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lunedì 11 luglio 2011

PROVINCE MON AMOUR

Se c'è una cosa che in campagna elettorale e comunque quando si tratta di fare esempi di utili e pressoché indolori tagli alla spesa pubblica viene SEMPRE citata da TUTTI è l'abolizione delle Province.
Non c'è programma elettorale che non le preveda, in maniera più o meno drastica.
Il perché è semplice : è POPOLARE. A parte i 60.000 dipendenti delle stesse - che peraltro sanno benissimo che in quanto dipendenti pubblici non perderebbero il posto di lavoro ma verrebbero in qualche modo assorbiti in più utili ( peggio che va saranno inutili anch'essi) uffici - e qualche centinaio di personale politico , agli altri italiani delle province che gli importa ?
Non sappiamo nemmeno bene a che servono, visto che di enti territoriali esistono già i comuni e le regioni.
Anzi, l'introduzione con la Costituzione di questi ultimi grandi organismi politici decentrati prevedeva di per sé l'abrogazione delle province, soppiantate dalle nuove istituzioni regionali.
E invece dopo 63 anni dalla Carta e 41 dalla entrata effettiva sulla scena delle Regioni, le province non solo non sono diminuite ma sono AUMENTATE ( da 91 a 110 e diverse proprio costituite negli ultimi anni ...).
Gli abolizionisti , di cui scrive fa parte, non pensano ovviamente come detto  di licenziare i lavoratori impiegati, che verrebbero in gran parte riassorbiti da altri organismi statali - pare che manchino...- , senza contare, osservava Oscar Giannino incrociando dati della UPI (Unione delle Province ) e INPS, vista l'elevata età media dei lavoratori in questione, il blocco del turn over già comporterebbe un risparmio di circa 600 milioni nei soli primi cinque anni. Tantomeno si pensa che le cose svolte in via "esclusiva" dalla province (molte inevitabilmente sono DOPPIONI, dopo l'avvento delle regioni ) spariscano, ma passeranno appunto alla competenza regionale.
Questa RAZIONALIZZAZIONE, con la scomparsa di enti doppi, un blocco delle assunzioni per venir meno delle esigenze di ricambio, l'eliminazione di uno dei grandi carrozzoni  burocratici , coi costi di gestione, amministrazione, controllo...porterebbe ad un risparmio calcolato in più di 4 miliardi di euro l'anno.
Un decimo quasi dell'intera manovra economica Tremontiana.
Perché allora non si fa ? Per lo stesso motivo per cui fin da  piccolo ho sentito parlare, da TUTTE le parti politiche, di dimezzare il numero dei parlamentari, abbattendo i costi della spesa politica ma anche snellendo le sue procedure e forse eliminandone qualche rito, senza vederlo realizzare MAI.  Ma qualcuno di voi voterebbe una legge che dicesse : da domani la metà dei posti di lavoro VIA ? e se poi toccasse proprio a voi ???
Ma quei posti non servono, sono inutili e costosi...A TE CITTADINO non servono !!! A me accipicchia !.
E così le province : danno da mangiare a 4.500 politici, 115 milioni l'anno....poltrone, cariche, prebende. Inutili ? le province si, ma quelli piazzati sulle poltrone NO, perché quelli portano voti - o comunque il loro lavoro vero è quello - anche alle regionali, alle comunali, alle politiche....e poi vanno premiati....
Guardate il miracolo italiano del governo Berlusconi, dopo la diaspora-cacciata di Fini ...doveva cadere....dopo 9 mesi traballa ma sta li, alle votazioni che contano i voti NON gli mancano, anzi, dopo 9 mesi sono AUMENTATI. E con i voti, sono aumentati anche i posti di sottosegretario (quelli lasciati vuoti dai finiani non bastavano si vede).
Bellissima l'istituzione della BAT, la provincia Barletta-Andria-Trani...
Grecia arriviamo !!!!

 

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