Non è bastato il rito un po' scaramantico un po' auto protettivo di non vedere la partita. Abbiamo perso l'ennesima finale di Champions, e male.
Per sapere com'era andata mi è bastato aprire il cellulare : dieci messaggi da whatsapp. Troppi, per essere congratulazioni e non gufi contenti...
Io che le ho vissute tutte, dalla prima sconfitta contro L'Aiax di Cruyff fino a questa ultima contro uno degli attaccanti più forti dell’intera storia del calcio, Cristiano Ronaldo, sono piuttosto vaccinato e ci sono rimasto sì male ma non incredulo o disingannato.
Dopo aver perso contro l’Amburgo, avendo in squadra
Platini, Boniek e tutti i campioni del mondo , o contro il Borussia Dortmund,
pieno di vecchie glorie proprio juventine (Muller, Kholer, Paulo Sosa) , niente
mi può tramortire.
Certo non una sconfitta contro il Real Madrid, la squadra più titolata
del pianeta, che di Champions ne ha vinte ben 12, con questa, e ben 3 negli ultimi
quattro anni.
Il buon cammino in Champions di quest’anno, mai
battuti, con soli tre gol incassati in 12 partite, con l’ eliminazione di una
corazzata come il Barcellona (che però era stato miracolato dal PSG, non
dimentichiamolo) , aveva fatto sperare troppo.
Non me, per i precedenti detti, e perché pensavo,
obiettivamente, che i campioni madrileni fossero complessivamente superiori ai
nostri eroi.
Facendo il gioco delle figurine, il quadro era
chiaro : più forte Ronaldo o Higuain, Marcelo o Alex Sandro, Modric o Pjianic,
Kroos o Kedira, Ramos (un centrale che ha segnato quasi 90 gol in carriera !) o
Bonucci ?
Poi certo, c’è l’impianto di squadra, e noi
contavamo sul nostro assetto difensivo e la capacità di approfittare della non
eccezionalità di quello madridista.
Era una speranza legittima, ma se il Real ha giocato
da Real, la Juve non ha ripetuto le partite col Barcellona dove in 180 minuti riuscì a non far segnare il trio
delle meraviglie composto da Messi,
Suarez e Neymar. Ci voleva quella Juve, aggressiva a tutto campo, attenta a difendere
in 11 e pronta a ripartire in 4-5 elementi per giocarsela veramente alla pari.
Oppure ci voleva un’altra squadra, che provava a
fare pressing alto sui madridisti, dando ritmo alla partita, attaccando la loro
difesa, a rischio di esporsi al contropiede avversario.
Insomma, non la Juve di Allegri.
Ieri a Cardiff non ci poteva essere una squadra che
non è – una Juve che attacca – e purtroppo non c’è stata nemmeno quella mai troppo bella ma tosta che nelle giornate
buone Allegri fa vedere.
Non era una giornata buona.
E così, delle sette finali perse, quella di ieri,
cui pure in tanti si erano avvicinati con fiducia addirittura ottimistica, è
stata la peggiore, col risultato più netto, 4-1, ma soprattutto con un senso di
inferiorità, nella ripresa, che quasi nemmeno due anni fa, contro il
Barcellona, abbiamo avuto.
Peccato finire così una stagione che pure è stata
estremamente positiva e ricca di vittorie importanti, che peraltro sarebbe stupido dimenticare.
Una settimana fa, negli spogliatoi del circolo, una
sorta di confessionale, ormai l’avrete capito, chiesi ad un tifoso juventino se
avrebbe barattato la Champions con il sesto scudetto consecutivo.
Mi rispose di getto di sì. Io dissi che invece non
avrei fatto quella scelta. Sei scudetti di fila restano nella storia e con
buona probabilità resteranno un record assoluto e ineguagliato, la Champions
potremo sempre vincerla, prima o poi accadrà, lo penso, e non era una finale ad alto rischio come
col Real quella su cui scommettere così tanto.
L’avevo quasi convinto. Dopo ieri, chissà se ci ha
ripensato e si è consolato.
Io assolutamente sì. Il sesto scudetto vinto con il
riconoscimento unanime degli avversari della superiorità bianconera, il terzo
double (campionato più coppa nazionale) di fila, e anche un ottimo percorso in
Champions, ancorché con la brutta stecca finale, rendono l’annata 2016-2017 una
grande stagione.
Siamo, da oltre un lustro, i più forti in Italia e siamo tornati ad essere rispettati in europa. Il risultato sportivo è eccellente, poi il tifoso vuole vincere tutto, e quando perde ci sta male.
Non so quanti dei titolari di ieri sera lo saranno
anche l’anno venturo. La BBC ha mostrato che gli anni pesano, e gli eroi dell’esascudetto
(proprio loro, Buffon Barzagli, Bonucci e Chiellini, insieme a Marchisio e
Liechsteiner, sono quelli che li hanno vinti tutti e sei !) dovranno cominciare
a fare posto (Bonucci non mi stupirebbe se andasse in Premier). Anche Kedira e
Mandzukic credo andranno via, come Dani Alves, e Alex Sandro ha molte richieste
e si sa che la Juve, di fronte alla cifra giusta, non tiene nessuno per forza.
Insomma, mi aspetto una mezza rivoluzione, altro che
due o tre innesti, ed è difficile che le squadre rivoluzionate tornino a
vincere subito.
Ecco perché mi godo questa estate e ringrazio i
campioni di oggi.
Molti di loro domani non ci saranno e allora è
giusto dire :
GRAZIE RAGAZZI, PER TUTTO
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