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lunedì 21 ottobre 2013

IL MALE OSCURO DELLA JUVE NON DIPENDE DA CASSANDRA


Ovvio che dopo la debacle di Firenze qualche giornalista si tolga dei sassolini dalla scarpa nei confronti di Conte. Scrivere che la Juve vinceva ma non convinceva non era "un remare contro", la voglia di destabilizzare, giocare alla Cassandra, ma semplicemente constatare quanto si vedeva sul campo, peraltro confermato dai numeri che non erano solo quelli decantati dal Mister (6 vittorie e un pareggio, ottimo ruolino di marcia) . La difesa, prima dei 4 ceffoni rimediati ieri ( e fanno 10 gol in otto partite, roba che nei campionati dei due scudetti ne sono stati presi in tutta la stagione poco più della metà !), aveva già preso 6 gol in 7 partite, quasi una rete a match...E la Juve è sulla solidità difensiva che ha prevalentemente vinto i suoi titoli, sempre e anche con Conte. 
Buffon credo stia attraversando uno dei periodi meno fulgidi di una grande carriera. Peraltro, da tempo non è più il numero 1 del mondo ma un bravo portiere con qualche defaillance in ogni partita (che ora viene sempre punita). Il trio Barzagli, Bonucci Chiellini , dove la somma valeva più dei singoli, a sua volta è in crisi, visto che ad ogni partita qualcuno commette un errore decisivo che gli altri non riescono a rimediare (come accadeva invece in passato). Ma soprattutto, parere mio, la minore aggressività degli juventini nel cercare di recuperare palla fa sì che gli avversari capitino più spesso dalle parti della porta bianconera, e la vulnerabilità eccezionale descritta fa il resto. 
Dire queste cose era "destabilizzante"...perché alla fine si vinceva (anche con qualche "aiutino", come si dice). Ecco, adesso si è perso. E anche in questa occasione a me sembra di ascoltare parole pericolose uscire dallo spogliatoio bianconero, tipo "Inspiegabile", "partita dominata e poi black out". La Juve, dall'inizio del campionato, le partite non le domina MAI, non più. Semmai ci sono momenti in cui ritrova l'intensità del passato (specie primo anno...) , ma appunto, sono tratti del match. E ieri è stato così. Se avessimo ancora la difesa pressoché impenetrabile del passato, potrebbe anche bastare ( e infatti l'anno scorso spesso bastava) , ma così non è. Inoltre quest'anno c'è una Roma che vola, e guarda casa oggi sono loro che non prendono mai gol (UNO !! in 8 partite ...) . Alcuni, dopo aver visto la Roma contro l'Inter e il Napoli, parlano di una squadra poi non così terribile come le altre partite, vinte schiacciando gli avversari, avevano fatto pensare. 
Sarà anche vero, però per me questo è semmai un segnale preoccupante per le rivali al titolo, perché se alla tua forza aggiungi la minore continuità - solidità degli altri e un pizzico di buona sorte, storicamente questo vuol dire che è l'anno tuo.
Peraltro, la sconfitta di ieri apre ufficialmente il problema che i risultati avevano in qualche modo mascherato, dando modo a Conte di straparlare di "rumori dei nemici" : la Juventus ha perso la sua prima identità, e questo al terzo anno poteva anche starci, senza però mostrare di avere alternative funzionanti. Tevez è bravo, ma NON vince le partite da solo (pochi giocatori al mondo lo fanno, e lui non appartiene a questa categoria) e la squadra, nel perdere quantità (fatta di intensità ossessiva, recupero palla immediato, percussioni sulle fasce, incursioni dei centrocampisti) non ha acquistato (non abbastanza) in qualità.
Da ultimo, gli acquisti, che ancora una volta si rivelano non decisivi. Tevez, abbiamo detto, molto bravo individualmente ma col rischio di aver un pò falsato l'armonia dell'orchestra bianconera. Llorente e Obgonna non sono considerati titolari. La Roma (che pure aveva ceduto Marquinhos , Lamela e anche Osvaldo) ha preso De Santis, Benatia, Strootman e ha sistemato l'asso verticale della squadra...In più Gervinho e Lajic stanno facendo bene mentre Garcia ha rigenerato De Rossi (un campione) e dato definitiva fiducia a Pjianic... 
E' vero che il campionato è lungo e non è mai accaduto, nemmeno lo scorso anno dove la Juve alla fine ha vinto con 9 punti di vantaggio, che la squadra di testa non abbia avuto flessioni consentendo al campionato di "riaprirsi". 
E' anche vero che, con la Juve "inspiegabilmente" in crisi d'identità, non ci sono altre squadre all'altezza della squadra giallorossa. Il Napoli, partito bene, sembra inferiore per mentalità e anche per continuità di gioco, rispetto ai romanisti.
Insomma, la flessione prima o poi arriverà, ma non è detto che chi sta dietro avrà le gambe per approfittarne...
E so brutte cose, per chi , di Roma, non è della Roma...
 Ecco il resoconto de La Stampa sul dopo partita di Fiorentina Juve.



Il male oscuro della Juve
“Non capiamo che succede”

Conte: «Preso un cazzotto, difficile anche qualificarci alla Champions»
Giocatori a terra. Barzagli incredulo: «Impossibile trovare spiegazioni»
inviato a firenze
Qualche volta il rumore dei nemici è una vocina da ascoltare: «La Juve non sembra più quella imbattibile dei primi due anni, quando ogni volta che arrivava davanti ti dava la sensazione di poter fare gol», racconta tra lo sorpreso e il sollevato Manuel Pasqual, tra gli avversari di ieri. «Forse sul 2-0 hanno pensato di averla già vinta», lo segue Joaquin, uno di quelli che ha banchettato nell’area bianconera. Le uniche ipotesi arrivano dalla parte avversa, se tra i bianconeri il perché rimane una domanda senza risposte: «Cos’è successo non lo so spiegare bene - confessa Andrea Barzagli -. Al 60’ eravamo sul 2-0, potendo pure segnare il terzo gol. Invece, abbiamo beccato quattro gol in quindici minuti, dal niente, senza avvisaglie». Del resto è l’ignoto a far più paura: «È successo l’imponderabile - conferma Antonio Conte - se abbiamo perso in questo modo una partita che stavamo dominando. Difficile dare una spiegazione». 
Ci hanno provato già alcuni giocatori, racconta ancora Barzagli, facendo quattro chiacchiere negli spogliatoi, a pochi passi dal luogo del delitto. Morale: ragazzi, se giochiamo così, lo scudetto non si vince. Conte, non fosse ancora chiaro l’allarme, ribadisce le difficoltà, ampliando la zona pericolo: «Non solo sarà dura la lotta per lo scudetto, ma anche quella per la qualificazione alla Champions League». L’ignoto può farsi abisso. Cui ancora non c’è una spiegazione: «I gol presi con la Fiorentina non so come spiegarli - riprende Barzagli - e sinceramente non c’erano state grosse avvisaglie. Invece alla fine abbiamo preso quattro schiaffoni. Dal niente è venuto fuori un rigore, e poi gli altri gol». Prova a girare pagina: «È importante dimenticare subito, perché tra tre giorni abbiamo una gara fondamentale, e allora dobbiamo mettere da parte questa sconfitta». In casi del genere però viene da indagare ovunque, soprattutto nell’animo. Azzarda Conte: «Dobbiamo dimenticare in fretta i due scudetti e tornare avvelenati come il primo anno». Chissà poi se è vero, o se basta dirlo, come girare un interruttore: «Non vedo meno cattiveria, meno fame - prova a sondare le cause Barzagli - o una squadra che viene presa a pallonate. Anzi, abbiamo incassato dieci gol: un tiro, un gol. Ma non vorrei trovare alibi». Di certo le reti sono troppe, per le abitudini bianconere, visto che in otto giornate sono già state incassate quelle che gli anni scorsi si prendevano in metà stagione. 
Il mistero rimane: «Quel che mi fa rabbia è la sconfitta difficile da spiegare - insiste ancora il tecnico juventino -. In una partita comandata, nella quale potevamo fare il terzo e il quarto gol». Invece «in quindici minuti è girato tutto». Partita stravolta, un trattamento che la Juve di solito riservava ai nemici: «Pensi sempre che certe cose tocchino agli altri, invece a volte succedono a te». L’allenatore spera in una reazione: «Questo è un cazzotto, nel caso qualcuno ancora non avesse capito o fa finta di non capire come sono le cose quest’anno». Sottinteso, lo capirà: «Questo cazzotto spiega tante cose, spero sia salutare come l’anno scorso lo fu quello dell’Inter, quando perdemmo l’imbattibilità». Il ko resta di difficile analisi: «I black out sono le cose che capitano all’improvviso e non sono prevedibili, ma questa partita era stata preparata. Perché posso capire una squadra che perde perché va in campo e non capisce cosa succede o non attacca la spina, ma noi stavamo dominando». Aspettando la risposta al perché, dovrà bastare la morale: «Speriamo sia un pugno che ci svegli e non che ci butti a terra». Anche perché pure a Madrid picchiano forte.

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