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sabato 16 novembre 2013

PIANGE IL TELEFONO. ADESSO TOCCA A VENDOLA . ATTENTO RENZINO...

A suo tempo, quando la Idem fu costretta a dare le dimissioni per la questione della falsa dichiarazione sulla prima casa (una palestra...) io, coerentemente, mi va di sottolinearlo, mi dissi contrario a questa soluzione, ancorché la giovanotta mi stesse sull'anima, spocchiosa com'era, perché per me un politico, e soprattutto un governante, va giudicato per quello che fa, di utile o di dannoso, nell'esercizio del suo mestiere, che è la gestione della res publica. Quello che invece fa nella sua vita privata sono fatti suoi, e se ha fatto qualche monelleria, di valore marginale, amen. Discorso cinico, per alcuni, ma non mi preoccupo. La Storia  mi dà ragione, che da Cesare a Cavour, per parlare di Grandi Italiani, di cose non linde ne hanno fatte, eccome, e non è che tutte fossero rimaste segrete, eppure chi osa discutere la loro grandezza e i loro meriti per quella che era la loro patria ?  Non solo, ma anche intellettualmente e filosoficamente, ricordo spesso il buon Benedetto Croce, che appunto soleva dire che lui preferiva essere curato da un medico BRAVO che solo ONESTO, e applicava pari pari questo metro alla politica. Del resto, non a caso Croce era un liberale, quindi uno che non aveva il mito dello Stato Etico, dei governanti santi ed esemplari. Li giudicava dei professionisti, come altri, e parimenti a quelli,   veniva loro richiesta capacità.
Pertanto, mi fregava nulla se la Idem aveva solato al fisco qualche migliaio di euro ottenendo le agevolazioni della prima casa. Dimissioni no, ma irriderla sì, che era una di quelle che  con la bandiera della Morale si era drappeggiata i panni elettorali ...
Ieri, al rinfocolarsi delle polemiche in ordine alle telefonate della Cancellieri ( e del marito, domani sarà il turno dei nipoti ? ) , con la Procura di Torino che adesso valuta se nelle sue dichiarazioni il Ministro possa aver taciuto qualcosa al PM ( è un reato, pure questo...ma vaffa !! e che pena c'è ? che veramente le carceri da noi so' piccole !!) , Renzi , che fa veramente una fatica esistenziale a non esternare sull'universo mondo, ha detto "al posto suo me ne ero andato".
Io userei prudenza Renzino che a parte che la tu moglie s'è già fatta beccare per l'uso abusivo di un'autorizzazione a circolare sulle corsie preferenziali  che non le spetta (infatti è del marito ; la signora si è scusata. Per me è a posto così, per i moralisti d'accatto ? ) , che si tratta di un peccato venialissimo ma che già la squalifica rispetto alla moglie di Cesare, su cui la leggenda vuole che nessuno potesse dir nulla!, ma poi guarda che è successo all'amico e compagno Vendola !!
Anche lui tra coloro che invocano le dimissioni della Cancellieri, nonostante ultimamente non è che la sua immagine sia più così specchiata come un tempo. Ha evitato un rinvio a giudizio ma con mille polemiche perché il giudice che lo ha prosciolto è stato fotografato a pranzo mentre faceva parte di una allegra tavolata dove erano presenti amici del Governatore e la sorella di quest'ultimo (astenersi ? ). Adesso invece, sulla vicenda ILVA, un rinvio a giudizio se l'è preso (ha detto che si sarebbe dimesso in una eventualità del genere. Per me è assurdità, che ci manca che i PM riescano a stroncare ogni politico in questo modo, però Vendola così si era espresso...magari se n'è solo dimenticato...) e non basta : i giornali sono pieni della sua ilarità parlando con il responsabile dela comunicazione dell'ILVA, che aveva praticamente messo a tacere (gli aveva tolto il microfono...) un giornalista che stava importunando il suo Capo con domande scomode. Quello che si dice pestare una brutta cosa marrone. 
Io sono assolutamente d'accordo con la riflessione sul tema di Caldarola (ma anche Facci ne ha fatto una analoga) : questa delle telefonate è una brutta china, e se è inevitabile che la gente ci sguazzi, i politici, appunto se non altro per PRUDENZA (oggi è toccato all'ALTRO, ma domani ? ? ), dovrebbero astenersi dal cavalcare questa pruderie moraleggiante.
"Santi in giro proprio non se ne vedono" scrive Caldarola, e non vedo chi possa sollevare la famosa pietra. Cercare di farla finita con questa ossessione della questione "morale" ? Che alla fine mi sembri che politicamente porti pure un po' sfiga (penso al pur integerrimo Berlinguer, o anche, più di recente, i professori Montiani, Marione in primis).



  "Vendola: quando una telefonata non ti salva la vita"

Non è vero che Nichi Vendola, al telefono con il portavoce dell’Ilva, cioè dei Riva, abbia riso dei morti di tumore. Questa è una vera infamia che un ascolto anche superficiale dell’intercettazione dovrebbe cancellare.
E’ vero , però, che quella telefonata fa nascere problemi a sinistra. Il primo è gigantesco. La sinistra, una parte, purtroppo non piccola, della sinistra ha campato sulle intercettazioni, ad esempio in queste ore su quelle deprecabili della ministra Cancellieri. Questa stessa sinistra quando si è trovata invischiata nel barbaro tritacarne di brani di conversazione privatissimi che avrebbero dovuto restare segreti perché privi di notizie di reato, si è ribellata e ha gridato all’infamia negata quando la vittima era della parte politica opposta. Così non va.
Non ci sono debolezze telefoniche dei “puri” che perciò vanno assolte e “colpe” telefoniche degli “impuri” che perciò vanno condannate sempre e comunque. Questo è il dramma dei partiti e degli uomini politici che hanno messo l’etica sopra ogni cosa e che si trovano poi a scivolare su brandelli di etica da loro superficialmente violata.
Il secondo problema riguarda il merito della telefonata (dobbiamo fare questa valutazione così come abbiamo giudicato il merito di quelle telefonate fatte da personaggi di destra): Vendola al telefono (è lui che chiama) si congratula con l’uomo dei Riva per un gesto di violenza da questi compiuto contro un giornalista curioso, legittimamente e professionalmente curioso.
Oggi Vendola si scusa con il giornalista. Troppo tardi. La domanda è: come diavolo abbia trovato divertente una violenza contro un collega che stava facendo il suo mestiere? Che cosa c’era da ridere? C’era la complicità fra due uomini di potere che si divertivano alle spalle di un cronista. Brutta faccenda. Non so dare suggerimenti a Vendola. So però che tutti quelli che si scandalizzano a senso unico un po’ dovrebbero vergognarsi. Il mestiere dei puri è difficile e non vedo santi in giro.


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