Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
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venerdì 21 luglio 2017
MODERATO DE CHE ??
Non mi ero mai soffermato troppo su una questione che però un minimo di infastidita perplessità me lo suscitava : i moderati come maggioranza silenziosa, la casa dei moderati, coalizione moderata...
Ma moderati de che ?? Cosa significa esattamente essere moderati in politica ? E' veramente un elemento distintivo ?
Non sono moderati quelli del PD, quelli di Forza Italia, tutti i cespugli di centro variamente denominati ? Allora perché non si alleano ? Perché poi ci sono delle differenze importanti, almeno sul piano dei programmi e dei principi, nel concepire la società e l'organizzazione di una nazione.
Essere liberali ed essere socialisti, NON è la stessa cosa : concezione completamente diversa del ruolo dello Stato, importanza e priorità diverse a concetti come libertà individuale, d'impresa, proprietà privata, da un lato, e uguaglianza, redistribuzione dei redditi, tassazione dall'altra.
E quelli che pescano un po' da una parte e un po' dall'altra, come sembrano fare gli ortotteri grilleschi, al dunque concepiscono un bel casino, come a Roma (e chissà come andrà a Torino, che ancora gode di un qual certo ordine riferibile ai precedenti sindaci).
Sull'abuso e sull'ambiguità del termine "moderati" ottimamente si esprime Mauro Anetrini, bravo avvocato, gran signore, autentico liberale
Buona Lettura
Continuo a chiedermi che cos'è questa storia della casa dei moderati. Sarà perchè non ho ancora capito bene che cosa siano i moderati e in relazione a che cosa possano definirsi moderati.
Moderati è una parola (o una sigla efficace sul piano mediatico) che esprime una (presunta) qualità morale priva di ogni contenuto sul piano politico: una formula buona per tutte le stagioni e aperta a tutte le alleanze, a condizione che coloro con i quali ci deve alleare siano, appunto, anch'essi moderati.
Chi è moderato non è estremista, d'accordo. Ma ha delle idee in zucca e, se sì, quali sono queste idee? Che cosa pensano i moderati sul fisco, sulla giustizia, sull'immigrazione, sulla riforma della Costituzione? Sono di destra o di sinistra?
Il fisco, a guardarlo bene, non è tanto moderato; la giustizia, neppure. Nel PD, mi pare, sono quasi tutti moderati; anche in Forza Italia sono moderati. Anche gli altri dicono di essere moderati. Moderati genera serenità, si presume, ma non solo.
Ho capito. Moderati è il termine di rimpiazzo e semplificazione di “appartenente all'arco costituzionale”, che andava tanto di moda negli anni '70 e che fu utilizzato per emarginare coloro che occupavano i banchi alle estremità dell'emiciclo parlamentare.
Io sono liberale, non moderato. Sono per le libere imprese – che pagano le tasse con le quali i pubblici dipendenti vengono pagati e che mandano avanti questo povero Paese -, per il giusto processo e ho le mie posizioni sulle riforme. Non è detto che chi la pensa diversamente da me non sia un moderato. E, tuttavia, per tornare al punto di partenza, prima di sfruculiarmi il velopendulo sulla mia moderazione, credo sia importante il mio dichiararmi alternativo alle idee della sinistra, al punto che mai – sottolineo il mai – stringerei alleanza con quella parte politica.
La questione è semplice: non importa se sei moderato, ma da che parte stai.
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