori (per fortuna loro) e seminato davvero paura; ora, giusto è sottolineare cge i terremoti non sono prevedibili, ma mi chiedo: è stato valutato correttamente il rischio? sarei anche io ansioso di conoscere la risposta a questa domanda. 300 vite umane non valgono forse il rischio di allarmismo, o quanto meno non valgono almeno la preparazione di un piano serio preventivo per la valutazione degli stabili piu' a rischio, per la valutazione e la messa in atto di una evacuazione preventiva almeno di questi stabili? personalmente credo di si': a L'Aquila (ma in generale in Italia) non si fece nulla se non rassicurare la popolazione; questo per me è inaccettabile; se il prezzo che si paga per cominciare a preparare ed attuare piani del tipo di quelli a cui ho accennato è l'allarmismo, credo che il gioco valga la candela. Fermo restando che condivido il tuo parere sulla sentenza di oggi. Spero di essermi espresso con chiarezza, sono con il mobile, e riesco a scrivere con difficoltà

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  4. ALESSANDRA STEFàNO

    Mi piace. Assai.

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  5. MANUEL SARNO

    Questa volta non ti commento, Stefano: ho una conoscenza insufficiente anche della sola imputazione e la questione non appartiene alla quotidianità. L'unica cosa che so è che Alessandra si è battuta come un leone in quel processo. Brava, comunque

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  6. ALESSANDRA STEFàNO

    Mi sento sconcertata, presa in giro, rabbiosa e molto, molto preoccupata di giudici che anzichè rispondere alle proprie coscienze rispondono ai desiderata di piazza. Legittimi per l'immenso dolore, ma che nulla hanno a che vedere con la Giustizia! Ha distrutto altre 7 persone (e famiglie). Chissà se se ne renderà mai conto ...

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  7. Alessandra, ma in base a quale criterio giuridico l'accusa ( e quindi il giudice ) ritengono la responsabilità GIURIDICA di un parere di esperti ? Stabiliscono loro i provvedimenti si sicurezza ? Ovviamente no. Quindi avranno addotto un altro criterio. Quale ?

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