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lunedì 26 novembre 2012

"SIAMO IN UNO STATO DI GUERRA". A QUESTO PUNTO DI OSSESSIONE FISCALE, MEGLIO BERSANI CHE MONTI.



Monti sorride sempre di meno. Forse che si era affezionato a Palazzo Chigi e non vede più probabile il fatto di rimanerci anche post elezioni ? Avrete fatto caso che i suoi dinieghi assoluti, degli inizi e anche di medio tempo, si sono decisamente modificati ? Addirittura negli emirati arabi gli sfuggì una freudiana autosponsorizzazione, arrivando a dire che "non poteva garantire " sul proseguio futuro del risanamento economico in atto (ohi, ma mai nessuno che gli obietti : "Mister President , what reforms ? ). Della serie, apres moi le deluge, manco fosse Luigi XV redivivo. E dicono gli informati di politica interna che sia rimasto piuttosto male per la precisazione - chissà a che titolo la fa un Presidente delle Repubblica ? vabbè..ancora pochi mesi su....sono sempre i peggiori da qualche presidente in qua... - che Napolitano ha fatto sostenendo che il "Premier non era candidabile in quanto già Senatore a vita". Cosa vuol dire ? Che non può essere eletto perché già lo è ? Grazie Presidente della notizia, magari qualche deficiente non ci arrivava da solo, ma cosa impedisce al Senatore a vita di mettersi alla testa di una lista dichiarandosi candidato premier della stessa ? O di accettare di essere il leader prescelto di formazioni già esistenti ? Nulla. E allora ?
Infatti, da Fazio, Monti ha garbatamente replicato che le scelte sono SUE, e solamente SUE. Lui certo ascolta ogni prezioso suggerimento del Colle ( e ci mancherebbe di mordere la mano che lo ha così largamente gratificato ! ) però alla fine farà di testa sua.
Forse però ha esitato troppo. Il PD ha preso il largo, grazie alle primarie, e sia Renzi che Bersani, senza arrivare agli estremi vendoliani, e quindi allo strappo dell'agenda Monti, fanno capire chiaramente che per loro l'opzione di un Monti bis, in qualsivoglia salsa, non è contemplata. Piuttosto si rivota....
E non so belle cose per il Premier amato dall'Europa e da Obama ma sempre meno in Italia . Renato Mannheimer ha fatto il suo solito sondaggio e una lista Monti oggi avrebbe il gradimento probabile o certo di circa il 35% . Qualche settimana fa era il 45.....E se l'economia continua così vedrete.
Intanto che però c'è , il Nostro continua col suo mantra più rodato : la guerra all'evasione fiscale. Ne parla proprio in questi termini. E allora non è più una questione di tattica, di mettere gli italiani gli uni contro gli altri per distrarli da politiche discutibili (per non dire altro). No, l'uomo è veramente convinto che l'Evasione sia il Male Italiano per eccellenza. Si, elenca anche altre cose...ieri ce l'aveva coi professori corporativi ( si sono offesi....non pensano di se stessi di essere una corporazione ??? ammappa sti prof che faccia di tolla !! ). Però il MALE è quello. E allora lui che fa ? Alza le tasse ! Ah già, dice che lo fa perché non le paghiamo tutti....La tassazione italiana sul reddito è una follia ormai quasi unica nel mondo. Anche nei paesi dove il prelievo è elevato, questo colpisce meno il reddito e più il frutto patrimoniale dello stesso. Che non è comunque una bella cosa, però è meno peggio, anche psicologicamente. In ogni caso in un paese dove lo Stato non paga i suoi debiti, fa leggi retroattive per sanare le sue magagne, rastrella soldi come un drogato per la dose, stupra le regole del diritto per truccare il processo tributario, non paga mai il costo dei suoi errori ( sentito mai di risarcimento danni per gli errori giudiziari, civili, tributari e penali , salvo, e non sempre, l'ingiusta detenzione ? No. Tranquilli, non è che siete distratti. NON ci sono), QUESTO STATO pone questioni ETICHE e chiama alle armi i cittadini onesti contro gli evasori.
Caro Monti, sa che nuova c'è ? Se mi devo far prendere anche per il di dietro, allora preferisco Bersani.
E' più simpatico (o meno antipatico, fate voi).
Ecco l'ennesima, penosa esternazione presidenziale


sull'evasione: stato di guerra o nessuna pace sociale
 

 «Cambiare la cultura economica e politica del Paese». A lanciare l'invito è Mario Monti. Il premier parla agli stati generali dei manager a Milano, con un intervento che spazia dalle prossime elezioni all'evasione fiscale.
«LE ELEZIONI SIANO OCCASIONE DI DIBATTITO» - «Mi auguro che le imminenti elezioni siano un'occasione per un dibattito a fondo, comprensibile, e non solo per le leadership» dice Monti il giorno dopo le primarie del centrosinistra e di fronte alle crescenti pressioni di chi gli chiede se ha intenzione o meno di scendere in campo in prima persona».
Più in dettaglio, riferendosi alle leadership Monti ha sottolineato che «questa è soltanto la crosta, quello che conta è cosa si farà con il potere grande che un governo e un parlamento hanno». In vista delle elezioni, ha aggiunto Monti, «come cittadini affronteremo tutti, con il nostro voto, un momento molto importante per la definizione del futuro dell'Italia nei prossimi cinque anni. Si può pensare al futuro del Paese perché il Paese esiste, perché il Paese ha superato un momento difficilissimo, perché il Paese è sulla mappa dell'Europa e del mondo, perché il Paese sta contribuendo alla soluzione di crisi finanziarie altrui, senza essere in questo momento al centro delle preoccupazioni del mondo, così come avvenuto qualche tempo fa».

LOTTA ALL'EVASIONE E PRIVACY - «Sotto il profilo del fisco siamo in uno stato di guerra» dice inoltre Monti a proposito dell'evasione. E aggiunge: «Non è possibile avere la pace sociale, una pace tra cittadini e tra cittadini e Stato se non viene ruvidamente contrastato questo fenomeno» .
Monti rivendica anche quanto fatto dal suo governo. Non si può «dire pienamente che sono sempre i soliti noti a pagare, perché abbiamo messo alla contribuzione individui o società che avevano scarsa familiarità con l'adempimento degli obblighi fiscali e messo pezzettini modesti di imposta patrimoniale su taluni cespiti e applicato un'addizionale alle posizioni rivenienti dallo scudo fiscale».

L'APPELLO - Infine, lo sguardo al futuro: «Quel che è più rilevante - dice Monti - è che si sarebbe potuto fare di più ma non si potrà fare di più, io credo, in futuro, soprattutto se verrà meno la spinta dell'emergenza che è sgradevole ma che spinge ad agire. Non si potrà fare di più se non cambierà la cultura economica e politica del Paese» 

2 commenti:

  1. Mandiamo le corazzate alle Caiman, i bombardieri sul Liechtnstein e i carri armati in Svizzera
    (Silla)

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  2. Caro Silla, potrebbe essere una piattaforma programmatica da suggerire al prossimo governo ! :D

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