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martedì 11 dicembre 2012
ANDARE OLTRE
Queste sono le prime elezioni del Camerlengo, e si preannunciano molto male. Speravo francamente che potesse essere eliminato il "frontismo", Berlusconiani e ANTI, che ha così tristemente impoverito quelle che si sono tenute dal 1996 al 2006. Escludo quelle del 1994 e del 2008, non perché il tema del Cavaliere non fosse presente e probabilmente dominante. Però nel primo caso, lo si riteneva un bluff, uno che s'improvvisava, che dal nulla aveva inventato un partito sulla carta, Forza Italia, e che non avrebbe potuto evitare il successo della sinistra, dato per certo come oggi, più di oggi.
Nel 2008 il merito di una campagna elettorale un pizzico meno velenosa delle tre precedenti, fu di Veltroni, che , creando il PD, voleva imprimere una svolta alla politica italiana, in senso autenticamente maggioritario e bipartitico più che bipolare. Quindi nessuna imbarcata di 12, 13 liste, con il bel risultato che nelle due volte in cui Prodi riuscì a salire a Palazzo Chigi, non superò mai la metà della legislatura : sempre sotto ricatto di Rifondazione Comunista, la prima volta fu sfiduciato da Bertinotti, la seconda addirittura da Mastella, che aveva portato in dote non so se l'1% dei voti. Veltroni voleva sottrarsi a questa deriva e andò quasi da solo, lasciando un piccolo spazio ai radicali (leali) e maggiore a DI Pietro (che leale non è, per opportunismo congenito). Perse, (come gli ha gentilmente ricordato Bersani ) con oltre il 33% dei voti, in una mission impossibile stante l'impopolarità dei due anni di Governo Prodi. Nella sua campagna, Veltroni cercò in tutti i modi di evitare l'anti berlusconismo, non nominava nemmeno mai direttamente il Cavaliere, indicato come il "contendente". Ovviamente giornali come Repubblica (allora il Fatto non esisteva ), opinionisti illustri non riuscirono a tenere dentro il "demone" che ormai li possedeva, e quindi non riuscirono a tenersi sulla linea del segretario PD, e questo non poteva che giovare a Berlusconi che, finora, nei referendum sul suo nome, ha tre volte vinto, uno persa di poco (nel 1996 Prodi ebbe bisogno della "non sfiducia" di Bertinotti, non avendo una maggioranza sua in Parlamento ) e l'altro sostanzialmente "pareggiato" (nel 2006, l'Unione ebbe 24.000 voti nazionali in più alla Camera, su 38 milioni di voti !! e al Senato ebbe una maggioranza di DUE senatori grazie al voto estero, prendendo in Italia 500.000 voti in MENO). Insomma, nell' agitare gli istinti più che le teste, finora il Cavaliere ci ha sempre guadagnato, tanto è vero che è facile osservare come sia stato più bravo in questi 20 anni a condurre le elezioni che non a governare.
Nel 2013 , dopo le dimissioni da Premier nel 2011, l'anno di Monti passato tutto sommato nell'ombra, veramente era lecito pensare che la stagione dei berlusconiani, e quindi degli ANTI, fosse finita.
Che bello vedere la Dandini e la Guzzanti in palese difficoltà di argomenti e di ascolti. Che pacchia sentire Crozza spiegare il suo sarcasmo contro Di Pietro , e addirittura Monti. Senza Berlusconi abbiamo avuto pure un anno sabbatico da Santoro, finalmente fuori dalla Rai, emigrato prima nel mondo della rete, con ascolti piuttosto modesti, e oggi tornato sulla tv generalista, tramite LA7, dove il suo pubblico è salito, ma dimezzato dai bei tempi di RAI 2. Insomma, quasi quasi valeva la pena sopportare il vampirismo fiscale di Monti.
Purtroppo, per probabili interessi di bottega, Berlusconi ha deciso, dopo lunghi tentennamenti (ma anche qui, non è il solo....avete presente Casini e Montezemolo ?? il primo sono anni che fa l'equilibrista, l'altro ancora non è detto che alla fine non ritiri il suo movimento) di riscendere in campo.
Pessima notizia. Per tanti motivi, tra cui però, parlo a titolo personale, il peggiore è l'immediata resurrezione dell'ossessione dei suoi nemici.
Mi sono chiesto, in un altro Post. ma come facevano quei poracci dei veronesi che non stavano né coi Capuleti né coi Montecchi ?? Eppure ci dovevano essere !! Anzi, sospetto che fossero la maggioranza, silente e dolente mentre i "bravi" delle due famiglie in guerra si sfidavano e ammazzavano nei vicoli della città, creando disordine e paura.
Io ho provato varie volte a spiegare perché la mia incomprensione di tanto odio. Berlusconi, se ha tradito qualcuno, non è certo stato il popolo della sinistra, di cui era dichiaratamente avversario, ma noi del centro destra , e segnatamente i Liberali. Ha diminuito la spesa pubblica, con essa il debito ? Ha riformato il fisco , ha abbassato le tasse ? Ha eliminato la burocrazia ? La Giustizia è campo che lascio da parte perché lì c'era il problema delle leggi ad personam, dell'impossibilità, per il conflitto innescato, di toccare alcunché (con grande gioia della casta magistratuale, che con Monti si è trovata scoperta. Immagino i brindisi in questi giorni tra quelli della ANM e di MD ). Insomma, se Berlusconi avesse mantenuto le promesse elettorali, allora sì che quelli di sinistra avrebbero avuto motivo di lamentarsi, perché l'Italia non statalista e liberale che veniva prospettata non è certo quella a loro cara. Non è accaduto, dei motivi si potrebbe discutere a lungo, e forse lo si farà meglio tra qualche lustro, quando il Nostro sarà naturalmente uscito di scena, e con lui anche molti dei fomentatori dell'odio. Allora si potrà iniziare a studiare quella parte della storia che nei libri, con travaso di bile dei contemporanei, sarà chiamata l'Italia di Berlusconi, come ci fu quella di Giolitti, di Mussolini, di De Gasperi ....Non prevedo un bilancio positivo, ma certo più sereno (ci vorrà poco) e che terrà conto non solo dei limiti della persona ma anche degli ostacoli frapposti.
Oggi tutto questo non è possibile. E' il giorno in cui su FB amici di sinistra, reputati intelligenti ( e sicuramente lo sono : le persone non vanno mai giudicate per singoli fatti, ma nell'insieme) e tolleranti, hanno messo sui loro profili il Diktat : SE VOTI BERLUSCONI TOGLIMI DAI TUOI AMICI". Una provocazione ? Per alcuni sì, altri ci hanno tenuto a spiegare che "facevano sul serio".
Triste, molto. La Politica che si fa "Frontismo". Io, ragazzo liberale a 14-15 anni, e quindi negli anni 70, ho inevitabilmente avuto quasi solo amici di sinistra. Eppure non mi sono MAI trovato di fronte a forme di intolleranza simile. Io mi ero ripromesso, facendo mio uno dei tanti saggi consigli dispensati da Alessandro Baricco (uno di sinistra, anche lui) al Big Bang renziano del 2011,
di evitare di replicare ogni qual volta mi fossi trovato di fronte ai sintomi della nevrosi berlusconiana. Nel bellissimo discorso in cui parla degli errori di quelli di sinistra della sua generazione , Baricco ricorda quanto tempo aveva sprecato a cercare di convincere le persone di certe cose, per capire, tardi, che con quegli individui non devi perdere tempo, li devi semplicemente SUPERARE. Io, nel propormi di seguire questo suggerimento, aggiungevo come postilla che , con gli AMICI, quelli cari ancorché affetti da questa sindrome, è opportuno applicare l'ANDARE OLTRE, non della persona (a cui sono affezionato) ma dell'argomento. Di Berlusconi NON parlo. Non accetto un finto dialogo, un provocatorio confronto. Mi costa eh ?!? Perché sono un polemico per natura. Però il saldo del rapporto costi benefici è decisamente in rosso.
Certo non è semplice, e c'è un limite. Quello appunto superato su FB. SE IO mi propongo, per salvaguardia di un rapporto a cui tengo, di evitare una zona di scontro che non porterebbe a nulla di buono, mi aspetto che però anche un mio amico faccia lo stesso. I saggi che ho frequentato io, e che suggerisco caldamente a queste persone, mi hanno insegnato che i rapporti sono validi quando il riconoscimento è reciproco, quando "io ok , tu ok". Altrimenti, meglio lasciar perdere. Certo, ci sono le distanze, e Schopenauer spiegava che in fondo, nella maggior parte dei casi basta trovare quelle giuste.
Ma l'INTOLLERANZA dichiarata, esplicita, per la quale "Se voti.....", lì non c'è distanza che tenga.
Io non voterò Berlusconi, e cancellerò dagli "amici" chi, seriamente, si propone in questo modo.
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