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martedì 19 novembre 2013

FORZA ITALIA E ALFANO, DIVISI, VALGONO PIù DEL PDL. E IL CENTRO DESTRA POTREBBE VINCERE ANCHE CONTRO RENZI. I SONDAGGI DI MANNHEIMER DOPO LA SCISSIONE.

 
Ora basta con Renzi. Io ero uno degli ALTRI cui Renzi diceva di guardare per allargare i voti del centosinistra. E infatti il Matteo della prima Leopolda lo avevo in simpatia e forte attrazione. A febbraio 2013, lo avrei votato, dopo averlo sostenuto alle primarie contro Bersani. Tutto finito. Non solo questa simpatia è sepolta, ma farò quello che posso perché gli ALTRI come me, se ancora non lo hanno fatto, rinsaviscano. Meglio Alfano allora (il che...).
Prima la candidatura di Prodi al Quirinale, poi l'appoggio del voto palese al Senato, ora l'assalto al Ministro della Giustizia...Tre indizi fanno una prova , dicono i miei amici e colleghi del Penale.
"Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra ?" , fino a quando Catilina abuserai della nostra pazienza ? Diceva in Senato il Collega Cicerone...
La pazienza del "nostro" era sicuramente superiore alla mia.
Forza Cuperlo (Forza D'Alema !!!), che almeno si tratta di gente che sai esattamente da che parte sta. 

Magari alla fine si scinderanno, come è accaduto nel PDL, e a questo punto penso che sia la soluzione migliore, che alla fine i matrimoni tenuti in piedi per forza non sono una buona cosa, nemmeno quando ci sono dei figli, che qui ovviamente mancano.
E poi, a giudicare dai rilevamenti IPSO di Mannheimer , rivelati ieri a Porta a Porta e riportati oggi sul Corsera e quindi da Libero (sotto il post), la cosa porta anche bene.
Il NCD (Nuovo Centro Destra) di Alfano, nome pessimo e infatti lo cambieranno, tocca l'insperata quota del 10,5% nei sondaggi. Forza Italia registra un decente 16%. Ma i dati più sorprendenti sono ancora altri :
1) la somma delle due forze è SUPERIORE alla sintesi. Normalmente nelle scissioni non è così ( e anche il PD, quando nacque dalla fusione di DS e Margherita, valeva di più della somma dei due, che non arrivavano al 30% laddove Veltroni, alla prima prova, prese il 33).  Negli ultimi rilevamenti il PDL era dato attorno al 24%, anche meno. Le due formazioni, divise, peserebbero  il 26,5.
  Nonostante ormai da tutti Renzi sia considerato il futuro leader del PD, quest'ultimo aumenta sì i consensi rispetto alle elezioni di febbraio (dal concreto 25% ad un virtuale 29) ma NON c'è l'avanzata prepotente che in molti sperano possa derivare dall' Homo Novus della sinistra. Anzi, la coalizione di centro destra ( oltre a Forza Italia e NCD, ci sono Fratelli d'Italia, La nuova AN di Storace e altri piccoli satelliti) batterebbe quella di sinistra : 35 a 32.
3) Scelta Civica ormai è sotto il 4%. La parabola di Monti (veramente una meteora !) è conclusa (dove emigrerà stavolta la Lanzillotta ?) mentre incredibilmente respira l'UDC di Casini che si riavvicina al 3 (allora caro Monti è vero che il centro ti aveva donato il "sangue"..., che ora in parte si riprende). 
Certo, sono tutti dati virtuali, come dimostra il M5S che torna solidamente sopra il 20% (22) , laddove quando ci sono prove elettorali vere, i grillini sono ben lontani da queste cifre (e non solo loro). 
C'è poi una quantità enorme di persone - ben il 40% ! - che non si esprime o dichiara che continuerà ad astenersi. Immaginando che i secondi confermino il dato delle ultime elezioni, e siano il 25% degli elettori, restano un 15% di indecisi che, se non si distribuiscono, sono TANTI e decisivi.
Però, riflettendo su questi numeri, sono dati che hanno una loro logica.
Da una parte Renzi, con la sua sovraesposizione mediatica e con il suo chiaro smottamento a sinistra, per recuperare "identità" (mossa sbagliata a mio avviso, che saranno sempre più di "sinistra" coloro che lo sono dalla "nascita" che lui, boy scout, cattolico e che viene dalla Margherita), sta perdendo smalto, specie nei settori NON suoi dove pure aveva pescato in passato (alle primarie dello scorso anno, il 40% lo raggiunse grazie a quei voti, che allora la Ditta ce l'aveva tutta contro ). Ma credo lo sappia anche lui, che guarda con paura alla decapitazione del premio di maggioranza e auspicava il ballottaggio come cardine della nuova legge elettorale. Insomma, Renzi SA di non valere più il 40%, e nemmeno il 35...
Può vincere, ma solo con un sistema maggioritario che non tenga conto della percentuale del consenso ma solo di chi arriva primo. 
Dall'altra parte abbiamo un centro destra che forse diviso può veramente recuperare voti. Per tanti ormai Berlusconi è il passato, alcuni sono delusi e arrabbiati, altri semplicemente pragmatici. I fedelissimi sono ancora tanti, ma non più sufficienti per vincere. Ecco quindi una forza nuova che però, a differenza delle altre, come FLI di Fini, o Italia Futura e Fare di Montezemolo e Giannino (ieri), NON si colloca AL DI FUORI della coalizione. Ieri Alfano, da Vespa, è stato chiaro : noi restiamo nel campo del centro destra e Berlusconi resta un leader riconosciuto di questa area (certo, aggiunge, se ci fossero le elezioni poi ci dovrebbero essere le primarie...). Ecco qusta divisione che però non è una spaccatura (almeno, non ancora), forse piace agli elettori di destra e/o moderati.
Chissà, potrebbe essere un consiglio anche per quelli del PD...
Ecco la notizia coi dati del sondaggio di Mannheimer



La rilevazione

Sondaggio Ipso: Alfano e Ncd al 10,5%


Il Corsera lancia Alfano:
in volo al 10,5 per cento
La sinistra va al tappeto

Il Corriere della Sera lancia Angelino Alfano e la sua nuova creatura, Nuovo centrodestra. Parla il sondaggio dell'istituto Ipso di Renato Mannheimer, che accredita il partito di un 10,5%, una percentuale sensibilmente più alta rispetto a quella delle altre rilevazione effettuate nei primissimi giorni che hanno seguito la scissione (per esempio, il sondaggio del TgLa7 di lunedì sera, quotava Ncd al 7,1 per cento). Ipso però sottolinea: "Si tratta di un dato legato alla novità del movimento. In occasione della nascita di altri partiti nuovi, inizialmente furono registrati molti consensi che, in certi casi, non seppero durare nel tempo". 
Le coalizioni - Ma la base c'è, i numeri pure, e ora starà ad Alfano e i suoi mantenerli e consolidarli. La rilevazione del quotidiano di Via Solferino, inoltre, dà Forza Italia al 16%: il centrodestra, compresi i partiti minori, arriverebbe al 35,7 per cento. Una percentuale sufficiente a staccare di tre punti tondi tondi il centrosinistra, quotato al 32,7% (il Pd è al 29,2%, Sel al 3,5%). Quindi il centro, che paga dopo la scissione Forza Italia-Ncd, e viene dato a livelli molto inferiori rispetto al 10% delle ultime elezioni: si attesta al 6,1% (Scelta Civica al 3,2%, Udc al 2,9%). Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo viene quotato al 22 per cento, numeri simili a quelli raggranellati nelle elezioni di febbraio. 
La sorte del governo - L'istituto di Mannehimer snocciola poi altre cifre. Per il 51% del campione Alfano e Berlusconi resteranno alleati in Parlamento, mentre il 40% ritiene che dopo la scissione nascerà una forza politica che avrà come protagonisti Alfano, Mario Mauro e l'Udc. Comunque, la maggioranza degli intervistati - il 56% - pensa che l'esecutivo, nel brevissimo termine, non sia a rischio. Cresce però il fronte di chi crede che l'esecutivo non durerà molto: per il 17% da uno a tre mesi, per il 23% da 6 mesi a un anno; sempre per il 23% supererà un anno di vita (10 punti percenutali in meno rispetto al 13 novembre).

1 commento:

  1. Accertato dai PM che l'Italia è tutto un mercato, io , il mio voto lo darò a chi ; più... maglio... assai... migliore; lo pagherà.!

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