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mercoledì 28 novembre 2012

I MILIARDI SPRECATI PER OPERE PUBBLICHE NEL DESERTO. ECCO PERCHE' SERVE CHE TUTTI PAGHINO LE TASSE



A distanza di un paio di giorni dei proclami di guerra del Presidente Monti contro l'evasione fiscale, ecco che appare sul Corriere della Sera, giornale assolutamente amico del Premier, una inchiesta (autore Antonio Crispino )  che riporta la documentazioni di miliardi di euro sprecati nella sola provincia di Pescara !! Me lo ha segnalato il mio amico Maurizio Ballone, collega e abitante nella bella città abruzzese.
I dati li ritrovate nel post che segue e suscitano rabbia. Tanto più che ogni due per tre si presenta quella sorridente mummia del Premier che appunto ci ripete, come un mantra, la favola dell'evasione fiscale come male dell'Italia. Ora, non c'è dubbio che da noi questa cosa esista, e sono moltissime le persone che fanno le "furbe", non solo non pagando le tasse, ma valendosi, grazie a denunce risibili, dei servizi riservati alle categorie meno abbienti, di cui costoro fanno parte solo formalmente, grazie appunto a dichiarazioni mendaci. Insomma, non vuoi avere nulla da spartire con lo Stato, allora fallo SEMPRE. Non che invece non solo non paghi tasse, ma poi che so, chiedi la pensione sociale, l'esenzione da tutti i ticket, la mensa scolastica gratis e così via. Però detto questo, come la mettiamo con un livello di tassazione allucinante che non risponde tanto alla necessità di fornire buoni servizi (che buoni infatti non sono ) e alla solidarietà per i più deboli ( che fatta in questa modo beneficia poco questi ultimi e tanto semplici parassiti ? ), quanto a sostenere i costi di uno stato sprecone, clientelare se non quando proprio corrotto ?
Solo per qualche mese, a seguito di una serie tragica di suicidi da parte di piccoli imprenditori, artigiani, persone soffocate dal fisco, Monti e Befera tacquero per un po' con questa loro ossessione (utile per fare passare norme di polizia fiscale , lo strame di ogni forma di privacy individuale ma soprattutto per spaccare in due il paese e rompere un fronte unico dei sudditi contro il sovrano rapace ). Poi la gente, per fortuna , ha smesso di uccidersi, e allora hanno ripreso fiato. Siamo un paese dove i politici difendono con le unghie e con i denti ogni genere di privilegio e prebende, che nemmeno in regime di emergenza default è stato possibile ridurre i parlamentari, i loro stipendi, eliminare o quantomeno regolare in modo legittimo il rimborso elettorale (rimborso vuol dire restituzione di quello che hai speso e BASTA. Qui invece c'è il "premio" per ogni voto preso, col risultato che spendi 10 e incassi 20 e molto di più ! ). Siamo una Italia dove gli indagati per malaffare, per peculato privato (non quindi i soldi per il partito, sempre illegali ma almeno non per sé ! ) fioccano e sono presenti anche nella ex banda degli onesti, l'Italia dei Valori di Di Pietro (siamo maliziosi : aspettiamo i grillini...). Siamo uno Stato che ha debiti con le imprese che lo forniscono per quasi 100 miliardi di euro, portando molte di queste sull'orlo del fallimento. In tutto questo Monti parla dell'Evasione fiscale come IL PROBLEMA.....
Dopodiché arrivano le inchieste come questa, dove si vede cosa intendono quelli di sinistra quando parlano di spesa pubblica utile all'economia : costruire cose inutili, che costano barcate di denaro, e che non servono a nessuno, se non alle ditte che a suo tempo hanno lavorato, agli amici delle ditte che sono stati "ringraziati", ai politici per guadagnare i voti dei beneficiati.
Come un genio disse a proposito di Fiorito, se tutti pagassero le tasse, lo Stato avrebbe più soldi da sprecare.
Ora, come uno Stato siffatto possa chiedere sacrifici ai suoi cittadini sfugge...così come il riempirsi la bocca di parole come Etica, Rivoluzione Culturale e amenità (questo diventano con soggetti così ) del genere.
Viceversa, un un rapporto Sovrano - anche bonario e paternalistico - e sudditi un po' coglioni, va benissimo.
Buona Lettura (si fa per dire )


 Quella pioggia di miliardi che ha generato 18 opere fantasma tra Pescara e Provincia
Dall'ospedale al carcere, dal centro termale al museo del mare: l'elenco incredibile - di Antonio Crispino
Tutto è partito da un video inviatoci da un lettore del Corriere. E un messaggio: «Andate a controllare, questo è niente». Il video ritraeva l'ospedale di Penne (di cui già ci siamo occupati nell'inchiesta del 19 luglio scorso) e altre due incompiute: un carcere che doveva sorgere all'interno della vicina oasi del Wwf (di cui sono rimaste solo le mura di cinta) e un centro termale ormai devastato. Andando sul posto scopriamo che del centro benessere, costato 2 miliardi di vecchie lire, si sono salvate solo tre vasche termali da migliaia di euro. Il resto è stato tutto vandalizzato. Porte, finestre, pavimenti, caloriferi e suppellettili sono stati portati via. Ma nonostante tutto, qui i soldi continuano a cadere a pioggia. Nel 2005 la provincia ha stanziato 150 mila euro per il suo recupero e attualmente è inserita nel piano triennale delle opere pubbliche del comune di Penne ottenendo un ulteriore finanziamento di 3 milioni di euro.

LA PIOGGIA DI MILIARDI - «Questo è niente» diceva il messaggio. E infatti è una vera e propria pioggia di miliardi quella caduta tra Pescara e la sua provincia. Tanti soldi da perderne il conto. Soldi che però non hanno prodotto niente. A meno che non si vogliano considerare scheletri di edifici, stabili abbandonati da decenni, opere iniziate e mai concluse, strade appena abbozzate, ospedali inaugurati e mai aperti, musei chiusi da decenni e così via, come una sorta di nuova espressione di arte moderna. Come è accaduto a Giarre, in Sicilia, capitale italiana delle opere fantasma. Un record negativo che ha spinto le amministrazioni a trasformare le incompiute in un itinerario artistico. L'arte dell'incompiutezza, l'hanno chiamata.

18 OPERE NON FINITE - L'Abruzzo, quarta in questa speciale classifica del non finito (ma sarebbe prima se si considerassero i lavori post terremoto dell'Aquila) dopo Sicilia, Campania e Calabria, concentra a Pescara e nella sua provincia almeno 18 grandi opere finanziate e mai messe a disposizione della comunità. E così è stato per un ex istituto professionale per la pesca. Dieci anni fa la decisione di farne un museo del mare. Un'opera moderna che si trova proprio sul lungomare, nuova di zecca. Non ha mai aperto e di pesci nemmeno l'ombra. Da 15 anni, invece, si attente il completamento di quella che dovrebbe essere la Casa dello studente. Che si tratta della casa dello studente lo capiamo soltanto da un cartello all'esterno. Della struttura c'è solo lo scheletro. Mancano anche le pareti. Un progetto ideato per i circa 35mila studenti che gravitano tra Chieti e Pescara ma che per problemi burocratici è rimasto sempre incompleto, con tanto di mensa universitaria accanto. Stessa sorte per l'Onmi, ossia l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. I lavori di recupero erano anche iniziati ma da 6 anni sono fermi e l'unica cosa che cresce è l'erba attorno che ormai rende invisibile persino lo stabile.

IL CAPOLAVORO DELL'INCOMPIUTA - Facciamo altri due passi e ci imbattiamo in quella che dovrebbe essere una casa di riposo per anziani. Inizio dei lavori nel 2008, c'è scritto su un cartello. Da febbraio del 2009 dovrebbe ospitare gli anziani della zona e invece, quasi ogni giorno, qualcuno viene a deporre un mazzo di fiori per l'ennesimo morto di overdose. L'interno si è trasformato in una stanza del buco dove si trova ogni tipo di droga. Tra le rovine della casa e i calcinacci, c'è una specie di materasso. Il giorno prima del nostro arrivo è stata trovata morta una coppia di ragazzi. Lui 22 anni lei 25 ancora con l'ago nelle vene. Ma il vero capolavoro dell'incompiuto a Pescara, è una colonia marina costruita per la gioventù italiana del littorio nel 1936. Sembra una reggia. Vista dall'alto ha la forma di un aeroplano proteso verso l'Adriatico e dall'ultimo piano si gode un panorama meraviglioso. Un'opera faraonica lasciata marcire da almeno 30 anni. I lavori di recupero, nel corso dei decenni, hanno raggiunto circa 3 milioni e mezzo di euro. «Si doveva realizzare la città dei bambini, la città della scienza, la biblioteca mediateca provinciale, il luogo per celebrare i fasti della gastronomia abruzzese e tanto altro ancora - dice Massimo Palladini, ex presidente dell'Ordine degli Architetti di Pescara -. Mai niente si è fatto...». Mentre parla viene interrotto dalla caduta di una porta. Ci svela una stanza occupata abusivamente da un tossico. Mentre l'amministrazione decide cosa farne, lui ha pensato bene di stabilire in cima all'"aeroplano" la sua residenza. Un appendipanni, un armadietto, un letto e l'occorrente per drogarsi arredano la stanza. Il resto del nostro tour passa attraverso nodi ferroviari, potabilizzatori, interporto, case popolari, parcheggi, centrali idroelettriche, dighe e un bocciodromo. Tutte consultabili su internet sotto la parola "sprechi di denaro pubblico".

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