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lunedì 17 giugno 2013

L'EUROPA SPEDISCE LA SUA LETTERA DI BIASIMO. ERDOGAN CON DIPLOMAZIA FA PRESENTE CHE SE NE FREGA DEL PARLAMENTO EUROPEO


Adesso ho compreso perché la Turchia non è stata (ancora) ammessa in Europa. Non perché la sua storia e la sua civiltà obiettivamente con noi hanno poco a che vedere. Non perché ci siamo accorti che l'Europa a 27 già è una cosa piuttosto gigantesca e poco funzionante, e forse sarà il caso di rodarlo meglio questo club prima di continuare ad ammettere nuovi soci. E meno che mai perché lì i diritti civili non sono pienamente rispettati. Questa sono tutte cose vere, ma secondo me la ragione è un'altra. Lì c'è un Premier che parla TROPPO CHIARO per i gusti di Bruxelles. Anzi, sembra piuttosto che i bizantini siamo diventati noi .
Ma come possiamo tollerare uno che annuncia che, in caso di mancato sgombero della piazza, il governo saprà essere più "convincente" , e poi lo fa ?
Oppure il ministro degli interni che elenca con efficace sintesi che per ora in campo ci sono i poliziotti, del caso verranno schierati i  gendarmi (non oso pensare alla differenza) e se proprio non bastasse, c'è pur sempre l'esercito. E i primi scioperi che sono stati proclamati sono stati dichiarati "illegali, e come tali saranno perseguiti".
Ohi, questo è uno che ha vinto a mani basse tre elezioni su tre...che in pochi giorni ha messo in piazza un milione di persone (vere, non quelle che  per gli organizzatori sono 1000 e per la questura 100 ) che governa, lui sì, da oltre dieci anni e dicono , fino ad oggi, con discreti risultati.
Sembra però molto suscettibile alle critiche per non parlare poi se un migliaio di giovanotti gli si mettono di traverso per difendere quattro piante...
Ovviamente l'Europa s'è fatta sentire e ha criticato la brutalità della polizia turca. Erdogan, liscio liscio ha risposto con una osservazione altrettanto ovvia : che lui non riconosce il Parlamento Europeo (che non aveva voluto riconoscere lui).
Anzi che non sia riecheggiato uno stentoreo "Me ne frego", che dato il soggettino ci sta tutto.
Io ora non so cosa accadrà. Da una parte la repressione sembra incendiare gli animi anziché placarli, dall'altra a sua volta non diminuisce , anzi.
Erdogan non è un dittatore, anche se per noi è facile qualificarlo tale abituati come siamo ad una dialettica molto diversa con l'opinione pubblica, con i sindacati, la stampa, l'opposizione.
Certo è che la Turchia è un paese nevralgico per la sua posizione geografica, per i gasdotti che forniscono energia all'Europa, ed è un alleato storico che veramente può fregarsene dell'Europa e mettere all'"asta" la propria amicizia (che ancora guarda ad ovest. USA in primis).
Certo, se la protesta non cede e piuttosto cresce a cambia anche binario , nelle piazze turche potrebbero esserci dei morti e allora sarebbe molto imbarazzante per i palazzi europei e di Washington .
Una provocazione : ve lo immaginate Erdogan  ministro degli interni italiani a cui viene affidata la questione NO TAV ?


MANIFESTANTI E AGENTI SI FRONTEGGIANO A ISTANBUL E ANkARA

Turchia, scontri nella notte: oltre 500 fermi
Erdogan minaccia di usare l'esercito

Giornata di sciopero indetta da due tra i principali sindacati
Polizia arresta e picchia un giornalista.

Lacrimogeni in piazza Taksim a Istanbul (Ap)Lacrimogeni in piazza Taksim a Istanbul (Ap)
Ancora scontri nella notte tra manifestanti e polizia in varie città turche. Oltre cinquecento i fermi. I due grandi sindacati Disk e Kesk, inoltre, hanno indetto per oggi una giornata di scioperi contro il governo. Il ministro degli Interni turco Muammer Guler ha dichiarato «illegale» lo sciopero e ha avvertito che le forze dell'ordine «non lo consentiranno». Secondo Guler «c'è la volontà di far scendere la gente in piazza con azioni illegali come uno sciopero e un'astensione dal lavoro». Allo sciopero hanno aderito i sindacati dei medici (Ttb), dei dentisti (Tdhb) e degli architetti. SCONTRI - A Istanbul, Ankara e in varie città del Paese, gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine sono durati fino alle prime luci del giorno. Secondo l'Ordine degli avvocati di Istanbul, solo nella metropoli sul Bosforo sono state fermate circa 390 persone, mentre nella capitale la polizia ne ha arrestate altre 150. Per tutta la giornata di domenica la polizia aveva fatto uso di idranti con sostanze urticanti e gas lacrimogeni contro migliaia di dimostranti antigovernativi che cercavano di radunarsi in piazza Taksim.
L'ESERCITO - E ora il governo minaccia di ricorrere all'esercito per domare le proteste. «Quel che ci si chiede è mettere fine alle proteste che sono illegali: c'è la polizia, se non basta c'è la gendarmeria e se ancora non basta ci sono le forze armate», ha avvertito il vicepremier, Bulent Arinc. Avvertimento che si aggiunge a quello del ministro dell'Interno, Muammer Guler che parla di protesta illegale che non sarà tollerata. Il premier Recep Tayyip Erdogan ha anche detto di «non riconoscere» il Parlamento Europeo. Lo riferisce l'agenzia Anadolu. L'assemblea Ue giovedì scorso ha approvato una risoluzione critica sulla brutalità della polizia turca e sul comportamento del governo e del premier di Ankara.

GIORNALISTA PICCHIATO - Caccia ai giornalisti, inoltre, da parte della polizia turca a Istanbul, dove diversi cronisti sono stati picchiati o arrestati dalle forze antisommossa.
Sul sito di Rsf Europa sono state diffuse le immagini dell'arresto del giornalista turco Gokhan Bicic, fermato e buttato a terra da quattro agenti. Dalle finestre delle case la gente ha urlato ai poliziotti di lasciarlo stare, poi ha iniziato a buttare oggetti di ogni tipo, anche una sedia in plastica, sugli agenti, che hanno comunque trascinato via il cronista.

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