Incidenti, scontri, passanti che non c'entrano nulla con la partita pestati, alleanze delinquenziali magari non richieste, che probabilmente gli ultrà fiorentini non sapevano che a dar loro manforte contro i "nemici" del Napoli ci sarebbero stati anche i colleghi romanisti, e per non farci mancare proprio nulla, anche i feriti da arma da fuoco, di cui uno gravissimo.
E' la finale di Coppa Italia signori, e meno male che lo scudetto è stato già vinto, che se no per Roma Juventus, date le deliziose premesse, ci voleva l' esercito.
Ah, la partita alla fine si è giocata, ha vinto il Napoli.
Interessa ?
Le notizie di cronaca criminale nel servizio del Corriere della Sera on line
Coppa Italia,spari a Tor di Quinto
Dieci feriti: uno è molto grave
Assalto nei pressi di un vivaio dove è stato ritrovato un ferito da un proiettile. Ritrovata la pistola. Polizia aggredita mentre scortava i partenopei all’Olimpico
Foto Ansa
Tafferugli,
scontri, assalti a colpi di bastone. E perfino spari. La finale di
Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli inizia nel segno della violenza.
All’esterno dello stadio Olimpico la situazione si fa esplosiva dopo
alcuni contatti nel tardo pomeriggio tra la polizia e i tifosi del
Napoli, nel tragitto che li conduce allo stadio. In tre restano a terra,
feriti da colpi di armi da fuoco. La situazione è a un passo dal
degenerare. C’è anche il rischio che la partita non si giochi. Le
tensioni iniziate nel quartiere Tor di Quinto proseguono infatti anche
all’interno dello stadio. Una pioggia di petardi si abbatte sul campo e
un vigile del fuoco resta ferito. Sono attimi di forte tensione. I
responsabili dell’ordine pubblico trattano con le due squadre. C’è da
decidere se giocare oppure no. Alla fine prevale la tesi che sia meglio
scendere in campo. L’incontro inizia con tre quarti d’ora di ritardo e
la situazione viene tenuta in qualche modo sotto controllo.
Gli scontri prima della partita
Quanto
era accaduto all’esterno dell’Olimpico aveva fatto temere il peggio.
Sono stati esplosi petardi e bomboni contro gli agenti che scortavano i
pullman degli ultrà azzurri, ma sono stati sparati anche colpi di
pistola. Alla fine saranno una decina i feriti, di cui tre i tifosi
napoletani colpiti dagli spari. Il più grave è un giovane di 31 anni,
Ciro Esposito, che è stato colpito al torace e a una spalla ed è
ricoverato all’ospedale San Pietro sulla Cassia: in condizioni gravi, è
stato sottoposto a un intervento chirurgico ed è in pericolo di vita. Un
altro tifoso di 30 anni, raggiunto da un proiettile alla mano e a una
spalla, è stato soccorso al Santo Spirito in codice rosso. Il terzo
ferito, di 43anni, è stato ferito in maniera più lieve a una mano da un
colpo di pistola ed è ricoverato in codice giallo a Villa San Pietro.
A terra con una pistola in un vivaio
Un
altro ferito, il quarto, sarebbe il custode di un vivaio su viale di
Tor di Quinto. È un ultrà romanista già conosciuto dalle forze
dell’ordine. Non è chiaro se fosse solo nella struttura e perché abbia
aperto il fuoco con una pistola clandestina. Accanto a lui c’erano
l’arma e numerosi bossoli esplosi. La polizia scientifica è stata al
lavoro nell’esercizio commerciale in viale di Tor di Quinto insieme con
gli agenti della Digos. Dall’ex vivaio si sarebbero allontanate altre
persone prima degli scontri.
La decisione di giocare
Dopo
la guerriglia, i supporter partenopei hanno ritirato tutte le bandiere
e gli striscioni dagli spalti e hanno chiesto al club di De Laurentiis
di non scendere in campo nel match con la Fiorentina. Il centrocampista
azzurro, Marek Hamsik si è messo sotto la curva nord per parlare con i tifosi. Alla fine l’accordo: Fiorentina-Napoli si gioca (con 45 minuti di ritardo).
In un’atmosfera di tensione, sono arrivati fischi all’Inno di Mameli
cantato da Alessandra Amoroso. I tifosi partenopei stanno seguendo la
gara in silenzio: alcuni avrebbero anche abbandonato lo stadio perché in
disaccordo con la decisione di giocare.
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Coppa Italia, spari all’Olimpico
«Cause occasionali»
Il
ferimento di tre ultras del Napoli, poche ore prima della finale di
Coppa Italia, «non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma
avrebbe cause occasionali». Lo sottolinea la Questura di Roma che
conferma di aver recuperato una pistola presumibilmente usata per i
ferimenti. Gli investigatori stanno ascoltando alcuni testimoni.
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