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sabato 20 dicembre 2014

METTI UNA SERA A CENA CON LE CAMERE PENALI

 

E' stato un discreto sacrificio, ma lo sapevo, così come ero certo ne sarebbe valsa la pena. E così è stato. Mi riferisco alla cena cui ho partecipato ieri sera, che vedeva radunati tutti colleghi appartenenti alle camere penali. L'occasione era data dall'assemblea del Consiglio della UCPI che si terrà stamane (si prevede qualche scintilla).
Il sacrificio sopportato è stato non toccare golosi piatti che mi sfilavano davanti ( misto di fritti, paccheri coi gamberoni, cacio e pepe...), limitandomi rigorosamente ad assaggiare gli antipasti di pesce (buoni ) e a mangiar eun ottimo rombo in crosta di patate, "sfoderandola" dalla crosta...Mi sono buttato su delle ottime puntarelle ! Unici sgarri : un sorso di prosecco per il brindisi ed UN biscotto con la marmellata, in un trionfo di dolci meravigliosi che mi sono limitato a guardare con invidia per chi li poteva mangiare. Naturalmente, alla fine ho pagato la mia quota come tutti gli altri ( e ci mancherebbe !). Dice : vabbè, chi te lo ha fatto fare ? Il piacere di rivedere (era un po' di tempo che non accadeva) il mio Maestro e ormai caro amico Domenico Battista. e insieme a lui diverse persone che ormai conosco più o meno bene, per averli come amici (alcuni anche lettori) di FB . Cataldo, Sabrina, Carmelo, Giorgio... Inoltre, hai modo di incontrare nuove persone, simpatiche e il cui ascolto è stimolante. 
 A fine cena, sono giunti il neo presidente della Camera penale di Roma, Francesco, e il segretario, Eugenio Spinelli. Ogni volta che partecipo a qualche incontro dei penalisti delle camere penali, la sensazione prevalente è sempre di stupore per il calore, l'evidente piacere che hanno nel ritrovarsi ( ieri la maggior parte dei presenti non era di Roma : Catania, Napoli, Monza, Livorno, Venezia...), anche dopo diverso tempo. A parte le affinità derivanti non solo e direi non tanto dalla comune professione, c'è un legame più forte : la passione per il ruolo civile e sociale di un processo corretto, nel rispetto delle regole giurisdizionali, che loro chiamano "il giusto processo". Non senti quasi mai - ieri per esempio nemmeno una parola - pronunciamenti sindacali, istanze corporative, che più spesso si orecchiano nei gruppi di civile. Non so, magari dipenderà dal fatto che sono tutti professionisti in carriera, assolutamente benestanti ? Non lo so, non li conosco così bene. Non credo comunque possa valere per tutti. No, quello che io vedo è la condivisione di un ideale alto, il vero rispetto dei principi costituzionali sanciti in diversi articoli della Carta : 24, 25,27 e il mitico 111.
Oggi sembra assolutamente impossibile immaginare una riforma costituzionale come quella che portò al nuovo testo di quest'ultimo articolo, eppure, chi allora c'era, assicura che non è che fosse  poi così meno difficile. Certo, il potere politico non era tanto intimorito da quello giudiziario, con la conseguenza di diventarne così spesso subalterno. 
Nel sentirli parlare di processi, avverti l'indignazione vera e sincera per gli episodi recenti di violazione dei più elementari principi della difesa, con l'intercettazione del collega Naso, legale di Carminati, e addirittura il pedinamento della figlia, anch'essa avvocato, lo scoramento per l'effetto e l'impatto negativi sulle persone di certe comparsate in tv di avvocati magari bravi (qualche dubbio a sentirli però viene), ma assolutamente impacciati, incapaci di parlare in modo chiaro ed incisivo, ricordando in trasmissioni circensi che la libertà delle persone è una cosa sacra, e che il processo è una cosa seria. 
A me piacciono questi penalisti, anche se difendono i "delinquenti". 
Perché il diritto di difesa è un diritto di tutti, e bisognerebbe pensarlo anche quando la vita non ci costringe a ricordarlo.





2 commenti:

  1. MAURO ANETRINI

    Tutto bellissimo. Senza dubbio. Un solo appunto: nella mia qualità - riconosciuta universalmente e non contestata - di gran cerimoniere del vino, ho avuto notizia che, su quel fronte, lasciate un po' a desiderare.

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    1. Io, per i motivi narrati, mi sono astenuto dal vino, però in effetti la sensazione era quella....

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