Si va bene la Pasqua...ma è una scusa. In realtà solo la prima estate del CAMERLENGO, nel 2011, il blog andò in vacanza.
Da allora, pressoché quotidianamente, è andato in rete, modificando nel tempo il suo approccio, ma presente, e anche massicciamente, con una media di tre post al giorno, talvolta qualcosina di più
Ne 2015 ho rallentato e nel 2016 capita non di rado che non si vada "in edicola".
Perché parlarne ? Bè, intanto perché io sono l' autore del blog, che nasce per "raccontare storie", soprattutto "altre" ma qualche volta anche mie. E quindi mi interrogo, da un po', su questa diminuita vena. Poi qualche persona si è carinamente "lamentata", facendo presente che ormai il Camerlengo era divenuto un'abitudine e in qualche minima misura questo non dovrebbe essere trascurato da un blogger.
Del resto, la persona che a suo tempo mi spronò a iniziare mi avvertì : "secondo me tu hai le qualità per farlo però attento che è un lavoraccio, un impegno poco meno che quotidiano..."
In realtà per anni è stato soprattutto un piacere, e la conferma, ai miei occhi, che questa doveva essere la mia professione, visto quanto poco mi pesava dedicare tempo e attenzione nell'informarmi, ascoltare, per poi raccontare.
Però col tempo, sarà un lustro a maggio, quasi 5000 post, non mi sento più di scrivere ogni giorno. Il "camerlengo pensiero" direi che è stato bello che sviscerato, tanto che da tempo il blog ha assunto il taglio della proposizione di articoli di altri, importanti giornalisti e/o analisti, introducendoli con un personale commento, a volte articolato, altre meramente introduttivo.
Il piacere di scrivere non è venuto meno, però un po'diminuito sì, e così lo faccio con meno intensità.
Non era mai accaduto un silenzio di 4 giorni, e mi scuso con i 4 lettori che si saranno dispiaciuti.
Sentivo di dover loro una spiegazione, ed eccola qui.
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