Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
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martedì 27 novembre 2012
BERSANI IL LIBERALIZZATORE CHE CHIUDE ALLA "CONCORRENZA". BALLOTTAGGIO BLINDATO. A SCANSO DI SORPRESE.
A 48 ore dalla sbornia del primo round delle primarie, con cifre e percentuali definitive, qualche considerazione in più, facendo anche una sintesi di quanto pubblicato in giro, si può tentare.
Partiamo dall'affluenza. 3.100.000 votanti. Tantissimi sempre, ma meno di quelli propagandati la sera e con altri particolari interessanti. Vediamoli :
- quando furono fatte le primarie che incoronarono Prodi e poi Veltroni andarono a votare più persone. La cosa impressionò meno perché l'esito scontato delle stesse non attirò l'attenzione che invece c'è oggi che è sfida VERA. Però i 4.000.000 di Prodi sono ben di più dei poco più di 3.000.000 del duo Renzi-Bersani (più Vendola, che comunque 400.000 voti li vale ). Forse che i paletti voluti dal partito pro segretario abbiano influito e tenuto lontano una massa maggiore di votanti ? Credo che non ci siano dubbi su questo e del resto era un obiettivo ben preciso dei Bersaniani
- grande nervosismo dei notabili del partito che a ben ragione non volevano queste primarie e non tanto per l'improbabile vittoria di Renzi (che certo sarebbe stata la loro fine anche "fisica" ) quanto perché temevano che avvenisse quanto poi avvenuto e cioè un Bersani emancipato e autonomo grazie al voto di quasi un milione e mezzo di elettori che sono solo SUOI, senza più padrini e protettorati. Il caminetto di via del Nazzareno ora non è più un appuntamento obbligato per il segretario. In più, Renzi, secondo ma al ballottaggio e con oltre un milione di voti, diventa un interlocutore primario, un generale con un esercito forte, ben più degli altri capi corrente che girano nel PD. Fioroni ha già le valigie pronte, destinazione Terza Repubblica di Montezemolo, Bonanni e il ministro Riccardi, Veltroni , D'Alema , hanno fatto il famoso passo indietro (così come Finocchiaro, Marini, Turco, Melandri tutti nomi importanti dell'era prodiana ). Resta la Bindi, che però è in preda ad una palese crisi di nervi, come il vaffa sussurrato alla Berlinguer che gli toglie la parola per la dichiarazione post voto di Vendola sta lì a testimoniare (una scena che vale da sola un Oscar !! due tra le donne più arroganti e prepotenti della sinistra che per poco non si azzuffano in diretta sulla ammiraglia TV della gauche ! ).
- Bersani è sicuro di vincere ma per essere più sicuro si blinda dietro "le regole". Chi non ha votato al primo turno non può votare al secondo a meno che non giustifichi l'assenza....E chi stabilisce se la giustificazione è valida o no ? Un certificato del medico è sufficiente ? Più facile ottenere quello che registrarsi ! In realtà quello che Bersani e i suoi dimostrano, fin dall'inizio, è che di Renzi hanno sempre avuto gran paura e quello che si poteva fare per zavorrarlo, si è fatto. Il discorso delle regole in realtà è molto discutibile in quanto il comitato che le ha stabilite era in mano agli uomini del segretario, cioè del principale contendente. (e c'è anche voluto un ricorso al Garante della Privacy per attenuarle !!). Non il massimo, si converrà. E poi, più in generale, mi pare palese che se uno cerca di restringere la "concorrenza" è perché la teme (Bersani lo sa meglio di chiunque, che quando faceva il liberalizzatore si scontrava con quelli come lui adesso ! ).
Avoglia poi a fare le solite battute sul "porto di mare"....qui è come col Porcellum...la democrazia è una bella parola ma poi quello che conta è VINCERE vero segretario ?? Oh, avessi conosciuto un politico che non fosse anche figlio di una cortigiana veneziana !
- Due terzi dei voti si sarebbero concentrati in quattro regioni : Lombardia, Lazio (dove l'affermazione di Bersani sarebbe stata più netta), Emilia Romagna (Bersani ma con buon risultato di Renzi) e Toscana (Renzi ). Un terzo sparso nelle restanti 18....non una cosa propriamente omogenea....Anche su questo bisognerà riflettere.
Insomma, fermo restando che comunque si è trattato di un indubbio successo politico, di cui Renzi ha gran parte del merito (ma anche Bersani, a parte le cose dette, è stato in fondo bravo. Se fosse stato per i suoi altro che regole coi paletti....il filo spinato ci mettevano ai gazebo !!!), le primarie viste un pochino più da vicino hanno le loro zone d'ombra e di problematicità.
Resta che il PD adesso appare diverso, c'è aria nuova, e si vede in TV dove appaiono sempre più spesso le nuove leve ( e le nuove antipatiche...graziosa e odiosa l'anoressica Alessandra Moretti , portavoce di Bersani ) .
La grande curiosità a questo punto è costituita dal DOPO primarie. Cosa accadrà ? Cosa farà Renzi con la sua dote di voti e di popolarità ? Dopo aver conquistato il ruolo indiscutibile di minoranza FORTE del partito ? Alla faccia dei Franceschini, Letta, giovani turchi, per non parlare dei citati brontosauri . Diverrà segretario , come sembra proporgli Bersani, che non si ricandiderà ? Cercherà di rafforzare l'ala liberal in contrapposizione di quella sindacalista e vendoliana ? E Bersani, a sua volta, col suo "centro" consacrato però in mezzo alla sinistra radicale e ai progressisti che hanno votato Renzi (Morando, Ichino ) come si metterà ? E con i vecchi che hanno perso terreno ma vorranno considerazione ? Senza contare la questua di gente disperata come Di Pietro, che rischia di non essere rieletto (i sondaggi danno l'IDV al 2,5% come Storace !! ) e di chi pur di rientrare dopo 5 anni di esilio sarebbe disposto a vendere la madre (e intanto molla i compagni di cordata) come Diliberto e i suoi comunisti.
Insomma, tante cose cambieranno da quelle parti e sarà interessante vedere come.
Dall'altra parte, il campo di Bramante è in preda alla follia. Se continua così, sarà la prima volta che in Italia l'elettorato moderato conservatore non avrà una vera rappresentanza. Ilvo Diamanti aveva previsto il disfacimento di tutte le formazioni politiche dell'era berlusconiana. Aveva ragione, ma il PD ha trovato , pare, gli anticorpi giusti, probabilmente aiutato dalla prospettiva della prossima vittoria ma anche dalla novità Renzi.
E' il solo che pare destinato a sopravvivere alla triste seconda repubblica.
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