Caro Sergio Romano, visto che il Senato non è stato abolito, semmai depotenziato, e ancora ha un ruolo importante in varie materie, mi spiega perché non deve essere eletto ?
Quanto agli effetti demoralizzanti della mancata approvazione delle riforma costituzionale, osserverei :
1) gli italiani sono piuttosto cinici di loro, e non è che accuserebbero il colpo chissà in che modo
2) come suggerito da molti, si potevano fare quesiti diversificati. Così invece, col pacchetto intero da prendere o bocciare, la gente si sente un po' ricattata, e questa non è mai una buona sensazione.
Per inciso, la notizia che Confindustria abbia espresso la sua legittima adesione al SI, accompagnandola però da uno studio terrorizzante sulle conseguenze del NO ( qualcuno lo ha chiamato "allarme pedagogico"...) , non suscita entusiasmi, venendo tra l'altro da organi che, da decenni, sbagliano tutto lo sbagliabile in termini di previsioni economiche.
Ah, Teresa Meli, una che si dice addentrata alle cose del PD renziano, ha riportato un commento del premier in caso di vittoria al referendum : "dopo non ce ne sarà per nessuno". Confiderei che il Putto venisse informato e smentisca velocemente.
Già faccio la mia immane fatica a cercare di ragionare sulla questione senza farmi trascinare dall'antipatia personale nei confronti dell'uomo. Se queste sono le intenzioni, me lo facesse sapere, che risparmio la fatica.
Per l'Italicum l'ho già fatto. A Roma, al ballottaggio, ho votato Giachetti, che stimo e in opposizione alla grillina (ma che è anoressica ?? ) . Ma alle politiche no, non voterei Renzi nemmeno contro Di Maio. Ha voluto e vuole pervicacemente questa legge sbagliata in nome del totem della governabilità ad ogni costo - anche al rischio di consegnare il potere ad forza che raccolga solo il 20% dei consensi effettivi - ? , allora vedremo di fargli vedere l'effetto che fa, facendolo perdere.
Che cosa farà il
Senato Se passa la riforma
Esiste una logica nell’avere concesso l’immunità parlamentare ai consiglieri regionali e ai sindaci, scelti per diventare senatori, secondo la riforma costituzionale che saremo chiamati a votare ad ottobre? Se mi convincerà, e il tempo non manca, andrò a votare, altrimenti mi asterrò.
Cara Signora,
La tesi secondo cui la riforma costituzionale proposta dal governo abolisce il «bicameralismo perfetto» è vera soltanto in parte. Meglio sarebbe dire che la riforma crea fra le due Camere un rapporto gerarchico e attribuisce a quella dei deputati poteri maggiori. Il concorso del Senato è tuttora indispensabile per le riforme costituzionali e per le leggi sugli enti locali.
Credo che questo spieghi perché la riforma non abbia voluto privare i senatori della immunità parlamentare. Se vi sono circostanze in cui in cui il loro voto è indispensabile, non è giusto che abbiano meno diritti dei loro colleghi della Camera. Il maggiore difetto della riforma, se mai, è un altro: quello di avere creato un sistema alquanto macchinoso che dovrà essere messo alla prova e avrà bisogno probabilmente di qualche correzione. Basta questo difetto a giustificare un «no» nel referendum del prossimo ottobre? (bè, anche si dr. Romano ndC ) La riforma, per quanto imperfetta, ha il merito di eliminare in buona parte i rischi derivanti dall’esistenza di due assemblee che hanno le stesse competenze, ma maggioranze diverse, e di lasciare alla Camera dei deputati il compito di prendere le decisioni che incidono sulle sorti del governo.
Non è tutto. Se la riforma non viene approvata, dopo almeno quattro tentativi falliti, il sentimento prevalente, il giorno dopo, sarà quello dell’impotenza e della rassegnazione.
Ma puo
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