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lunedì 27 giugno 2016

MARADONA, Sì MEGLIO E LIONEL !!



Dati gli orari, con partite che iniziavano alle 2 e alle 4 di mattina, non ho seguito la Coppa America di calcio. Solo per la finale ero disposto a fare un'eccezione e così è stato. Sonnecchiando prima, sono arrivato all'appuntamento in condizioni di veglia decenti, e così ho assistito all'ennesimo disastro dell'idolo dei ragazzini di oggi, Lionel Messi.
Col Barcellona ha vinto tutto, e non è un modo di dire :
otto campionati spagnoli, 4 Coppe di Spagna, 6 Supercoppe spagnole, 4 Champions League, 3 Supercoppe UEFA  e 3 Mondiali per club.
Individualmente, 5 volte il Pallone d'oro, recordmen del prestigioso premio, segnando 464 reti in 563 partite disputate. escludendo la nazionale dove, pur giocando 113 partite, segnato 55 gol (più di tutti), disputato 4 finali (una ai mondiali, tre in Coppa America) , non ha MAI vinto.
E questo fa sì che resterà, nonostante l'infinitamente più ricco palmares personale, sempre dietro l'unico vero Pibe de Oro, Maradona, che il mondiale invece l'ha vinto, e quasi da solo.
Non è solo questione di sorte, di sbagliare un calcio di rigore (anche Maradona li sbagliava), ma il saper essere decisivi e uomini trascinatori della squadra. Con la sua nazionale Messi non è mai stato né la prima cosa (sicuramente nelle finali) né tantomeno la seconda.
Non so se è vero che lascerà, come, comprensibilmente distrutto, ha detto dopo l'ennesima delusione. Credo che alla fine ci ripenserà.
Però certo di occasioni ne ha avute e le ha tutte sciupate. In particolare, le ultime due finali in Coppa America, dove l'Argentina era assolutamente favorita, potendo contare non solo sulla pulga fenomeno, ma anche su un parterre di attaccanti, quali Higuain, Di Maria, Aguero che tutto il mondo invidia...
Ebbene, questi giovanotti in due finali contro il Cile non solo non hanno segnato lo straccio di un gol, ma nemmeno ci sono andati veramente vicino.
Alla fine il Cile, meritando di non perdere, ha legittimato il successo.
Ma non è questo che fa notizia, quanto l'ennesimo fallimento con la maglia albiceleste di Lionel Messi.
Forse l'ultimo.




 

Coppa America ancora al Cile
Argentina sconfitta ai rigore
E Messi dà l’addio alla Nazionale

La Roja si conferma campione ai rigori, il fuoriclasse del Barcellona sbaglia
E si congeda dall’Albiceleste: «Esperienza conclusa dopo 4 finali perse»

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Argentina battuta ai rigori, il Cile si conferma campione in carica della Coppa America nell’edizione del centenario. Gara fotocopia di quella di un anno fa, vinta sempre dalla Roja.
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Coppa America: Argentina battuta ai rigori, Cile campione. Messi dà l’addio alla Nazionale

Il dramma della «Pulce»
Ma al di là del risultato di una partita bloccata senza reti oltre i tempi supplementari, degli errori decisivi dal dischetto di Biglia e di Messi (finisce 4-2 per la Roja), della statistica (3 finali perse di fila dall’Argentina dal 2014 e 23 anni senza vincere un trofeo) nella notte del New Jersey - si gioca davanti agli 82 mila del MetLife, lo stadio dei New York Giants - si consuma il dramma sportivo di un campione che ha dominato chiunque con il Barcellona e che con la sua Nazionale non riesce a portare a casa un trofeo che sia uno. Lionel Messi, sconvolto dall’ennesima batosta, si congeda con disonore dall’Abiceleste: «Mi sento tristissimo. È difficile dirlo, ma con la Selecciòn è finita. Ho fatto quattro finali e non sono bastate per diventare campione. Era la cosa che desideravo di più, ma non ci sono riuscito, quindi penso che non faccia per me».


«Zero tituli»
Forse ha riletto le parole di Maradona: «Se non vincono è meglio che non tornino a casa», o forse a 29 anni per è tempo di tirare le somme. I numeri non mentono: con la maglia blaugrana in 531 gare ha segnato 453 gol e alzato una lista infinta di coppe. Con l’Argentina «zero tituli» e 55 reti - record assoluto con il sorpasso di pochi giorni fa su Gabriel Batistuta- in 113 match che non sono bastate a rompere il digiuno.
Messi, i flop con l’ArgentinaQuattro finali perse: «Ora basta»
Debutto da incubo
Nella finale americana è emersa tutta la grande fragilità del 5 volte Pallone d’oro quando deve guidare la sua Nazionale: contro il Cile va per primo dal dischetto dopo che Romero aveva parato su Vidal. Sembra tutto pronto per sfatare la maledizione e invece la «Pulce» calcia alle stelle. Triste, solitario y final Leo piange a dirotto. «Game over». Ci ripenserà? Chissà, ma per i tifosi è un addio durissimo da digerire: «Maradona non lo avrebbe mai fatto».

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