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lunedì 22 agosto 2011

SARA, LA REGINA DEI PICCOLI FRUTTI

VALLE DEI MOCHENI 
In una estate così poco fausta - leggendo i giornali, perché all'apparenza non è che l'Italia sembri così sull'orlo del baratro a guardare i dati turistici, e meno male ! - voglio raccontare una esperienza positiva fatta proprio in vacanza e che conferma che esiste una parte sana del nostro paese che riesce a produrre e a ottenere buoni risultati nonostante le note difficoltà sia interne che "globali".
Il disastrino che mi accompagna nelle mie escursioni ha una predilezione per i frutti di bosco - lamponi, more, fragoline, mirtilli - e da tempo aveva individuato l'azienda SANT'ORSOLA come distributrice di qualità di questo prodotto. In Trentino, dove appunto eravamo in vacanza, si è trovata tra le mani una brochure che pubblicizzava una carinissima iniziativa di questa azienda : una gita in  mountain bike a scoprire la valle dei mocheni , con tappe presso alcuni punti di coltivazione dei piccoli frutti e illustrazione dei metodi di cura e raccolta degli stessi. Abbiamo quindi prenotato e una mattina ci siamo recati al Sant'Orsola (tra Pergine e Zavignago, parliamo di località della provincia di Trento). Il punto di incontro era il "Centro Visitatori" , uno spazio molto carino, colorato, accogliente, dove ci hanno accolto Elisa e Sara, amichevoli e sorridenti. Sara era in tuta, pronta alla gita dimostrativa. Di li a poco è arrivato Luca, appassionato di bici, amatore ma di quelli "professionali", amante del ciclismo e delle montagne ( e ideatore dell'unico museo al mondo di passi carrabili stradali, quelli con la segnaletica, ormai aboliti . Ne avrà un centinaio dedicati per lo più ai grandi nomi delle due ruote).
Piccola parentesi : io sono un PIGRO. Nella mia vita mi ha salvato da una esistenza totalmente sedentaria l'amore per il GIOCO, non certo per lo sport, e quindi inseguendo cose rotonde piccole e grandi (palline da tennis e pallone da calcio) un po' mi sono mosso. Ancora mi costringo a farlo ma con sempre più fatica....
L'idea quindi della escursione in mountain bike, che tanto entusiasmava la mia bionda CCB , non è che mi facesse fare i salti di gioia temendo particolarmente la pendenza...a salire ( precisazione superflua ma tant'è).
In realtà il percorso era assolutamente facile, con piccoli falsi-piano e con tappe frequenti per raccontare un po' le cose che vedevamo e anche per riposare. Insomma, facile anche per me (quindi per TUTTI ).
La valle, vista per un piccolo tratto alla fine, si intuisce molto bella, con un torrente , affluente dell'Adige, che l'attraversa e la "anima" . Sara , la nostra accompagnatrice, ci illustrava alcuni aspetti sia del posto che dei suoi abitanti, risalendo indietro nel tempo, con un eloquio semplice e al contempo preciso, forbito, senza un errore o una sbavatura. Ma il meglio lo avrebbe mostrato da li a poco, quando ci siamo soffermati al primo punto di coltivazione. Dettagli tecnici puntuali , ricchi di particolari ma allo stesso tempo CHIARI, intellegibili a persone non competenti come noi, paziente ed esauriente nel rispondere alle tante domande che specie la femminuccia del gruppo (veramente eravamo noi due...io e il disastrino biondo) proponeva con ritmo a volte serrato.
SARA BELLINI responsabile marketing
E così abbiamo appreso che Sant'Orsola è un marchio che riunisce varie cooperative e che ha appunto come oggetto la coltivazione e la vendita dei frutti di bosco,  che si è valorosamente ritagliata nel mercato una "nicchia" con un fatturato di tutto rispetto, 54 milioni di euro, procurando  lavoro per 6.000 persone a vario titolo (personale, soci della cooperativa, aziende agricole coinvolte...) , con una attenzione quasi maniacale per la qualità. "E per qualità" ci spiegava Sara, sottolineando come si faccia  un gran uso di questa parola non traducendola mai in concreto, "intendiamo il SAPORE dei nostri piccoli frutti". Mentre parlava gli occhi di Sara brillavano, mostrando un amore per il proprio lavoro e per l'azienda della quale si sente parte che mi hanno colpito. Ho pensato che tutti dovremmo lavorare in questo modo, ma per farlo dovremmo sentirci parte di qualcosa che "nasce", di un "prodotto"...E quindi avere l'ambizione e poi l'orgoglio che questo prodotto sia semplicemente "perfetto", o , in questo caso, più semplicemente BUONO.
Alla sosta prima del ritorno ci sono stati offerti due cestini di frutti assolutamente deliziosi.
Tornando - in discesa tutta un' altra cosa !  un drago !! , anzi dovevo pure un po' frenare per restare diligentemente dietro a Sara , che. ahimè.  peserà la metà del sottoscritto ...- abbiamo scoperto che la nostra preziosa guida è laureata in economia, e sono, mi sembra, 5-6 anni che lavora al Sant'Orsola come responsabile del marketing.
Bé, lei bravissima, non c'è che dire, ma ammirevole proprio tutta l'azienda che ci ha così ben descritto e un po' anche mostrato. Sant'Orsola si è  un po' espansa dal suo territorio di origine, il Trentino, allargandosi al Veneto e arrivando addirittura in Calabria (!!!!) scoprendo che l'Aspromonte riproduceva condizioni climatiche adatte ai sistemi di coltivazione dei piccoli frutti ( e portando lavoro anche li, nel sud).
Come detto in premessa, una bella "scoperta" personale ma penso che girando ce ne siano tante di realtà fattive e positive nel nostro paese, malgrado e a dispetto di tanto ALTRO che non vale qui ripetere.
Ah, nota di colore, in senso ampio : Sara è di fede "rossa"...è di sinistra. Dichiarata e orgogliosa. E la mia ammirazione, alla scoperta, non è mutata di una virgola.
Ce ne fossero persone di sinistra come lei, che , sia pure nella realtà cooperativa, ogni giorno compete nel mercato, viaggiando in tutto il mondo (ci ha parlato di viaggi con i suoi manager  negli USA e nell'America del sud, Cile in particolare, per aggiornarsi e studiare come affrontare la concorrenza rimanendo all'avanguardia) e senza la boccuccia aperta a elemosinare aiuti di stato. Poi Sant'Orsola magari avrà anche degli aiuti della provincia, come cooperativa, non so. Ma questa che ho visto è una  realtà SANA, PRODUTTIVA, ATTIVA.
Magari sempre.

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