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giovedì 22 settembre 2011

BERLUSCONI E LA TAGLIA CONTESA

La procura di Napoli si dichiara competente. Il GIP gli dice no. "Mi oppongo vostro onore" si ribella la Procura, e lo stesso Gip ribadisce e tuona "opposizione respinta". Vabbè c'è il Tribunale del riesame, giochiamocela li pensano Lepore e Woodcook....
Ma qualcuno mi spiega perché questi ci tengono così tanto a tenersi questa pratica ? In fondo non dovrebbe essere lo stesso se a seguire l'ipotesi di reato sia un ufficio o l'altro della Repubblica ? Non sono tutti preparati, non sono tutti imparziali ? La legge non è "uguale per tutti " , a Roma come a Napoli ?
E allora perché questo senso di "possesso" ? Non si fidano dei colleghi i magistrati di Napoli ?
E questo a prescindere dal fatto che loro stessi ammettono che allo stato non c'è nessun elemento che faccia supporre che il reato sia stato commesso in luoghi che incardinerebbero la competenza per territorio di Napoli. Anzi , diciamo che i luoghi di residenza degli interessati nonché di frequentazione con la Campania non ci azzeccano un bel nulla . Però , si legge, se non è possibile stabilire con certezza dove il reato è stato commesso, allora la competenza resta assegnata ai primi segugi che hanno scoperto la pista.....
E manco questo è vero.
Suvvia leggiamolo insieme il codice di procedura, sono paginette brevi e semplici quelle che ci interessano .
Art. 8 : La competenza per territorio è determinata dal luogo in cui il reato è stato consumato.
E fin qui....anzi il GIP Primavera ha applicato proprio questa norma dicendo che sulla base degli elementi emersi,  essendo stato consegnato il denaro - oggetto della ipotizzata estorsione -a Roma, come testimoniato dalla segretaria personale di Berlusconi, ecco che va con sé che la competenza è dei giudici della capitale.
"Obiezione Vostro Onore !!!" reclamano, quasi supplicano in realtà gli spossessati,....non si può essere certi di questo...e nell'incertezza la competenza resta dei primi che hanno iscritto l'ipotesi di reato nell'apposito registro.
Il GIP, l'abbiamo visto, ha respinto anche il reclamo.
Ma anche se fosse vera la tesi della procura partenopea , che fosse dubbio il luogo in cui il reato è stato consumato, l'art. 9, che stabilisce appunto le regole suppletive NON dice quello che sostengono gli uomini del Vesuvio.
Leggiamo ancora .
Art. 9 : 1) Se la competenza non può essere determinata a norma dell'art. 8 è competente il giudice dell'ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell'azione e dell'omissione
2) Se non è noto il luogo indicato nel comma 1 la competenza è appartiene successivamente al giudice della residenza , della dimora o del domicilio dell'imputato
3) Se nemmeno in tal modo è possibile determinare la competenza, questa appartiene al giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che ha provveduto per primo a iscrivere la notizia di reato nel registro previsto.
Dunque, se è vero che il 2 viene prima del 3, ed essendo noto che Tarantini e signora sono residenti a Bari , che c'azzecca Napoli, come direbbe il cattivo maestro di questi seguaci in toga, il verace Antonio Di Pietro ?
Nulla deve aver pensato il GIP la d.ssa Primavera, dando nuovamente torto ai depredati.
MA che taglia c'è sulla testa del Berlusca che se lo litigano così ????

4 commenti:

  1. devo ringraziare il Camerlengo: anche perché riesce a rendere chiara e divertente, pure ai profani, una materia così complessa e drammatica ... leggerlo è sempre istruttivo e gradevole, ce ne fossero di maestri come lui! ... grazie Stefano...
    lettrice fedele

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  2. non è mia mamma ....giuro !!! scherzo...ringrazio l'anonima lettrice . Di cuore.

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  3. Ma, gentile CAmerlengo, non si sarebbe dovuti partire dalla lettura delle due ordinanze del GIP di Napoli? Sono state pubblicate e quindi è possibile leggerle. E mi sembra che la prima, quella del 30.08.2011, parli di "condotte permanenti accertate in Napoli nel luglio del 2011" (che partono dall'inchiesta della procura di Napoli su Lavitola e ancor prima Bisignani) e per questo motivo, mi sembra, che secondo l'art.8 cpp n.3, se si tratta di reato permanente è competente il giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione, e quindi Napoli. Solo successivamente, a seguito delle indagini, della memoria depositata da SB e a seguito delle dichiarazioni delle Brambilla e delle intercettazioni, dice il GIP di Napoli nella seconda ordinanza del 20.09, che sono emersi elementi concreti per individuare il luogo del commesso reato di dazione di denaro(cioè palazzo Grazioli in Roma). Per questo motivo, giustamente dal loro punto di vista, i difensori degli imputati hanno eccepito l'imcompetenza (la motivazione più ovvia, mi sembra possa essere che in questo modo hanno riamandato la famosa tesimonianza di SB). Mi sembra però, da questa lettura, che la incompetenza sia inevitabilmente emersa successivamente alle indagini e non prima. Se sbaglio, mi correga, ho piacere di confrontarmi con lei.
    Un'altra fedele lettrice.

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  4. Gentile, fedele lettrice (cosa di cui sono felicissimo) io ho cercato di verificare finché mi è stato possibile le ragioni della Procura di Napoli, leggendo quello che riuscivo a leggere e ascoltando le varie dichiarazioni. E non ho mai sentito la rivendicazione dell'art. 8 ma semmai il principio contenuto nell'art. 9 cpp, lettera 3 : la prima procura che iscrive l'ipotesi di reato. Bisignani tra l'altro non risulta tra i sospetti, e ho cercato di capire dove è la residenza di LAvitola, che è nato si a Napoli ma non so se vi è residente. La procura non lo dice. Quindi, allo stato, essendo le persone interessate non di Napoli ed essendo allo stato emerso che i soldi - il prezzo dell'estorsione - dati a Roma (come del resto plausibile) , ecco che fin dall'inizio apparivano fondate le contestazioni di competenza. A parte questo, che ovviamente conta, la considerazione dell'accanimento della procura di tenersi il processo la ritengo più pregnante. Perché ? Io posso iniziare un'indagine pensando in buona fede di essere competente. Mi eccepiscono di no. Serenamente dovrei valutare (noi avvocati lo facciamo in genere, conviene per evitare una condanna più severa per l'eventuale errore). E invece no. Poi arriva il GIP a dirlo. Tranquilli ? No, nemmeno. Mi dica gentile lettrice, perché accade ? Forse che NApoli si pensa l'unica procura della Repubblica capace di fare "giustizia" ? Io non lo penso.

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