I freddi numeri della guerra in Siria non faranno riflettere i pacifisti "sempre e comunque" sul fatto che la Pace è senz'altro un bene preziosissimo, ma che non dipende dalla buona volontà di una sola parte. DI fronte all' oppressione e/o aggressione altrui, la pace può essere mantenuta solo a prezzo della sottomissione.
Forse quelli dell'arcobaleno e loro successori sono disposti. Io no, e comprendo che da 5 anni in Siria si combatta . Adriano Sofri ha scritto pagine indimenticabili biasimando l'ingenuità, quando non si tratta di ignavia o, peggio, viltà, del pacifismo a tutti i costi, e sul blog ne trovate diversi : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2016/02/adriano-sofri-i-pacifisti-complici.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/09/adriano-sofri-contro-i-pacifisti-alla.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/12/renzi-le-armi-da-sole-non-bastano-sofri.html (ma ce ne sono altri...).
Cinque anni di guerra
Le macerie di un Paese che si è
svuotato
Sono morti in 271.138. In 13 mila erano bambini. In oltre 4,7 milioni se ne sono andati. Entra nel sesto anno la guerra in Siria, una delle più sanguinose della nostra epoca. In realtà il conflitto è iniziato l’11 marzo, con un gruppo di ragazzini e una scritta su un muro di una scuola di Daraa: «Il popolo vuole rovesciare il regime». Sogni di libertà e di una primavera araba, che sembrava finalmente arrivata. È finita — ma continua ancora, nonostante il cessate il fuoco — con un’intera generazione cancellata e con un Paese che brancola letteralmente nel buio. «2 milioni di bambini non vanno più a scuola», scandisce l’Unicef racchiudendo la tragedia in un numero. Ma non ci sono solo le statistiche a farci guardare oltre la cornice vuota delle macerie. La maggioranza dei siriani che sono scappati dalle barrel bomb di Assad, dai raid russi, dagli assalti di Isis, dagli attacchi chimici e dalle carceri segrete non torneranno a casa. Per chi è riuscito a superare il mare e il filo spinato la vita ora è altrove.
In un altro articolo, sempre sul Corsera di oggi, Massimo Gaggi, pure un obamiano fedele, non può non tacere sulla fallimentare politica di Barak in Siria.
E Obama spiazzato subisce un’altra lezione
Nessun commento:
Posta un commento