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sabato 6 dicembre 2014

A VERONICA PANARELLO CHI INDAGA NON CREDE PIU'



Giustamente l'avvocato della famiglia Stival, chissà se lo rimarrà anche quando sarà ufficialmente indagata Veronica Panarello, si trincera dietro il riserbo procedurale, ripetendo frasi come : la signora non è indagata, lei dice la verità, ha accompagnato il figlio a scuola, è stato consegnato spontaneamente il GPS della vettura per i controlli del tragitto... Del resto, che altro potrebbe fare ? Però, nel processo già in corso nelle case e nei bar, alla sua assistita, la mamma del piccolo Loris, credono in pochi, e tra questi non sembrano esserci più gli inquirenti, che ogni volta che aggiungono un pezzo al puzzle non è mai favorevole alla donna. Adesso ci sarebbe anche la direzione sbagliata della Polo, che invece di dirigersi verso la lezione di cucina (dove poi in effetti è andata, arrivando in ritardo), viene inquadrata su tutt'altra strada, la meno giusta : quella vicino al canale dove è stato ritrovato il corpo del figlio. 
Tutto queste coincidenze negative troveranno una spiegazione, magari la più semplice, e cioè che sono notizie alterate, o dai cronisti, o dalle loro "affidabili fonti" (queste ultime forse motivate dal voler creare pressione sul colpevole ed eventuali complici), ma al momento l'apparenza è che Veronica menta, ed è inevitabile domandarsi perché, anche senza saltare frettolosamente ad angosciose conclusioni.




Ragusa, adesso si cerca lo zainetto del mistero. La madre: “Tutti contro di me, sono innocente”

Per la magistratura va trovato a ogni costo. I carabinieri usano un elicottero per battere dal cielo le strade. La ricostruzione: la donna è rimasta 36 minuti in casa con il bambino
ANSA
Un biglietto sul luogo del ritrovamento del corpo di Loris 
inviato a s. croce camerina

Ci provano dall’alto, con un elicottero, a trovare lo zainetto del mistero. Ma invano. Lo zainetto di Loris non si trova. I carabinieri hanno mobilitato un elicottero che stamattina ha volato da Catania a Ragusa per battere dal cielo le strade di campagna attorno Santa Croce Camerina. Quello zainetto che manca all’appello secondo la magistratura va trovato ad ogni costo. Ma non salta fuori. Dapprima hanno rovistato nella spazzatura del paese. Poi le pattuglie hanno percorso le strade e i viottoli di campagna. Ora la speranza è l’elicottero. Ma per il momento non c’è nulla. 
UN ALTRO VIDEO INGUAIA LA MADRE  
Gli investigatori di polizia e carabinieri, con un’informativa congiunta, scrivono che l’auto di Veronica Stival è stata vista transitare a 50 metri dal canalone dove poi il piccolo è stato trovato morto. E’ la prima volta che i sospetti contro la donna vengono messi per iscritto. Il suo racconto, che platealmente non convinceva più, trova ora una telecamera a smentirlo. E dunque c’è l’occhio elettronico di una stazione di servizio che fissa il passaggio della Polo nera in una strada dove non avrebbe dovuto essere, e soprattutto nel momento in cui ciò non sarebbe dovuto accadere. La Polo di Veronica Stival alle 9,27 di sabato, anziché dirigere verso la lezione di cucina, andava verso la zona del Mulino Vecchio. Il «frame» della telecamera la blocca a 50 metri dal luogo dove il bimbo è morto. 

LA MADRE CONTINUA A DIFENDERSI  
Ma Veronica Stival continua a dire che sul suo conto stanno dicendo tutti soltanto bugie. E anche stamattina, affacciata al balcone di casa, torna a far sentire la sua voce e a ribadire la sua versione dei fatti: «Io ho detto la verità, sono innocente, qui sono tutti contro di me».  
LA RICOSTRUZIONE DEGLI INVESTIGATORI  
La ricostruzione degli investigatori però diverge drammaticamente da quanto sostenuto finora dalla signora. Ben 4 telecamere che pure si trovano lungo il tragitto da casa a scuola non «vedono» la macchina passare. Poi, alle 8,49 l’auto di mamma Veronica è registrata mentre rientra dal giro ludoteca-panettiere e s’infila in garage. Impossibile, data la qualità scadente del video, dire se Loris sia in macchina oppure no. Trentasei minuti dopo, alle 9,25, la macchina esce dal garage. Alle 9,27 la Polo transita davanti la pompa di benzina in direzione Mulino Vecchio. Un minuto dopo, anche se gli orari non sono affidabili, la stessa macchina imbocca la strada poderale che porta al canalone. In quel canalone Loris muore, secondo la perizia del medico legale, tra le 9,30 e le 9,40. 

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