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martedì 3 maggio 2016

IL LEICESTER DI RANIERI CAMPIONE. PIANGONO I BOOKMAKER : ERA PIU' FACILE SCOPRIRE ELVIS ANCORA VIVO



Non si può non parlare dei Leicester oggi, della cenererentola che sposa il principe, della favola che non viene privata del suo happy end.  Ho sentito commentatori che, per il gusto di andare controcorrente, si ribellano al termine "favola", "miracolo", perché si sminuisce il valore della impresa sportiva...
Appunto, gente che vuole a tutti i costi distinguersi a costo di dire sciocchezze.  Il Cagliari, il Verona, la Sampdoria, sono le favole italiane, gli scudetti vinti da squadre che, per un breve periodo della loro storia - nel caso del Verona una sola stagione direi - furono tra le più forti e, per una anno, la più forte.  Vinsero con merito, e non gli è ricapitato più.
Nel caso del Leicester, da quello che leggo, ancora più eccezionale l'impresa, visto le aspettative di inizio stagione, dove il traguardo era la salvezza...
 Da juventino, oltretutto abitante a Roma, sono abituato a vittorie vissute con soddisfazione ( a volte grande, altre più contenuta, a seconda della incertezza e del gioco espresso) interiore, poca esaltazione e nessun sballo al pub o in mezzo alle strade. Se fossi a Torino andrebbe poco meglio, ché non vedo il capoluogo torinese impazzire come mostrano le immagini Risultati immagini per LEICESTER CAMPIONEche vengono trasmesse dalla cittadina inglese, finora sconosciuta ai più.  Leicester sono dovuto andarla a cercare su Wikipedia, per apprendere che ha meno di 300.000 abitanti, si trova nella zona mediorientale dell'Inghilterra, e non ha  attrazioni particolari.  Pure, sono convinto, fruirà di un turismo da evento, con gente che, andando in vacanza in GB, si allungherà per visitare la città oggi diventata famosa in tutto il mondo.
Tra i tanti articoli giustamente dedicati a questa storia, mi ha divertito particolarmente il salasso subito dei bookmakers, che ad inizio stagione mettevano una vittoria del Leicester MOLTO più improbabile della possibilità di scoprire che Elvis Presley è ancora vivo, per non parlare della scoperta del mostro di Lochness.
Non sapevo, tra l'altro, che si potesse offrire, ad esito ancora incerto, agli scommettitori una somma per rinunciare alla scommessa. Un po' come al gioco dei pacchi sulla Rai... Non puoi essere sicuro di vincere, ma le tue probabilità sono di molto migliorate, e a quel punto i bookmakers cercano di correre ai ripari.
Pare che molti abbiano accettato, prendendo anche bei soldini, ma certo molti meno se avessero avuto la "pompa" di arrivare alla fine.
Un'ultima annotazione, anche questa credo poco risaputa .
La cenerentola Leicester, il cui monte ingaggi complessivo ammonta a quello di una singola stella del Manchester United, ha un fatturato superiore a quello di molte big  del calcio italiano. Pesano soprattutto i diritti televisivi, che notoriamente in Inghilterra sono d'oro, ma anche lo stadio di proprietà, sempre rigorosamente pieno, il merchandising...
Insomma quella roba di cui da noi si parla da lustri, senza risultati 8con eccezione, peraltro parziale, della Juventus).
Intanto, sono convinto, soldi arriveranno dalla vendita dei diritti per scrivere libri e girare un film sulla favola sportiva del XXI secolo.
Nel ventesimo ci fu il Nottingham, e infatti il film lo abbiamo visto.
Sono cose belle, che non si ripetono.
Forse anche per questo ci suggestionano tanto.




Trionfo Leicester? Più facile che Elvis sia vivo” Per i bookmakers un incubo da 14 milioni

A inizio stagione puntando una sterlina se ne vincevano 5mila. Ma molti scommettitori hanno accettato un pagamento anticipato a metà stagione. Altri sono diventati ricchi



Filippo femia

Una favola (sportiva) da un lato, un incubo (economico) dall’altro. Il miracolo Leicester ha fatto disperare le case di scommesse di tutto il Regno Unito. E non solo. Uno “scherzetto”, quello di Vardy e compagni, che farà sborsare 14 milioni di dollari.  

 

 
TRIONFO (PIU’ CHE) IMPOSSIBILE  

All’inizio della Premier, lo scorso agosto, la vittoria finale del Leicester era quotata 5000 a 1: puntando 10 sterline, se ne intascavano 50 mila. Tradotto: impossibile. I bookmakers inglesi, che consentono di scommettere su tutto, consideravano molto più probabile la scoperta del mostro di Loch Ness (500 a 1), l’ipotesi che Elvis Presley fosse vivo (2000 a 1) o l’elezione di Kim Kardashian a presidente degli Stati Uniti (2000 a 1). 

  

CHI NON CI HA CREDUTO  

Sono qualche centinaio i folli che hanno rischiato l’azzardo sul Leicester a inizio stagione. Ma molti di loro si sono fatti convincere dai bookmakers, corsi ai ripari per limitare i danni quando si iniziava a intravedere il lieto fine della favola. E hanno proposto un “deal”, un accordo di pagamento anticipato forfettario. Strada facendo, molti scommettitori si sono accontentati di una vincita ridotta (circa il 30% dell’incasso “virtuale”) ma immediata. Chi ha resistito, ora si sfrega le mani. Una puntata da 50 sterline piazzata a inizio stagione ne ha fruttate a uno scommettitore britannico ben 72mila (circa 93 mila euro). Quasi un capitale, che sarebbe però potuto diventare ben più cospicuo (250mila sterline, circa 320 mila euro) con il senno di poi.  

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