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domenica 11 settembre 2011

MARTINA DEVE TORNARE A CASA ! Rapita dal padre tunisino dopo che il Tribunale l'aveva affidata alla madre italiana

Sequestrano a volte dei compatrioti poco prudenti che nonostante tutti gli avvisi della Farnesina di evitare viaggi in determinati paesi perché rischiosi, vanno lo stesso allettati dal brivido e dal provincialissimo vezzo (umanissimo per carità, io ho una carissima amica che ne è drogata) di poter dire "io ci sono stato".
Vengono chiesti poi dei riscatti che lo stato italiano puntualmente paga. La storia finisce li, sono certo che nessuna sanzione economica viene comminata, nessun - anche parziale - risarcimento da parte degli adrenalinici per l'esborso pubblico determinato dalla loro stoltezza viene richiesto. E già perché si fa un gran riempirsi la bocca dei "costi sociali" per giustificare provvedimenti limitativi della libertà individuale (faccio l'esempio a me caro dell'uso obbligatorio del casco e della cintura di sicurezza) ma poi non si stabilisce uno straccio di norma che dica in soldoni _ "Attenzione ! Questi paesi sono pericolosi : Yemen, Colombia, Afghanistan, Pakistan (voi direte, specie negli ultimi due, ma chi ci va ??? e ci stanno ci stanno !!!! certo non sono vagonate ma ci vanno) , molti paesi del medio oriente, Palestina in primis...Chi andrà in questi paesi lo farà consapevole che ogni eventuale esborso lo Stato dovesse affrontare per salvaguardare l'incolumità dei cittadini che abbiano contravvenuto a questo avvertimento sarà dagli stessi risarcito". Severo ? I miei amici del TEA PARTY direbbero "lo fa a proprio rischio e pericolo" , della serie, mo arrangiati ! E avrebbero ragione.
Poi ci sono le situazioni, come quella di Battista in Brasile, dove subiamo, e di brutto.
Ancora (l'elenco purtroppo è lungo), abbiamo i casi in cui  vengono RAPITI bambini italiani da padri stranieri e pur sapendo in che paese vivono noi non riusciamo a recuperarli. Perché non basta mettere la mano al portafogli.
E' la storia di una bambina di due anni, Martina il suo nome, nata in Italia da madre italiana e padre tunisino (prudenza coi matrimoni misti, non è un fatto di razzismo ma di maggior rischio di successive separazioni con uno dei genitori che poi torna al suo paese) . Bambina piccola dunque e italianissima. Il Tribunale dei minori l'affida naturalmente (non c'entra la nazionalità quanto il fatto che la bambina ha solo due anni ) alla madre e il padre risolve con facilità il problema : la rapisce e scappa in Tunisia.
Bé che ci vuole ? Si allerta il governo tunisino e gli si chiede di recuperare la nostra piccola cittadina per restituirla alla madre. Forse quando c'era il dittatore Ben Alì sarebbe stato veramente semplice. Ma la primavera araba ci metterà molto ma molto tempo a mostrare i suoi frutti ( e vedremo quali saranno) , al momento regna il caos e poi perché ridare una bambina di padre tunisino, alla madre italiana ? Perché l'ha deciso un Tribunale Italiano ? E chissene non ce lo metti ? Ma la bambina, per la legge internazionale è ITALIANA !! E vabbé sta a guardare il diritto laico....per la legge islamica a chi appartiene il figlio ? Ho il sospetto che li non ci sia l'affidamento condiviso, la parità uomo donna, ste menate qui,  ma magari mi sbaglio.
Resta il fatto che sono passati due mesi e a questa madre, che si è rivolta disperata al nostro Ministro degli Esteri, l'umano Frattini ha promesso con una lettera confidenziale nella quale l'apostrofa  col TU (ma questa usanza finirà ? tutti a cena insieme siamo stati ? ) che verrà fatto di tutto . E meno male ! ma per il momento nulla e ovviamente questa donna ci si è ammalata. Nel parlamento italiano pare che il solo deputato PDL Souad Sbai si sia mossa e ha firmato un appello al Premier per un intervento forte con Tunisi ma si sa che il "nostro" ha ben altri problemi .
A parte il sarcasmo, giustificato dagli aiuti personali alla famiglia Tarantini......, è vero che la congiuntura è pessima, che tra crisi economica, borse, Europa vacillante, governo sul burrone, il dramma personale descritto  rischia di rimanere ignorato. Ma se è comprensibile resta che ciò NON DEBBA avvenire. E se la stampa e le tv dedicassero attenzione alla cosa (io la so da un articolo su Libero di Maria Giovanna Maglie , e non ho letto nulla sui giornaloni principali, non parliamo della tv) sono certo che crescerebbe la pressione perché questo dramma giunga a lieto fine. Invece ciò non avviene, al momento almeno, Eppure, quando fu una madre italiana a rapire i figli affidati al padre tedesco se n'è parlato, e giustamente. La Germania fece le sue bravi pressioni perché venisse rispettato il diritto, e così è stato.
E' vero che l'Italia non è la Tunisia, e quindi per la Germania è stato più facile sollecitarci, ma è anche vero, ne sono certo, che i tedeschi non accetterebbero titubanze dai tunisini.
Noi mediamo....d'accordo. In fondo siamo mediterranei e bizantini, seguiamo la nostra strada.
Basta che non ci scordiamo di Martina e la facciamo tornare a casa.

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