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venerdì 22 luglio 2016
QUELLI CHE IL 51% DI ERDOGAN NON E' SUFFICIENTE, MA IL 23% DA NOI SI !
Non vorrei mischiare il sacro col profano, accostando due argomenti obiettivamente diversi come gli accadimenti turchi di questi giorni e la querelle italiana sulla legge elettorale.
Però nel leggere le tante considerazioni sulla crisi del concetto di democrazia, i limiti di questa istituzione e le polemiche diuturne, ora che il vestito cucito su misura da D'Alimonte a Renzino non va più bene, mi hanno portato a qualche strana riflessione parallela.
Tempo fa, Sabino Cassese sul Corriere della Sera cercava di convincermi che nelle moderne democrazie sono le "migliori" minoranze, quelle che senza raggiungere la maggioranza assoluta comunque costituiscono la rappresentanza più forte ( o meno debole..) , a dover governare, con l'ausilio appunto dell'ingegneria legislativa in materia elettorale.
Insomma, quello che il Partito o la Coalizione non fanno - raggiungere il 51% - lo farà l'attribuzione del premio di maggioranza al partito vincitore. L'Italicum, appunto.
Però la Corte Costituzionale ha posto un paletto : ci deve essere un limite, un'asticella minima da superare, perché non è pensabile che chi governi non abbia un consenso significativo.
Ed ecco la genialata del doppio turno. Al primo, bisogna arrivare almeno al 40% , se non si riesce - come sarà - allora le prime due formazioni si affrontano al secondo e chi arriva prima si porta via il cucuzzaro. Sistemata la Consulta (secondo loro, vedremo in ottobre cosa diranno i Giudici ) , ché in fondo al ballottaggio qualcuno il 51% dei voti espressi lo prende per forza, a meno che non vadano a votare in due, e in disaccordo. Ma se vanno in tre, ecco che il 51% è bello che fatto. La "migliore minoranza" governa.
Non mi ha convinto Cassese, figuratevi quindi la mia reazione quando pochi giorni fa ho visto lo stesso emerito professore e giurista criticare la dittatura della maggioranza imposta da Erdogan in Turchia. ATTENZIONE, non parliamo della deriva di questi ultimi giorni, con la sospensione dei diritti civili, con l'autocrate - Erdogan lo è, come Al Sissi, come Putin, per parlare di gente meno criticata - che stringe i confini delle libertà individuali, epura professori universitari e magistrati (oddio in Italia..., mica tanto mi dispiacerebbe.... scherzo ovviamente ! caste che non amo ma non certo fino a questo punto ), ma all'indomani del fallito golpe.
Erdogan è criticato in occidente per la sua crescente islamizzazione della società turca, realizzata a colpi di leggi votate dal Parlamento che lui controlla grazie alla vittoria nelle elezioni.
E mica basta vincere le elezioni ! tuona Cassese - e con lui molti altri di questi tempi.
CI sono i diritti dell'opposizione, delle minoranze, quelli cd. civili, comunque inalienabili, che non possono essere marginalizzati a colpi di norme partorite dalla maggioranza parlamentare e dal governo sostenuto da questa.
Addirittura, si spinge a dire Cassese - che forse aveva bevuto vino cattivo a cena - quella maggioranza deve fare i conti con il conclave internazionale...(il che è vero politicamente, ma non certo giuridicamente, se non in misura dei trattati liberamente sottoscritti).
Insomma, dall' Aedo della governabilità piena garantita dal consenso della sola "migliore minoranza", al critico aspro della dittatura della maggioranza vera (non regalata da vari premi).
E già perché mentre per Cassese un premier italiano che governi con il controllo assoluto del Parlamento va bene, anche se l'uomo in questione ha vinto ottenendo solo il consenso di un italiano su 4/5 (queste sono le attuali prospettive dell'Italicum, tenuto conto dei livelli di astensionismo !) , quello turco che si è preso più del 50% dei voti dei voti espressi da un 70% e passa di elettori non piace...
Ora, è evidente che il problema è che è Erdogan che NON piace (nemmeno a me), ma si può ragionare così ???
Guardate le riforme costituzionali mal partorite dal governo renzi. Un prevalente pasticcio, al di là che in alcuni casi si può essere d'accordo sulla sostanza di approdo (ok eliminare il bicameralismo perfetto, ok riportare indietro l'orologio sulle regioni, abrogando il folle titolo V così come modificato da Prodi e compagnia cantante) , con un Senato che comunque sopravvive, ha funzioni non irrilevanti ma NON è più eletto (???!!!), con una riforma dell'elezione del presidente della repubblica anche questa regalata alla sola maggioranza parlamentare (quella che si è ottenuta con il voto di nonni, cugini e parenti stretti...) . Per farle, renzino ha proceduto a colpi di fiducia, contando su un Parlamento poco legittimo, eletto da una legge, il Porcellum, dichiarata incostituzionale appunto per quel vulnus di rappresentanza che si ripropone con l'Italicum.
Stavolta ha dovuto faticare per via delle due camere, e per il fatto che in quella alta deve elemosinare voti in giro (lo fa, senza grossi problemi, che l'uomo ha stomaco peloso assai).
Domani, con una Camera sola e una maggioranza di nominati e fedeli pronti a votare la qualsiasi ?
Insomma, contestiamo all'attuale governo turco una legittimità che poggia sul consenso effettivo della maggioranza della popolazione, però per noi vogliamo un sistema dove alla fine una sola forza governi anche se la sua effettiva rappresentanza non arriva nemmeno ad un quarto degli elettori...
Io, da tempo, indico una soluzione che ritengo equilibrata. Si stabilisca anche un premio per il partito che vince le elezioni, ma a patto che si raggiunga una soglia accettabile di consenso. Il 40% dell'Italicum mi potrebbe anche andar bene (bassino ma sia) , ma SENZA ballottaggio e con il 70% di partecipazione al voto. In mancanza, il premio non scatta - comunque non sufficiente a prendersi la maggioranza assoluta - e per formare il governo le forze politiche dovranno trattare ( Germania, Grecia, ieri GB) o tornare al voto (Grecia, Spagna).
Cara Serracchiani, o Guerini, o Boschi, o tutti i vari ventriloqui renziani che ce li avete fatte a peperini con la storia della "sera sapremo chi ha vinto" , cercate di fare BENE il vostro lavoro, cercate di GUADAGNARE la fiducia e il voto delle persone, e raggiungete quei livelli minimi di decenza sia di votanti che di voti. Altrimenti cambiate mestiere.
P.S.
Non ho capito se Orfini o chi altri nel PD avrebbe partorito come unica variante dell'Italicum l'eliminazione del ballotaggio, oppure estendere lo stesso a più di due soggetti...
A parte l'evidente - e un po' vergognosetto - scopo di truffare i grillini che oggi tutti danno per vincenti nella sfida diretta (e del resto, oltre i sondaggi, ci sono le elezioni amministrative a dimostrarlo) , ma NON si risolve il VERO problema : chi governa deve avere una quota di rappresentanza adeguata. Se non la raggiunge da solo, si deve alleare.
Questo dato, costituzionale e del resto proprio della logica democratica, non può essere stravolto da alchimie elettorali.
La governabilità può essere favorita, nei limiti e nei termini valutati, ma non può diventare il mantra per il quale un partito, una formazione che rappresenti solo un cittadino su 4/5, poi decide da solo !
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