LIV TYLER IN IO BALLO DA SOLA |
Alla fine Oscar Giannino "Balla da solo". Doveva fare un cartello con Italia Futura di Montezemolo, ma poi il movimento del ferrarista si è scoperto perdutamente invaghito dell'agenda montiana, al punto di accettare alleanze politiche che richiedono stomaci forti, con l'UDC, le Acli, forse addirittura quel che resta di Fini e i suoi desperados (trenta denari molto mal guadagnati e al dunque anche di scarso valore "politico" ).
Non ha chiuso pregiudizialmente all'Agenda Monti, condividendone l'"afflato" ancorché contestandone un eccesso di vaghezza (oltre che il persistente estremismo fiscale, con tanto di nuova patrimoniale ).
Alla fine pare che quelli di Fermare il Declino, trasformatisi in FARE, saranno da soli.
Come dice una vecchia battuta, per scelta "altrui".
E sì perché Giannino ha provato a bussare alle porte citate, cercando un utile compromesso, ma senza esito.
Monti ha deciso di rivolgersi al piccolo centro sperando che diventi, grazie ai suoi super poteri, Grande.
Io dei dubbi ce li ho. I voti del centro destra, di quella parte politica che detesta la sinistra e le tasse, in primo luogo, e che compattamente ha votato Berlusconi per quasi 20 anni, non voterà, penso, un centro che già si capisce futuro alleato della sinistra, oltretutto in posizioni di netta minoranza.
Quel grande bacino di voti rimasti senza casa, non andranno, se non in piccola parte, a Monti e alle liste che lo appoggiano. FARE , con il suo programma di meno Stato, meno debito, meno spesa e un welfare riequilibrato e meno dispendioso, non può certo piacere al SUD, che non a caso ha bocciato già anche Renzi, ai tempi delle primarie del PD, non va bene nemmeno al Centro, che a statalismo non scherza, meglio ovviamente al Nord.
Questa spaccatura drammatica dell'Italia non c'è verso di superarla, e porterà prima o poi grandi guai, temo.
Comunque, ecco l'intervista di Oscar Giannino al Corriere della Sera nella quale viene dato l'annuncio del partito che prenderà la luce il 2 gennaio, e che sono propenso a votare.
Quando votavo il PLI di Valerio Zanone avevo 18 anni, figuriamoci se mi spavento di percentuali del 3-4% a 50 !
Buona Lettura
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L'INTERVISTA OSCAR GIANNINO: IO IPERLIBERISTA? NO, FAVORIRÒ DONNE E GIOVANI
«Il Prof tace, Luca mi snobba
Forse perché sono troppo serio»
«Un'intervista? Devi perdonarmi, ma adesso proprio no: sono in piazza Duomo e... beh, sì, insomma: vorrei evitare di giocarmi definitivamente mia moglie».
( Due ore più tardi, Oscar Giannino è decisamente più rilassato).
«Sai com'è: le avevo promesso che sarei finalmente andato con lei a comprare un po' di regali. Con questa storia della mia candidatura, nelle ultime settimane sono sempre stato in giro per l'Italia a tenere comizi. Però, ormai, ci siamo...».
Quando ufficializzi?
«Il 2 gennaio, a Roma, annunciamo tutto: simbolo e liste. Il movimento "Fermare il Declino", fondato lo scorso agosto, diventa un partito: "Fare"».
( Due ore più tardi, Oscar Giannino è decisamente più rilassato).
«Sai com'è: le avevo promesso che sarei finalmente andato con lei a comprare un po' di regali. Con questa storia della mia candidatura, nelle ultime settimane sono sempre stato in giro per l'Italia a tenere comizi. Però, ormai, ci siamo...».
Quando ufficializzi?
«Il 2 gennaio, a Roma, annunciamo tutto: simbolo e liste. Il movimento "Fermare il Declino", fondato lo scorso agosto, diventa un partito: "Fare"».
Oscar Giannino
Suona bene. «Sì, suona bene».
Solo che il suono, in politica, non basta.
«Lo so. Infatti, una ventina di giorni fa, spedimmo una lettera aperta a Mario Monti, il cui succo era più o meno questo: sappiamo che la sua "agenda" è un cantiere aperto, noi abbiamo già un programma con dieci punti, forse potremmo pensare di lavorare insieme...».
Risposta?
«Silenzio assoluto. Così, il giorno dopo il suo discorso di Natale, capito che Monti faceva sul serio, decidemmo di muoverci ufficialmente».
Come?
«Telefonando a Palazzo Chigi e chiedendo, formalmente, di essere ricevuti».
Risposta?
«Zero... Come non esistessimo».
Strano.
«Non so che pensare. Forse a Monti secca che nel nostro programma qualche cifra c'è, qualche numeretto l'abbiamo messo: mentre se ti vai a leggere bene la cosidetta "agenda Monti" trovi solo tante belle chiacchiere...».
Dai, non essere severo.
«Non sono severo, sono oggettivo. Anzi, visto che ci siamo, vuoi che ti spieghi in sintesi il nostro programma?».
Certo.
«I punti qualificanti sono tre. Uno: abbattimento del debito con la vendita degli immobili di proprietà dello Stato, perché a noi piace immaginare che sia lo Stato a pagarsi la patrimoniale. Due: tagliare la spesa pubblica, 6 punti di Pil in 5 anni. Tre: tagliare le imposte, 5 punti di Pil in 5 anni. Che te ne pare, eh?».
Programma ottimista e sfacciatamente liberista.
«Liberista fino a un certo punto. Perché noi pensiamo pure che sia necessario ricentrare il Welfare, favorendo le donne e i giovani... che non solo dovrebbero poter essere assunti più facilmente dalle aziende, ma dovrebbero poi poter avere anche qualche moneta da spendere nelle tasche... Comunque se vuoi posso andare avanti per due ore. E sai perché?».
No.
«Perché in questo nuovo partito c'è tutta gente di sostanza, che ha studiato, che sa, che ha viaggiato, che conosce l'economia del pianeta... per questo siamo riusciti a mettere giù un programma che è una roba serissima. Vedi: è certamente vero che Monti ha ridato credibilità a questo Paese, ma è altrettanto vero che sta ammazzando di tasse gli italiani. Ecco, noi crediamo che ci sia una via d'uscita alternativa e...».
Senti, hai fatto fare dei sondaggi? A quanto state?
«Al 2,5%. Andiamo forte al Nord, così così al Centro, maluccio al Sud. La verità è che, grazie a questo schifo di legge elettorale che ci ritroviamo, o riusciamo a fare un 4% alla Camera o in tre regioni dovremmo essere bravissimi a superare l'8%. In caso contrario, la nostra sarà stata un'operazione di pura testimonianza».
Scusa, ricordo male o eravate partiti insieme a Montezemolo?
«Ricordi bene. Lui e i suoi firmarono il nostro manifesto ad agosto, poi...».
Poi?
«Poi credo che abbiano preferito tenersi le mani libere, senza prendere impegni concreti. Comunque Luca non credo si candiderà, quindi il mio amico Enrico Bondi, che Monti ha incaricato d'essere una sorta di Catone il censore, non avrà problemi con gli eventuali conflitti d'interesse...».
( A fine intervista, Giannino è tornato sulla chiusura de "La versione di Oscar", il programma che conduceva su Radio24. «L'azienda ha posto ragioni di opportunità, poiché ora mi candido. Ma a parte che Berlusconi imperversa ovunque, e nessuno s'indigna... Dico: oh, ragazzi, io campo facendo il giornalista, non potete tagliarmi i viveri... e infatti, sai, mia moglie Margherita è nervosetta anche per questo...» ).
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