Il primo cittadino di Messina è persona coerente, che da oltre 30 anni predica la sua fede pacifista, affrontando anche qualche processo al riguardo, e io sono un estimatore della coerenza, virtù veramente più unica che rara. Certo, magari è discutibile che abbia scelto il 4 novembre per la sua provocazione, visto che in questa giornata si commemorano anche i caduti nelle guerre fatte per difendere il suolo italiano, ma non si può pretendere troppo da soggetti così fortemente ideologizzati.
Sul web si è scatenato il derby, e gli insulti tra le parti sono la costante. Naturalmente, tra i contro, tanti, forse la maggior parte, l'epiteto più ricorrente e anche indulgente per il sig. Accorinti è "DEMENTE".
Personalmente, quando si parla di pacifismo, di un mondo senza guerre e senza soldati, mi taccio e anche qui faccio tesoro dell'aureo consiglio baricchese : "superare, andare oltre, tanto è tempo sprecato".
Diciamo solo che mi piacciono e sento vere le parole pronunciate da uno slendido Jack Nicholson nel film Codice d'Onore. In quella pellicola lui è il cattivo, ma le cose che dice sono sacrosante :
"voi non potete reggere la verità . Viviamo in un mondo pieno di muri e su quei muri ci deve essere un uomo con un fucile. Chi ci va su quei muri ? .....Voi non volete la verità, perché nei vostri desideri più segreti, inconfessabili nella società civile, voi mi volete su quel muro , io vi servo in cima a quel muro ! ..... Io non ho il tempo, né la voglia di venire qui a spiegare me stesso ad un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse grazie e andasse per la sua strada altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e mettersi lui di sentinella ".
Di seguito, l'articolo sul Corriere del Mezzogiorno
IL SINDACO DI MESSINA
Festa Forze Armate, Accorinti sventola
la bandiera della pace: ed è polemica
Il gesto davanti al monumento dei caduti. Duro il ministro D'Alia: «Provocazione demenziale».Web diviso: «Gesto fuori luogo». «No, siamo fieri di te» | Video
POLEMICHE - Sul web è esplosa la polemica: «Credo che abbiamo superato i limiti della decenza... Questo è un oltraggio a tutte quelle forze che ogni giorno "combattono" per la nostra libertà e per la democrazia.....vergogna....!!! ». E ancora: «Accorinti...adesso anche tu potrai a buon titolo essere annoverato tra le vergogne della nostra città». Ma sul web molti si schierano dalla parte del sindaco e della sua battaglia: «Renato sei grande, grazie»; «Sempre più fieri di te».
L’INTERVENTO - Nel corso del suo lungo intervento Accorinti ha definito gli arsenali «strumenti di morte», auspicando che si possano «svuotare» e che si possano riempire, invece, «i granai, fonte di vita». «Il monito che lanciava Sandro Pertini», ha detto il sindaco di Messina, «sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L'Italia, paese che per la Costituzione ripudia la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti e a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza. Il rapporto 2013 dell'Archivio Disarmo su “la spesa militare in Italia” documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale. Nel 2013 l'Istat ha pubblicato il suo più drammatico Rapporto sulla povertà nel nostro Paese. Gli italiani, che vivono al di sotto della linea di povertà sono ormai 9 milioni 563 mila, pari al 15,8 % della popolazione. Di essi 4 milioni 814 mila (ossia 1'8%) sopravvivono in condizioni di povertà assoluta, cioè impossibilitati ad acquisire i beni di prima necessità. In questo drammatico quadro nazionale la Sicilia diventa emblema della progressiva campagna di militarizzazione italiana», ha proseguito.
SICILIA PORTAEREI DEL MEDITERRANEO - «La nostra isola – ha aggiunto Accorinti - rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (Muos) i paesi stranieri. Anche l'arrivo dei flussi migratori è vissuto come un “problema di ordine pubblico” da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale. Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice “Si” al disarmo».
IL PROFILO – Dall’insediamento a piedi scalzi in comune il sindaco Accorinti, dunque, non smette di stupire. E d’altronde guardano al suo profilo c’era da aspettarselo. Attivista da sempre. Negli anni ’70 è a Berlino per manifestare contro il Muro; nel 1979 partecipa alla «Carovana per il Disarmo Bruxelles-Varsavia», manifestando, nelle città europee maggiormente militarizzate, contro il dispiegamento di armamenti da parte sia della Nato sia del Patto di Varsavia. Dopo aver incontrato Poetto Pinna a Perugia, nel 1979 fonda, insieme ad altri attivisti, il «Movimento non violento» messinese. Nel 1982, a Comiso, manifesta contro l’installazione di una Base Nato. Il 15 gennaio 1991 è rinviato a giudizio, poiché durante lo svolgimento di una manifestazione contro l’intervento italiano nella Guerra del Golfo istiga i militari a disertare nel caso fossero inviati a combattere nel Golfo Persico e i giovani che ricevessero la cartolina precetto, a strapparla. Il 9 giugno del 1992, a Messina, in un tribunale colmo di studenti e concittadini solidali, il presidente Ernesto Morici sentenzia che il fatto sussiste ma non costituisce reato: è assolto.
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