Pagine

mercoledì 21 agosto 2013

"LA LEGGE SEVERINO NON DEVE ESSERE RETROATTIVA" . PROGETTO DI LEGGE DEL LUGLIO FIRMATO DA PARLAMENTARI PD


Probabilmente non se ne farà nulla, però è francamente imbarazzante per il PD la notizia riportata da Libero.it, che di seguito trovate per esteso.
In buona sostanza si tratta di questo : già a maggio un gruppo di parlamentari, tra cui importanti esponenti della giunta delle elezioni del partito democratico, presentò un progetto di legge che chiariva come la legge "Severino" non potesse avere efficacia retroattiva, e quindi comportare la decadenza degli eletti dal voto popolare. 
Sappiamo come la questione sia giuridicamente dibattuttissima in questi giorni, e fior di giuristi, interpellati, per lo più ammettono che si tratti di questione complessa e delicata. Anche coloro che ritengono che la norma vada interpretata affermandone la retroattività (per una serie di distinguo tra conseguenze penali e amministrative) , ammettono che essa pone problemi col principio dei diritti elettivi non tanto e solo degli eletti, quanto degli elettori. 
Ma la notizia non è questa. E' che, a sentenza di condanna ancora non prinunciata, dei parlamentari del PD si posero il problema e cercarono di disinnescarlo con una legge "interpretativa".
Chissà, magari è gente che voleva evitare un domani di dover ricorrere al segreto dell'urna per salvare Letta e "disobbedire" al partito...

 

Il destino del Cav

"Severino" non retroattiva Ecco il disegno di legge Pd che salva Berlusconi

La proposta è stata presentata all'aula l'8 luglio scorso, per impedire che la legge sulla decadenza dei condannati limiti la volontà popolare. Indovinate chi c'è tra i firmatari...

"Severino" non retroattiva
Ecco il disegno di legge Pd
che salva Berlusconi

C'e' un disegno di legge a firma di senatori del Partito democratico che esclude la retroattivita' della legge Severino. A renderlo noto e'  Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera. "Nel disegno di legge 665 del 17 maggio 2013, annunciato nell'Aula del Senato l'8 luglio scorso, si legge che se si ammettesse il principio della retroattivita' della incandidabilita' 'si riconoscerebbe sostanzialmente la possibilita' che una legge, mutando i requisiti, possa rendere incompatibili o ineleggibili, in corso di mandato, anche i membri del Parlamento. Il che e' come dire che una legge sopravvenuta potrebbe cancellare, o comunque limitare la volonta' popolare'", ha dichiarato il deputato del Pdl.
 "Secondo questo principio, quindi, Berlusconi non puo' essere dichiarato incandidabile ne' decaduto" prosegue Sisto. Non bastasse, si scopre che tra i firmatari della legge c'è nientemeno che la senatrice Isabella De Monte, segretaria della Giunta per le elezioni, e il senatore Giorgio Pagliari, ordinario di diritto amministrativo e pure lui componente della stessa Giunta per le Elezioni, oltre ai senatori Pignedoli, Fornaro e Friavezzo. Dimenticavo: tutti del Partito Democratico. Secondo Sisto, "il sipario si chiude: chi fino a ora nel Pd ha sostenuto l'applicabilita' a Berlusconi della norma Severino-Monti sapeva di dire il falso. Avranno il coraggio segretario e componente Pd della giunta per le elezioni, pur di fare fuori Berlusconi, di votare contro il loro pensiero, cosi' autorevolmente da loro stessi espresso? E avra' ancora la disinvoltura il Pd di non applicare la legge secondo i principi affermati dai suoi piu' autorevoli esponenti in Giunta?".

6 commenti:

  1. Il Disegno di Legge, non è legge.Le cercate proprio tutte voi del PDL!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. IO capisco che l'ignoranza sia una brutta cosa, e la faziosità sia peggiore. Però per non rivelare di essere affetto da entrambi i gravi difetti uno potrebbe tacere. SIa nell'articolo che nel post di commento si parla sempre di progetto e disegno di legge. Per cui la notizia è corretta. Dopodiché , come pure evidenziato, salvo per i ciechi, è che il disegno in questione sia proposto da parlamentari della maggioranza e tra questi, esponenti del PD, tra cui, cosa ancora più qualificativa, quelli appartenenti proprio alla giunta delle elezioni. Ecco, se vuole scrivere qualcosa di interessante, provi a dare una spiegazione a QUESTO.

      Elimina
  2. Candidabilità ed eleggibilità accompagnano di diritto ogni eletto dalla volontà popolare fino a quando una eventuale sentenza irrevocabile ( cioè di di un terzo grado di giudizio)non gliela sospende.
    Non c'è questione di retroattivià della legge Severino. Si tratta di una legge semplicemente attiva dal momento della sua entrata in vigore, che nello specifico fa decadere da subito l'eleggibilità-candidabilità del senatore ( immancabili requisiti attuali, sempre vivi, di ogni eletto, a lui conferiti non dalla volontà popolare ma dal certificato penale),senza violare nè limitare la volontà del corpo elettorale.

    RispondiElimina
  3. Condivido il parere dell'anonimo del 22 agosto - 12,07, e vi aggiungerei in parole povere che non c'è affatto questione di retroattività della lg. Severino, proprio come nel caso ( non concesso purtroppo!) di dimissioni spontanee del sentatore che non intaccherebbero per questo nè limiterebbero la volontà popolare che lo ha eletto. Strumentalizzare la questione di retroatività quindi è puro,smaccato escamotage politico ai danni del diritto e dello stato di diritto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cari Lettori
      intanto apprezzo gli interventi ma una preghiera, firmateli, magari anche con il vostro nickname di internet, così evitiamo, come ha dovuto fare l'ultimo commentatore di riferirsi all'orario !
      Quanto alla questione della retroattività e le altre, io, immagino come voi, ho letto pareri controversi da parte di esimi professori di diritto pubblico, costituzionale, e quindi non mi pare affatto così chiara la cosa, né sempice come la descrivete voi. Proprio da un punto di vista tecnico giuridico. Ovvio che se poi il discorso si sposta in politica, le risposte diventano facili, che diventa altro l'obiettivo.

      Elimina
    2. dal Corriere della Sera odierno : " un costituzionalista cui non si possono attribuire simpatie berlusconiane come Giovanni Guzzetta si sia espresso contro un'applicazione retroattiva della norma. Non meno rilevante il parere del presidente emerito della Corte costituzionale Capotosti (Corriere, 19 agosto), il quale — dopo aver osservato che la legge in questione è «chiarissima» — ha però riconosciuto come essa presenti «problemi interpretativi» e dunque come certi dubbi siano pienamente legittimi."

      Elimina