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domenica 21 luglio 2013

AMBRA E CHIARA, LE SORE CESIRA FANTONI DEL XXI SECOLO


Non mi addentro troppo sulla sentenza del cd. Ruby bis...scrissi di questo processo un post proprio agli inizi del Camerlengo, che fu clamorosamente letto da più di 1000 persone, con commenti anche aspri da parte delle file antiberlusconiane (gente per cui provo umana pena. Brutto vivere con una ossessione, sfruttata da gente come Travaglio che ci ha costruito lapropria fortuna professionale) . Si titolava RAGAZZE INGENUE ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2011/06/ragazze-ingenue.html ) e si riferiva ironicamente alle parti civili di questo processo, le brave giovani innocenti che "fuggirono" da Arcore... Dopo due anni non ho mai avuto motivo di cambiare la mia idea di allora.
Ieri sentivo in TV un avvocato che coordina il gruppo delle parti civili nella causa per il disastro della Concordia ( la vicenda del prode Schettino, per facilitare la memoria), commentare aspramente la concessione del patteggiamento a tutti gli ufficiali della nave (comandante aparte, per cui ci sarà il dibattimento) con pene inferiori ai due anni, tutte sospese. "Sono morte 9 persone, e queste sono le pene ritenute eque...a Fede e Mora danno sette anni...di che parliamo ??".
Ecco, mi limito a riportare commenti di altri. Ieri quello di Filippo Facci ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/07/lappunto-di-facci-e-la-favola-della.html ),  oggi quello di Davide Giacalone, che sottoscrivo interamente.
In particolare, geniale il rispolverare il personaggio di  Fantoni Cesira, inventato e musicato da Guccini, che benissimo si attaglia a personaggi che per me sono squallidi più delle altre colleghe. Parlo di Chiara Danese e di Ambra Battilana. Per denaro - i risarcimenti che magari alla fine qualcuno gli regalerà - hanno pensato bene di rendere vieppiù pubbliche le loro vite, immaginando, spero, quanto inevitabilmente sarebbe emerso (specie di Ambra...) . Oggi dicono che gli è stato restituito l'onore...Davvero lo pensano ? Allora sono ancora più ingenue di quello che scrivevo due anni fa....
In realtà non lo credevo allora e non lo credo oggi. Penso che siano delle buone epigoni della sora Cesira, ben cantata dal bravo cantautore.
Infine. last but not least come dicono quelli bravi, ritengo giustissima la considerazione della morte del processo accusatorio con il rinvio degli atti alla procura per la condotta degli avvocati di Berlusconi. Nel nuovo processo, anche i difensori indagano, e per farlo DEVONO parlare coi possibili testi, esattamente come fa l'accusa. Ma si sa, l'inquisizione i giudici italiani ce l'hanno nel sangue, per trasfusione al concorso.
Buona Lettura

Cesi Phantoni

 

 
Fantoni Cesira - Francesco Guccini

 

E’ una storia brutta. Per tante ragioni. Ed è una storia antica. Quella di Cesi Phantoni. E’ una storia di cui neanche si vorrebbe scrivere, ma sarebbe uno sciocco rifiuto, perché è parte della nostra vita pubblica presente. Quindi eccoci a commentare le condanne del processo che, a coronamento dell’orrido e del grottesco, si denomina “Ruby bis”. Tre sono le questioni da sottolineare.
1. La condotta di quelle feste era incompatibile con le funzioni pubbliche di taluni dei presenti, a cominciare da quella del padrone di casa, Silvio Berlusconi. Si sono difesi dicendo che erano solo feste, ma più le descrivevano più emergeva un oceano di tristezza.
2. Le condanne di ieri e quella precedente sono in primo grado, quindi, vale per loro e per tutti, gli imputati restano presunti innocenti. Aggiungo che se si continua a indagare i testimoni e, addirittura, a incriminare gli avvocati per le indagini difensive, il processo di tipo accusatorio può dichiararsi morto. In quello inquisitorio è un giudice a trasmettere carte d’indagine e accusa, con prove già vagliate. In quello accusatorio la prova si forma in aula, nel contraddittorio. Se contraddire è illecito il processo è impossibile.
3. Se ci sono dei reati lo sapremo alla fine, ma il moralismo è stucchevole. Cesira Fantoni (in arte con il “Ph”) era cantata da Francesco Guccini nel secolo scorso. E non era il primo. Lo scambio fra grazia e arte, ammesso che tali siano, sia l’una che l’altra, è vecchia come il mondo. Ed è anche triste. Ma menarne scandalo, come se quelle fanciulle fossero tutte collegiali esterrefatte innanzi all’inimmaginato caprone (glie piacerebbe), è ipocrita. E’ triste, al pari dei racconti che abbiamo subito.


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