Molto duro l'articolo di Davide Giacalone successivo al discorso del Premier a Camere sciolte. Una conferenza stampa ambigua, la dettatura di un programma con il sottotitolo : chi crede in questo crede in me (non vi ricorda qualcuno di più importante .... ? ) e quindi potrà chiedermi di fare il Presidente del Consiglio. Ma Monti, senza scomodare le Tavole della Legge, si crede di essere Mourinho ? Lo Special One oggi è in crisi ma almeno ha un sacco di trofei da esibire. Monti cosa ? Ha salvato l'Italia ? Nella misura in cui Rojoi ha salvato la Spagna ? o gli altri la Grecia, il Portogallo, l'Irlanda ?
L'Italia, a differenza di questi altri paesi, ha avuto il "privilegio" di aver il Commissario europeo indigeno, che parla la nostra lingua ed è stato imposto al Parlamento senza elezioni. Ma la ricetta è stata la stessa per tutti, anzi altri mi sembra che abbiano fatto meglio pur avendo economie più povere. Il rigore fiscale, teso al pareggio di bilancio, è stato applicato ovunque, e con risultati finora negativi : recessione e disoccupazione, senza incidenza sul debito (anzi, in misura diversa, è ovunque aumentato ).
Alla fine della giostra, anche i commentatori Montiani l'UNICA riforma apprezzata del governo tecnico è quella previdenziale, fatta subito sfruttando il clima da "Annibale è alle porte !". Dopodiché gli ostacoli dei partiti ma ancora di più di sindacati e corporazioni hanno impedito altre riforme altrettanto essenziali e incisive. Non che sia facile eh ! Basti vedere uno serio e integerrimo come Bondi che se si dovesse operare sarebbe meglio lo facesse fuori Italia, per quanto è odiato da noi cercando di mettere ordine negli sprechi e negli scandali sanitari.
Monti ha goduto di una situazione emergenziale tale che il suo governo è stato sostenuto dai 4/5 del Parlamento, da destra a sinistra. Non aveva, almeno sulla carta, il problema dei politici : la rielettura. EPPURE non è riuscito a fare le riforme che si proponeva, andandosi peraltro ad impicciare di cose non urgenti come la RAI. La politica dal canto suo ha fatto peggio : la riforma delle province è stata lasciata cadere ( era uno degli slogan propagandistici preferiti quello dell'abolizione delle province per risparmiare...abbiamo visto ) , la riduzione dei parlamentari, delle loro retribuzioni, lo scandaloso rimborso elettorale...TUTTO è com'ERA, legge elettorale compresa, che, porcata o no, piace tanto non solo a chi l'ha voluta (e infatti l'ha mantenuta...) ma anche a chi l'ha sempre osteggiata.
Certo, ha incassato una barca di soldi con le Tasse, IMU per prima, sistemando i conti di bilancio (debito a parte). Grande MERITO.....Se tantissima gente è riuscita a pagare l'IMU e il resto, a reggere l'impatto di una recessione che ha portato la disoccupazione a numeri record, il merito non è certo di Monti ma delle FAMIGLIE che restano il più grande ammortizzatore sociale italiano (anche se la Cassa Integrazione, che costa un salasso, non è poca cosa, anzi). Lo ricordava l'altra sera il Cardinale Bertone, e non credo qualcuno possa smentirlo.
Non parliamo poi di quella fola dello Spread....Ci vuole la prosopopea (disonesta su questo) di Monti per attribuirsi il merito della sua diminuzione, da attribuire UNICAMENTE a Mario Draghi, che ne aveva il potere, guidando la BCE.
Io ho un nuovo amico, Giuseppe, grande esperto di cose finanziarie, che apprezza sostanzialmente Monti, anche se ammette che si aspettava di più. Siccome apprezzo le sue valutazioni (ancorché complesse, ma la materia lo è ) gli ho chiesto per favore se mi scriveva una sua nota in cui faceva un bilancio del governo Monti per sentire il parere di un "montiano" che reputo serio.
In attesa, pubblico quello di Giacalone che condivido integralmente
Buona Lettura
MONTITAX
Gli obiettivi politici di Mario Monti erano due: a.
affermare che la salvezza dell’Italia passa dalla scomposizione del
bipolarismo; b. mettere in chiaro che la si ottiene partendo dalla demolizione
del polo costantemente più votato, quello di centro destra. Per piantare questi
due paletti, però, s’è lasciato un po’ troppo prendere la mano. Prima s’è
paragonato ad Alcide De Gasperi, che sarebbe anche lecito (sono gli altri che
giudicano), se non fosse che ha paragonato l’Italia del 2011 a quella che, fascista,
aveva appena finito di perdere la seconda guerra mondiale, poi ha proclamato
immodificabile, nel peso e nella struttura, quindi in tutto, la pressione
fiscale. La prima cosa, grazie al cielo, è grottesca. La seconda pericolosa,
nonché preclusiva di ogni possibile ripresa.
Lasciamo perdere la guerra, anche perché il novello De Gasperi
sarebbe uno dei nominati e prescelti dal governo fascista, senza contare che
l’Unione europea da lui descritta sarebbe simile alla riunione delle potenze
vincitrici, laddove suona bestemmia l’accostamento, sotto qualsiasi punto di
vista lo si esamini. Archiviamola fra le frasi a effetto, capaci solo di fare
un certo effetto. Assai più preoccupante la perseveranza nel moralismo fiscale,
sconfinante nel terrorismo.
Quando Silvio Berlusconi dice: aboliremo l’Imu sulla prima
casa, noi osserviamo che di promesse abbiamo vuote le tasche, sicché abbia la
compiacenza di dire come, senza lasciar nel vago le fonti di gettito
sostitutivo.
Ma quando Monti risponde: chi propone di abolire l’Imu (sempre
sulla prima casa) si assume la responsabilità della rovina, noi suggeriamo al
professore di tornare a dare qualche numero, senza degradarsi a comiziante
festivo. Inoltre gli ricordiamo che il suo governo ha appena varato la Tares,
ovvero la tassa che merita la spazzatura, che è un’ulteriore patrimoniale
incentrata sugli immobili. Tumulando gli italiani dentro le loro mura non c’è
alcuna salvezza, ma solo una gelida rincorsa contabile al termine della quale
saremo più poveri e con un debito più alto. Mi dispiace, sarebbe stato bello il
contrario, ma questo è il bilancio del 2012, nonché del governo che il
professore ancora presiede.
Monti ha una spiccata tendenza a considerare offese alla sua
augusta persona tutte le osservazioni che non cancellino la realtà e non
pratichino l’inchino. E’ pur disposto ad ammettere che accrescere la pressione
fiscale è stato doloroso, ma aggiunge che è comunque doveroso. Ecco, credo sia
un errore, credo che quel genere di politica conduce a morte economica. E il
fatto che la si sia praticata supponendo di avere avuto a che fare con potenze vincitrici
di una guerra, anziché con Paesi amici, in un comune e paritetico sforzo
federativo, aggrava notevolmente il significato dell’errore. Mi rattrista che
se ne offenda, ma poco me ne cale. E, del resto, se la mettiamo su questo piano
è un’offesa all’intelligenza collettiva il volere annettere a proprio merito,
come Monti ha fatto, l’andamento dello spread. Primo, perché nessun governo
italiano sarà mai così potente da cambiare l’andamento degli spread anche in
Spagna e in Grecia. Secondo, perché lo spread è calato dopo il suo
insediamento, nel novembre del 2011, ma è considerevolmente risalito dopo, nel
corso dell’estate, superando i 500 punti, per poi ridiscendere. Cos’è, in
estate erano in ferie le potenze vincitrici e gli estimatori del montismo? Cerchiamo
di non dire spropositi. Il punto di svolta è stata la politica della Bce,
intendendosi per tale non gli acquisti, ma lo scudo. Monti ha importanti
meriti, non li seppellisca sotto la spocchia.
Le responsabilità di Berlusconi e del suo governo a noi sono
chiarissime, e le denunciavamo quando ancora Monti si esprimeva in termini
diversi. Ma non bastano a considerare l’asfissia fiscale quale unica
alternativa. Stia attento, Monti, perché è vero che il bipolarismo fasullo e
muscolare ha protratto irragionevolmente gli anni del non governo, ma se la sua
scomposizione passa per così smodata e scomposta propaganda, nonché per il
perseverare nel moralismo fiscale, sarà arduo decidersi su quale sia la cosa
peggiore. Anche il bue e l’asinello avrebbero riscaldato meno, se dissanguati
preventivamente.
Nessun commento:
Posta un commento